CRAVEGGIA (Vb). Oratorio di Sant’Antonio abate e Sant’Antonio di Padova
Si trova nella parte superiore del nucleo antico del paese, di fianco alla strada che lo attraversa, in posizione decorosamente aperta, isolato dal resto delle case di abitazione che lo circondano.
Vista da fuori è una casa un po’ più alta ed un po’ più lunga delle altre circostanti, solo sul lato ovest il campaniletto, il portico e la ringhiera in ferro battuto danno connotati sacri (vedi foto 1 in basso).
L’oratorio venne costruito nel 1600 per voto fatto dalla popolazione. Ciò sarebbe avvenuto intorno al 1674; la costruzione fu completata nel 1676 e la benedizione impartita nel 1683.
Un oratorio però dedicato a Sant’Antonio esisteva già da almeno un secolo. Si può supporre dunque che il primo oratorio fosse dedicato a Sant’Antonio Abate e che soltanto nella ricostruzione del secolo XVII sia stato aggiunto il nuovo titolo a Sant’Antonio da Padova.
Questo abbinamento di titoli non è un fatto singolare, ma ricorrente anche in altre chiese ed oratori dell’Ossola che hanno una storia del tutto simile.
Stupendo per semplicità architettonica, navata unica con la sola necessaria variante della sacrestia, negli stucchi e nella sovrabbondanza della superficie dipinta ad affreschi od a quadri, tradisce il tempo del barocco nel quale è stato decorato.
La costruzione e decorazione dell’oratorio vennero completate prima del 1683. Sull’arco presbiteriale ritroviamo ancora il cartiglio della sua dedicazione e benedizione: D.O.M. ET S.S. ANTONIO ABBATI ET ANTONIO DE PADUA CONFESSORIBUS DICATUM 1683.
L‘altare (vedi fig. 2 in basso), illuminato da una finestra semicircolare posta sopra di esso nel muro orientale e da altra su quello meridionale, aveva come unica ancona un quadro con l’immagine della Beata Vergine di Loreto, in alto, sopra le nubi che avvolgono la “Santa Casa” e, in basso, i Santi Antonio abate ed Antonio da Padova (vedi fig. 3).
Si tratta di una modesta opera di un pittore naif, probabilmente locale, di cui non conosciamo il nome, sebbene si possa tentare di individuarlo nella sigla con cui è firmato unitamente alla data 1673. Ora il quadro si trova a lato del presbiterio in cornice di stucco.
Il nuovo quadro posto verso la fine del secolo XVII sopra l’altare, rappresentava il Bambino Gesù in un coro di angeli ed i due Santi titolari in preghiera. Il quadro, dono della famiglia Ferino di Craveggia, presentava lo stemma al piede dello stesso (vedi fig. 4).
Nel 1845 venne sostituito il quadro posto sopra l’altare con altro del pittore G.M. Piazza, ripetendo la solita iconografia della B. Vergine Maria con il Bambino in alto ed i due Santi titolari in basso (vedi fig. 5).
Al piede la scritta G.M. Piazza pinxit 1845 ricorda il pittore e la data.
Nella volta del presbiterio, in bella cornice di stucco, il pittore Carlo Mellerio affrescò i due Santi titolari Sant’Antonio Abate e Sant’Antonio da Padova (vedi fig. 6).
Bibliografia:
– Tullio Bertamini, Oratorio di S. Antonio di Craveggia, in Oscellana, Verbania 1988.
Rilevatore: Feliciano Della Mora
Data ultima verifica sul campo: 19/07/2009