RIVAROLO CANAVESE (To). Castello di Malgrà, affresco di sant’Antonio abate

 

Rivarolo si trova a circa 35 chilometri da Torino, sulla strada statale 460 che percorre il Canavese. A Rivarolo si arriva da Torino anche con l’autostrada Torino-Aosta, uscita dal casello di S. Giorgio.
Al castello, che si trova al centro di un vasto parco, si arriva dalla via  Maurizio Farina, parallela al centrale corso Torino.


L’immagine di S. Antonio è affrescata sulla lunetta di sinistra nel portico quattrocentesco che si apre sul cortile del castello. Nella lunetta sono raffigurati, da destra a sinistra, Santa Caterina di Alessandria, S. Pietro in trono, S. Paolo e S. Antonio Abate.
Il Santo è rappresentato secondo l’iconografia tradizionale ed è accompagnato dai simboli che gli sono propri, il libro delle sacre Scritture nella mano destra, la campanella e il maialino.
L’autore dell’affresco è ignoto.
Gli affreschi sono datati al 1440.
A destra della lunetta è affrescata una immagine di S. Michele, risalente al medesimo periodo, e anch’essa di autore ignoto.

 

Materiale informativo ed illustrativo:
L’edizione di materiale informativo sul castello è curata dagli Amici del Castello di Malgrà:
AA.VV., Da Ivrea tutto intorno, 1977;
G. A. DI RICALDONE, Le carte del Castello Malgrà, 1966-1970.

Note storiche:
Il castello fu costruito tra il 1333 e il 1336 per volere di Martino dei conti di S. Martino. Alla sua costruzione cercarono di opporsi i conti di Valperga, ghibellini, nemici dei S. Martino, guelfi; a causa di questa rivalità, nel corso del XIV secolo il castello fu teatro di scontri tra le due famiglie.
Nel 1552 avvenne un grave fatto d’armi: gli abitanti di Rivarolo, stanchi per le vessazioni subite dai San Martino, chiesero l’intervento di Carlo III di Savoia, che espugnò il castello e uccise tutti gli occupanti; si salvarono solo coloro che, rifugiatisi nella torre, riuscirono a fuggire attraverso un passaggio che conduceva al fiume.
Le modifiche architettoniche iniziarono già nel ‘400, quando, in seguito all’intervento dei Savoia, l’edificio fu sottoposto a trasformazioni, fra cui la decorazione della facciata e la costruzione del portico interno. Successivamente ai lavori del Quattrocento, furono attuate altre ristrutturazioni allo scopo di rendere il castello, oltre che un presidio militare, anche una dimora signorile.
Nel Settecento alcuni interventi mascherarono le strutture medievali.
L’edificio, dopo aver subito numerosi cambiamenti di proprietà per via ereditaria e di matrimoni, alla metà dell’Ottocento passò ai Francesetti di Hautecourt. Nel 1884, per volere della contessa Matilde Francesetti, ebbero inizio lavori di ristrutturazione progettati dall’architetto Alfredo D’Andrade, ed attuati dall’ingegner Carlo Nigra, che vollero dare una veste medievaleggiante alla costruzione ed eliminarono le strutture settecentesche.
Dal 1982 il castello e il parco sono di proprietà del comune di Rivarolo, e dal 1992 sono aperti al pubblico.
Il nome Malgrà probabilmente deriva dalla denominazione del luogo in cui è edificato il castello. Secondo una leggenda, invece, il nome deriverebbe dal fatto che il castello fu costruito malgrado l’opposizione dei conti di Valperga.

 

Link: http://www.mondimedievali.net/castelli/piemonte/torino/malgrà.htm

Note:
Un ringraziamento all’Associazione Amici del Castello di Malgrà, e in particolare all’architetto Michele Ariuolo, per le informazioni cortesemente fornite.
Cercando su google “castello di Malgrà”, si apre la pagina del Gran Tour dedicata al castello dagli Amici del Castello di Malgrà.

Fruibilità:
Il castello è visitabile da maggio a ottobre nei giorni festivi, con possibilità di visite guidate anche nei giorni feriali per gruppi e scolaresche, su prenotazione a cura dell’Associazione Amici del Castello di Malgrà, tel. 0124 26725, 3331301516, casella postale n. 76, 10086 Rivarolo.

Rilevatore: Maria Gabriella Longhetti

Data ultima verifica sul campo: 28/10/2013


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