PIAN CAMUNO (BS). Chiesa parrocchiale di Sant’Antonio abate
Via Cav. Giacomo Baratti, 26
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L’originaria cappella di Sant’Antonio esisteva già nel XVI secolo; nel Catalogo queriniano del 1532 si legge che allora le funzioni di parrocchiale erano espletate ancora dalla chiesa di Santa Giulia, che in precedenza era stata direttamente filiale della pieve di Rogno; tuttavia, nella seconda metà del Cinquecento la parrocchialità risultava essere stata traslata nella chiesa di Sant’Antonio, come testimoniato da un atto del 1567 di mons. Pandolfo e in uno del 1567 del vescovo di Brescia Domenico Bollani.
Nel 1578 la chiesa fu posta nella giurisdizione della pieve d’Artogno.
Nel 1671 la chiesa fu rifatta ed ingrandita; nel 1685 fu al centro di una diatriba tra il vescovo di Brescia e la badessa del monastero cittadino di Santa Giulia per la nomina del nuovo parroco.
Nel 1702 il vescovo Daniele Marco Dolfin, compiendo la sua visita, trovò che vi erano il parroco, tre sacerdoti e un chierico e che la parrocchiale, aveva due altari e altri tre erano in corso di ultimazione; in essa avevano sede le Confraternite del Santissimo Sacramento e del Rosario e aveva come filiali le chiese di Santa Giulia e di Santa Maria Rotonda.
La chiesa fu nuovamente rifatta nel 1731, nel 1737 fu realizzato l’altar maggiore e iniziati gli altari laterali. Fu ancora restaurata tra il 1870 e il 1876, anno in cui fu consacrata; la facciata venne modificata nel 1897 e nei primi anni del XX secolo l’intera struttura fu ristrutturata e nel 1909 fu realizzato l’apparato decorativo delle volte in stile impero.
Nel 1983 il tetto e gli intonaci furono interessati da un intervento di rifacimento e il 14 aprile 1989, come stabilito dal Direttorio diocesano per le zone pastorali, la chiesa passò dalla vicaria di Pisogne alla neo-costituita zona pastorale della Bassa Val Camonica.
La facciata della chiesa, a capanna e caratterizzata da due lesene laterali dotate di capitelli compositi, presenta il portale d’ingresso in pietra locale, tre nicchie ospitanti altrettante raffigurazioni sacre e, sopra di queste, una trifora; è coronata dal timpano triangolare aggettante, sopra il quale è collocata una croce di ferro.
L’interno è a navata unica, dotata di altari laterali e copertura voltata unghiata; riccamente decorata a finto marmo pressoché su tutte le superfici interne, con stucchi e affreschi che la completano. La chiesa è dotata di presbiterio rialzato e quadrangolare, di coro ligneo tutt’attorno ad esso e cantoria per l’organo sul lato sinistro; il fondale absidale è piano e vi si trova la soasa (ancona, cornice) marmorea dell’altare maggiore. A fianco della chiesa si trovano la sacrestia ed il campanile.
Opere di pregio qui conservate sono l’affresco con Cristo che scaccia i mercanti dal Tempio, risalente alla prima metà del XIX secolo, le due statue dei santi Gregorio e Gerolamo, poste nel 1909.
Nel mezzo delle tre campate ci sono tre riquadri settecenteschi1, dei quali i due laterali sono rettangolari e il centrale di forma circolare: nel primo è raffigurato S. Antonio abate nel deserto; quello centrale ha S. Antonio abate che adora Cristo in cielo; l’altro riquadro presenta S. Antonio abate in gloria.
Negli archi traversi sono due riquadri con le figure ad affresco degli Evangelisti. Tutto il resto della volta presenta elementi decorativi ottocenteschi, mentre i riquadri sono settecenteschi e nonostante i guasti subiti e i molti rifacimenti, anche di notevole finezza, con riferimenti ad Enrico Albricci, ma anche con legami con lo Scalvini.
Nella volta del presbiterio il riquadro poligonale porta l‘Assunta, sempre del secolo XVIII, fra i meglio conservati.
La chiesa conserva la pala raffigurante Lo Sposalizio della Vergine (sec. XVIII inizi) di Giovanni Chizzoletto; una Madonna con il Bambino e i santi Carlo Borromeo e Antonio di Padova (sec. XVII) di Domenico Voltolini da Iseo; le due pale raffiguranti la Madonna col Bambino assieme a San Leonardo e Ambrogio vescovo e i Santi Tommaso e Giovanni Nepomuceno, dipinte da Antonio Zannucchi nel 1740.
L’altare maggiore, del 1737, conserva la pala che raffigura la Madonna con i Santi Antonio abate e Giulia, realizzata da Giuliano Volpi (1838 – 1913).
NOTA 1. http://www.enciclopediabresciana.it/enciclopedia/index.php?title=PIAN_Camuno
Link:
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Sant%27Antonio_Abate_(Pian_Camuno)
https://www.comune.piancamuno.bs.it/pagine/storia_arte_cultura/arte/