AGNONE (IS). Chiesa di Sant’Antonio abate

Via Cavour, 70
https://goo.gl/maps/9nU3NM56QuQg6EL86

Situata extra moenia rispetto al primo nucleo urbano, la chiesa conserva il portale più antico della città, che per stile e decorazioni è inquadrabile nell’ambito della fine del XIII o inizi di XIV secolo.
Tuttavia, l’origine dell’edificio può essere ascrivibile agli inizi del XII secolo, per la presenza di un’incisione a rilievo 1118 (o 1128) posta sul capitello dell’imposta sinistra del portale.
Fino al 1692-95 la chiesa era posizionata ad un livello inferiore rispetto al piano stradale, per accedere si scendevano 9 gradini. Durante il restauro del 1695 si è accertato che al di sotto della pavimentazione esistevano delle sepolture; nell’inventario parrocchiale Inventarium solemne del 1686 si parlava della “Chiesa alquanto sotterranea”, probabilmente era riferito a queste.
Nella stessa descrizione si parla del campanile posto a destra dell’altare (oggi a sinistra) e che l’ingresso era posto all’interno della cinta muraria e tutto il resto fuori dalle mura cittadine. Nei pressi del campanile vi era il cimitero ed a destra la sacrestia.

La chiesa così come si presenta oggi sarebbe stata quasi integralmente ricostruita nel XVIII secolo su iniziativa del Parroco Don Andrea de Filippo di Belmonte del Sannio, della fabbrica originaria romanica rimane il portale ad ogiva intarsiato di ispirazione normanna.
Il pavimento dell’edificio fu portato al livello attuale, quindi l’intero edificio fu accresciuto in altezza e terminato nel 1790.
Dal documento del Parroco Don Andrea Iannicelli, custodito nell’Archivio parrocchiale si evince che il de Filippo avrebbe fatto edificare, tra 1720 e 1725, il maestoso campanile, con riferimenti vanvitelliani.
1791-92: fu stuccata la chiesa e rialzate e riquadrate all’esterno le finestre. Inoltre, furono realizzati gli stucchi sull’arco posto sopra l’altare maggiore, rimodernate e riempite le lunette sopra le aperture e tinteggiata l’intera chiesa. Furono eseguiti gli affreschi sulla volta ad opera dell’artista Francesco Palumbo di Napoli.
1856: restauro della parete sinistra. Stemma con Tau e scritta PROCURATORE ECCLESIE S. ANTONI SENIORIS MURUM/ VETUSTATE DILABENTEM A SOLO REE…/ CURARUND AN. M.DCCC.LVI
1903: lavori strutturali della muratura esterna e docce di scarico.

La pianta è longitudinale, ad aula e abside tronca, presenta 10 altari, il presbiterio è rialzato, ed è separato dal resto della chiesa da una balaustra in marmo e dall’arcone che poggia su due paraste sporgenti dalle pareti laterali con capitelli corinzi. Sopra l’ingresso vi è la cantoria l’organo, intagliato ed intarsiato, opera del XVIII secolo della famiglia D’Onofrio originaria di Poggio Sannita.

Le cappelle laterali sono arretrate rispetto agli archi a tutto sesto, in corrispondenza di ognuna c’è una finestra. la facciata è piana e rettangolare a cortina e nasconde il tetto a due falde. Sopra il portale si apre una finestra con timpano ad arco ribassato. Nel prospetto laterale sinistro si aprono tre delle cinque finestre che si vedono all’interno.

La chiesa conserva lo splendido affresco del Giudizio Universale, opera datata 1793 e firmata da Francesco Palumbo, così come il Sacrificio di Isacco, la Cacciata dal Paradiso Terrestre e la Presentazione delle Tavole dei Comandamenti a Mosè.

 

Link:
https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/1400014525


Regione Molise