RIVALTA DI TORINO (To). Affresco su edificio civile in Via Umberto I, 11, con s. Antonio abate.
Edificio di civile abitazione al centro del paese, in via Umberto I, al numero civico 11.
Foglio catastale 20, data foglio 1985, particella 236; proprietà privata.
Edificio a pianta rettangolare in muratura mista intonacata con solai in legno (travi a vista) al piano terra e solai in legno, voltini in ferro e laterizi, solaio in c.a. al piano superiore; copertura a due falde in coppi su struttura lignea.
L’edificio fa parte di una casa in linea lungo una delle principali vie di adduzione urbana. Il frazionamento per motivi ereditari della struttura originaria ha alterato l’unitarietà della costruzione sul fronte stradale e nella corte interna. Un recente intervento di ristrutturazione, pur trasformando la distribuzione interna degli spazi, ha valorizzato i caratteri strutturali dell’impianto di base mantenendo inalterato il percorso tipologicamente consolidato androne carraio – scala esterna – ballatoio.
L’edificio risulta registrato nel catasto di fine ‘700, ma si presume che la sua costruzione sia anteriore a tale periodo: già nel ‘500 la via Umberto I, denoiminata via Villanova, ospitava una serie di edificazioni con il corpo principale disposto linearmente lungo l’asse di transito da e verso il centro delimitato dalle mura, e con il retro a diretto contatto con il terreno agricolo.
Note storiche:
Affresco policromo del XVIII secolo, con rappresentazione della Madonna di Oropa verso cui si volge la figura di Sant’Antonio abate con la caratteristica croce tao sul petto e con davanti un fuoco ardente.
L’insieme è posto all’interno di un leggero sfondato riquadrato da cornice dipinta su tre lati e conclusa nel quarto da mensola sagomata in pietra.
All’esterno dello sfondato ripresa della cornice con decorazioni floreali e volute e con la rappresentazione di un falco o aquila nella parte centrale sottostante.
L’inserimento non recente di una finestra nello spazio affrescato ha alterato irrimediabilmente la composizione dell’insieme.
Note:
Fino alla metà del ‘900, la sera, in caso di siccità, veniva recitato il Santo Rosario alla Madonna di Oropa per invocare la pioggia.
Rilevatore: Franca Benvenuto
Data ultima verifica sul campo: 13/04/2007