BALMUCCIA (VC), fraz. Guaifola. Oratorio di S. Antonio abate e S. Antonio di Padova
Balmuccia si trova sulla statale per Alagna, a circa 11 km da Varallo, all’imbocco della val Sermenza. Si raggiunge la frazione Guàifola (altitudine m 570) imboccando una strada poche centinaia di metri prima del bivio per la val Sermenza; dopo poche decine di metri si giunge alla frazione.
L’oratorio sorge in un piccolo spiazzo all’inizio del centro abitato, Via Guaifola, 22.
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L’oratorio, coperto in beole, ha una facciata completamente affrescata, come è frequente nelle chiese valsesiane. La porta, con cornici e architrave in pietra, è fiancheggiata da due finestre. La superficie della facciata è scandita da elementi architettonici dipinti: architrave, frontone e quattro colonne, di cui le due laterali sono scanalate. Sopra la porta sono affrescati una Madonna e due santi inginocchiati: a sinistra S. Antonio abate e a destra probabilmente S. Antonio da Padova; al di sopra è rappresentata un’Annunciazione, che ha ai lati due Sante. Il campanile è impostato sulla parte destra del tetto.
L’interno ha una sola navata ed un presbiterio a pianta quadrata, coperti da volte a crociera. La pala d’altare, inserita entro una cornice architettonica, rappresenta in alto la Madonna con il Bambino circondata da angeli, ed in basso i due Santi titolari; a destra della pala è affrescato S. Rocco, a sinistra un altro santo.
Il presbiterio presenta una complessa decorazione ad affresco: sulle pareti laterali sono rappresentati, ai lati di una finestra ed entro cornici dipinte, quattro episodi della vita di S. Antonio abate (a sinistra le tentazioni di S. Antonio e una visione del Santo nel deserto, a destra S. Antonio con S. Paolo Eremita, e la morte di S. Paolo); negli spicchi della volta sono raffigurati, entro medaglioni, busti di profeti e del Padreterno, mentre al culmine è affrescata la Gloria di S. Antonio abate, circondato da angeli.
Materiale informativo ed illustrativo:
AA.VV., Conoscere la Valsesia e la Valsessera, istituto geografico De Agostini, Novara 1990, pag. 63.
Note storiche:
Gli affreschi sono opera di Antonio Orgiazzi il Vecchio (Varallo 1725-1790 circa), con la collaborazione di Giovanni Avondo (Balmuccia 1763-1829); entrambi sono capostipiti di due famiglie di pittori che hanno operato soprattutto in Valsesia tra la fine del Settecento e l’Ottocento. La gloria di S. Antonio abate rappresentata sulla volta del presbiterio, pur nelle dimensioni più ridotte, è simile a quella affrescata sulla volta della parrocchiale di Morondo, opera anch’essa di Antonio Orgiazzi.
Fase cronologica:
L’intervento di Antonio Orgiazzi a Guàifola risale agli ultimi anni della vita del pittore, quindi intorno agli anni ottanta del Settecento; probabilmente la costruzione dell’oratorio è di poco anteriore.
Bibliografia:
– AA.VV., Percorsi tra arte e devozione – Vercelli, Vercellese, Valsesia, Vercelli, pag. 192
– Per A. Orgiazzi e G. Avondo si veda C. Debiaggi, Dizionario degli artisti valsesiani dal secolo XIV al XX, Società conservazione opere arte monumenti Valsesia, Varallo 1968, pagg. 7-8, 127-128.
– Per la compresenza di immagini di S. Antonio abate e di S. Antonio di Padova si veda V. Casini, Chi passa per questa via…itinerari di devozione tra piloni e affreschi delle Alpi occidentali, Priuli e Verlucca, Aosta 2005, pag. 55
Note:
A causa di alcune infiltrazioni d’acqua, gli affreschi del presbiterio si stanno deteriorando
Fruibilità:
L’oratorio è aperto quando, su richiesta, vi vengono celebrate messe, e in tre occasioni: il 17 gennaio (S. Antonio abate), il 13 giugno (S. Antonio di Padova) e il 16 agosto (S. Rocco).
Rilevatore: Maria Gabriella Longhetti
Data ultima verifica sul campo: 06/10/2006