ARCISATE (VA), frazione Brenno Useria. Chiesa di Sant’Antonio abate
Sulla piazza dove sorge anche la chiesa dell’Immacolata Concezione, Via Benefattori, 4.
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La chiesa è citata in vari documenti di archivio parrocchiale intorno al 1500.
Nel XVII secolo l’edificio fu ampliato; così facendo l’aula unica assunse una forma più allungata.
Nel 1994 la Chiesa fu restaurata per volere di don Giuseppe Pozzi, parroco di Brenno Useria.
La chiesa di Sant’Antonio abate presenta evidenti forme barocche che la contraddistinguono, sia dall’esterno che all’interno.
La facciata è divisa in due parti: quella inferiore, che è anche la più ampia, è costituita da un arco a serliana composto da una doppia orditura di lesene sottostanti un cornicione con forma di arco ogivale concavo ribassato. Inferiormente, le lesene terminano su un basamento in pietra a vista. Sempre in questa zona vi sono l’ingresso principale coronato da una cornice in pietra dalle forme barocche e un’apertura soprastante strombata. Lo schema compositivo della parte inferiore si ripete similmente nella parte superiore, il cui profilo è sempre ad arco ogivale ribassato, ma con linearità non spezzata. La facciata è prevalentemente intonacata con tre differenti colori: bianco, avorio e rosa chiaro. Inoltre, a destra, vi è il campanile a singola campana, la cui superficie è divisa in quattro fasce di differenti altezze caratterizzate da aperture di molteplici forme.
Ha un impianto composto da un’unica aula sormontata da una volta a vela su base quadrata e un’abside quadrangolare sempre sormontata da volta a vela. Di fatto, la profondità tipica delle absidi semisferiche viene qui conferita da un effetto prospettico pittorico.
Al centro dell’abside, in alto, circondata da un’importante cornice marmorea, vi è una tela raffigurante sant’Antonio abate; poco più in basso si trova invece la preziosa pala d’altare, olio su tela del 1773 firmato Carlo Maria Giudici (Viggù VA, 1723, – Milano, 1817), che raffigura Il riposo della sacra Famiglia durante la fuga in Egitto. Il presbiterio risulta così ampiamente decorato, non solo per la ricchezza della scelta dei marmi, utilizzati per l’altare preconciliare, per quello postconciliare e per la balaustra di accesso, bensì per le sue decorazioni pittoriche e scultoree. Tra queste, si evidenziano i capitelli ionici delle paraste, le quali caratterizzano costantemente tutta l’aula, che sono adornati da festoni. Sopra di esse emerge un importante cornicione da cui spiccano una modanatura con profilo ad ovolo decorato ed una a foglie d’acanto. Inoltre, si vuol evidenziare la bellezza dei sottarchi caratterizzati da finte rosette lacunari.
Ai lati del presbiterio, sulla sinistra, vi è un quadro raffigurante Cristo; mentre, sulla destra, compare l’effige lignea del 1200 raffigurante la Madonna con Bambino, chiamata anche con il nome di Madonna d’Useria, proveniente dall’omonimo Santuario.
La festa del compatrono sant’Antonio abate a gennaio viene celebrata anche con un falò.