CARPI (MO). Museo di Palazzo dei Pio, cinque targhe ceramiche devozionali con s. Antonio abate
1) Terracotta a rilievo, dipinta e invetriata di 19 x 34 cm, prima metà XIX secolo.
Inventario numero n. B/42 (foto in alto)
Targa a rilievo, di forma rettangolare con lato superiore centinato e leggermente appuntito sulla sommità; accanto sono visibili due fori. Pellicola di colore e vetrina. Sant’Antonio abate, a figura intera e ritratto frontalmente, è in atto di benedire gli animali. Ai suoi piedi, sulla sinistra, si scorge il maiale. La scena è inquadrata entro cornice a edicola, con due colonnine tortili che reggono l’arco.
La targa, recuperata nel 1977 da una casa rurale di via Pile Correggio, è un esempio di devozione popolare per il santo protettore degli animali e delle campagne. Nella produzione di simili esemplari durante tutto il XIX secolo e anche oltre, fu particolarmente attiva la manifattura di Sassuolo, a cui va ascritto anche l’oggetto in esame.
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https://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=68542
2) Terracotta a rilievo, dipinta e smaltata ci 25.5 x 35.5 cm sec. XIX (1800 – 1899).
Inventario numero B/137
Targa a rilievo di forma rettangolare. Pellicola di colore e smalto. Cornice “a marmorizzatura”. Sant’Antonio abate, a figura intera, è rivolto verso sinistra in atto di benedizione. Nella sinistra regge il bastone con la campanella, e a sinistra è accompagnato dal maiale.
Si tratta di una delle numerose targhe devozionali raffiguranti il santo protettore delle campagne, di produzione sassuolese del XIX secolo.
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https://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=68775
3) Terracotta ingobbiata, dipinta e invetriata di 26 x 36cm realizzata nel secolo XX.
Inventario numero B/863
Targa a rilievo di forma rettangolare; cornice con modanature svasate verso l’interno. Ingobbiata con policromia sotto vetrina.
Sant’Antonio abate, in abiti monacali e a figura intera, regge con la sinistra il bastone con la campanella e con la destra è in atteggiamento di benedizione. A sinistra in basso, il maiale. Effetto di marmorizzazione sulla cornice.
Questa targa devozionale è caratteristica della produzione del primo novecento di Sassuolo, noto centro ceramico del modenese.
Secondo quanto riportato sul retro, la targa proviene da una casa colonica a Carpi, in via della Croce, 1.
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https://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=68808
4) Terracotta a rilievo, dipinta e smaltata di 22 x 35 cm, realizzata nel XIX secolo
Inventario numero B/2071
Targa a rilievo di forma rettangolare leggermente centinata nella parte superiore, dove sono visibile anche due fori. Pellicola di colore e smalto.
Sant’Antonio abate a figura intera, è rivolto verso sinistra in atto di benedizione. Ai suoi fianchi, gli attributi del maiale e del fuoco.
Si tratta di una delle numerose targhe devozionali raffiguranti il santo protettore delle campagne, di produzione sassuolese del XIX secolo.
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https://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=68866
5) Terracotta di 30 x 21 cm, realizzata nella seconda metà del XIX secolo.
Inventario numero B/1021
Rotta in tre parti, poi rigiunte. La superficie è dipinta a calce.
Targa murale in terracotta resa a bassorilievo, di forma rettangolare, la cornice rilavata a gola liscia con risvolto all’interno.
affigura Sant’Antonio abate in preghiera davanti al crocifisso ed ai suoi piedi un bue, un galletto. Nel fondo paesaggio.
Esemplare di serie da stampo con caratteri neoclassici secondo la tipologia manifatturiera delle fornaci romagnole.
Link:
https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0800235201
Il Museo è sito in Piazza dei Martiri, 68.
Il Palazzo dei Pio, comunemente detto Castello, oggi è visivamente unitario benché composto da edifici disomogenei per datazione e caratteristiche, è una struttura che si estende da est a ovest tra le due piazze principali della città. L’apparente uniformità è data dalla facciata principale di ponente che è costituita, oltre che dalla parte centrale rinascimentale, dalla aggiunta estense degli anni Ottanta del Cinquecento a nord e dalle cosiddette “Stanze del Vescovo” a sud, a congiungere la parte centrale rispettivamente con la torre del Passerino a nord e col Torrione di Galasso o degli Spagnoli a sud.