FERENTILLO (TR). Chiesa di Santa Maria di Mattarella, affresco di s. Antonio abate, 1453
La chiesa di Santa Maria fu edificata sotto il pontificato di Eugenio III intorno alla seconda metà del XII secolo forse su un preesistente edificio di culto paleocristiano. Nel XIII secolo furono riedificate le due cappelle laterali e dedicate al SS. Sacramento e alla Madonna del Rosario. Nel 1494 fu ampliata, divenendo a pianta rettangolare divisa in tre navate, la modifica fu voluta da Franceschetto Cybo, principe di Ferentillo. Nel 1560 fu eretta a Collegiata dal Capitolo di San Giovanni in Laterano.
Esternamente la Collegiata di Santa Maria di Matterella conserva in larga parte la sua architettura romanica con l’abside poligonale, la facciata a salienti, risultato di più rimaneggiamenti nel corso dei secoli, con tre portali di cui quello centrale reca un’iscrizione in latino datata 1493 e, nella lunetta superiore, una Madonna con Bambino tra teste di angeli, opera di Orlando Merlini del 1493.
All’interno, nella quinta nicchia di sinistra un affresco raffigura: “Madonna col Bambino, sant’Antonio abate e alcune sue storie”, opera del pittore Jacopo Siculo o Giacomo Santoro da Giuliana (1490 – 1543).
La data 1453 (A.D. MDXXXXIII) è su una tabella della candelabra dell’intradosso.
Le figure principali sono state inquadrate in un’elegante cornice a stucco del secolo XVIII.
Il dipinto fu realizzato, come inciso sulla transazione della parasta, su commissione della Confraternita dei vetturali e allevatori del luogo, ciò spiega i molti animali domestici raffigurati nella parte inferiore della nicchia. Inoltre i loro simboli (asino, mulo, maiale) sono scolpiti nelle paraste dei pilastri laterali.
Il Santo è seduto, con barba bianca, saio chiaro e mantello nero, la mano destra è nel gesto di benedizione, la sinistra reca un libro aperto con una scritta di monito agli ecclesiastici; alla sua sinistra il bastone e, a terra, la campanella.
Nella zona alta, a destra i diavoli picchiano sant’Antonio e a sinistra una diavolessa, probabilmente una scena della “tentazione”.
A coronamento dell’opera, in alto, nell’ovale circondato da uno stucco settecentesco dorato, la Madonna col Bambino di grande dolcezza e armoniosità.
Il dipinto è stato recentemente restaurato.
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