ALTO SERMENZA (Vc), fraz. Rimasco, loc. Priami. Cappella di San Antonio.
Il comune di Alto Sermenza è stato istituito il 1º gennaio 2018 dalla fusione dei comuni di Rima San Giuseppe e Rimasco, in Valsesia.
La cappella sorge, a 1000 m. slm, lungo il sentiero che da Rimasco conduce a Ferrate, è isolata e si trova più in basso e poco distante dal borgo di Priami.
https://goo.gl/maps/iALLZnViBxRKz1aaA
Si tratta di un piccolo edificio (interno lunghezza m 1,95, larghezza m 2,05) non correttamente orientato; la facciata infatti è volta quasi completamente a est. Scarsissime e soprattutto sintetiche sono le indicazioni documentarie su questo edificio; esse permettono solo di attestarne l’esistenza e la funzione di probabile cappella ad orandum.
Per la sua collocazione isolata, lungo la mulattiera della Val d’Egua, nel tratto che da Rimasco sale a Ferrate, fu cappella di transito. Si può ipotizzare la presenza di un portico, successivamente rifatto o ristrutturato, proprio in rapporto alla sua funzione, senza poterlo provare con certezza:
“Capelletta di S. Antonio in Priami aperta e nuda” è infatti la sola e più antica descrizione (1596). Riguardo la data della sua costruzione, l’unico elemento oggi a disposizione è l’anno 1552, dipinto nello chevet plat, da considerare quale termine ante quem.
Un problema è costituito dalla dedicazione di questa cappella. La titolazione documentata è a S. Antonio e non è specificato se abate o da Padova; quella tuttora confermata oralmente, in ambito locale, è a S. Antonio da Padova: infatti una statua del santo, rubata alcuni anni or sono è stata sostituita da una tuttora presente nella nicchia sopra l’altare.
Risulta però anomala l’assenza negli affreschi di un’immagine di S. Antonio e, per contro, la presenza di S. Giacomo, dipinta nella piccola nicchia dello chevet plat. La figura di S. Giacomo maggiore, nell’iconografia del pellegrino, potrebbe far pensare ad una diversa titolazione originaria.
Al 1992 risale un intervento di “Montagna antica, Montagna da salvare”, commissione del C.A.I. (Club Alpino Italiano) di Varallo riguardante soprattutto il rifacimento del tetto.
Le immagini dipinte sulle pareti e sulla volta della cappella, nonostante la data avanzata, presentano iconografie ancora medievali e un evidente carattere devozionale. La Vergine in trono con il Bambino compare su tutte le tre pareti accanto ai santi, quasi a maggior garanzia di protezione.
Sono infatti presenti S. Sebastiano e S. Fabiano, invocati contro le epidemie, oltre a S. Bernardo d’Aosta e S. Defendente; mentre S. Giacomo maggiore è nella nicchia dello chevet plat. L’intensa devozione nei confronti di queste immagini, i poteri ad esse assegnati e pratiche di culto che comportano un contatto fisico da parte dei fedeli, fenomeni ampiamente diffusi nel Medioevo e già studiati (Rigaux (a), 1996), sono provati dai numerosissimi disegni, soprattutto animali, croci e iscrizioni, incisi sui dipinti. Le date incise sugli affreschi confermano il protrarsi nel tempo di questa forma di religiosità popolare. Anche alcuni danni, per esempio in corrispondenza degli occhi di S. Bernardo, sembrano essere riconducibili ad una pratica apotropaica riscontrabile in diverse cappelle della valle.
I dipinti sono di modestissima fattura, anche se probabilmente alterati da ridipinture, ad eccezione di S. Defendente. Essi rientrano in una produzione artigianale alla quale appartiene Graziano Scolari e che trova confronti in numerose cappelle lungo i sentieri quali, per esempio, quella del Selletto, lungo la strada che conduce a Seccio o del Chiesetto di Rimasco. Sono proprio gli affreschi di questa cappella (1558) ed uno votivo in S. Giovanni al Monte (1555) che sembrano presentare maggiori affinità con i dipinti di Priami.
Le iconografie come il repertorio decorativo sono riproposti in modo seriale, rifacendosi ancora a schemi superati quali, per esempio, i broccati dei drappi nei troni o dei vestiti; peraltro i piccoli fiori impiegati nei fondali (nella Maiestas Domini di Priami o negli sfondi a riquadro del Chiesetto di Rimasco) non sembrano essere un’innovazione felice.
Documenti manoscritti:
– ASDN, I, A. V. 1596, vescovo Bascapè, t. 285, f. 293v: Visita delli oratorii e capelle fatta per il rev. Vicario di Scopello nel 1596
– ASDN, I, A. V. 1697, vescovo Visconti, t. 217, f. 187v-188r: ordini della parrocchia di Rimasco (altra copia in ASDN, I, A. V. 1760, vescovo Balbis Bertone, t. 313/1, f. 557v e ASPRS, 142)
– ASDN, I, A. V. 1788, vescovo Balbis Bertone, t. 361, f. 383v: Primo Indice ove sono descritte le chiese, oratori e cappelle, le confraternite…
Bibliografia:
– Fantoni – Fantoni, 1993, p. 38; Fantoni – Fantoni, 1995, p. 39; Cucciola – Fantoni – Ragozzi, 1997, p. 30; Fantoni – Ragozzi, 1997, p. 52; Fantoni – Ragozzi, 2003, p. 31; Minonzio, 2005, p. 132-135
Link:
https://www.alpecamporimasco.it/lantico-borgo-di-priami/