SERAVEZZA (LU), frazione Ripa. Chiesa di Sant’Antonio abate

Piazza Europa, 78 – Ripa
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La chiesa di Ripa, attestata dal XIII secolo, dipendeva dalla pieve di Vallecchia ed apparteneva alla Diocesi di Luni-Sarzana.
Nel 1787, passò alla Diocesi di Pontremoli e di seguito, nel 1798, a quella di Pisa.
Nel 1920, l’Arcivescovo Pietro Maffi elevò la chiesa a parrocchia.
La distruzione totale del paese di Ripa, provocata dagli eventi della Seconda guerra mondiale, non risparmiò nemmeno la chiesa. Un nuovo edificio venne costruito tra il 1950-1952, su progetto dell’architetto Lorenzo Iacopi.
Nel luglio del 1954, furono avviati i lavori di ricostruzione del coro, che fu benedetto dall’Arcivescovo Ugo Camozzo nel settembre dello stesso anno. Nello stesso anno la ditta Zanin di Trieste iniziò il montaggio del nuovo organo, mentre l’anno seguente la Ditta Henreaux di Pietrasanta offrì alla chiesa un altare in marmo giallo di Siena per la Cappella della Madonna.
L’Arcivescovo Ugo Camozzo consacrò la chiesa il 15 Maggio 1962.
Nel 1978-79 i lavori di rivestimento interno della chiesa furono realizzati dalla ditta edile Bazzichi con materiale marmifero proveniente da Vicenza. Inoltre, fu soffittato il tetto per nascondere le catene.
Nel 1980, l’area presbiteriale fu rinnovata completamente: furono rifatti l’altar maggiore, gli amboni e il pavimento. Lo scultore Giancarlo Deri donò alla chiesa un gruppo scultoreo, raffigurante i dodici Apostoli e il Cristo risorto, che trovò posto al centro del presbiterio.
Lo scultore e pittore Romano Cosci (Seravezza LU, 1939 – Lido di Camaiore LU, 2014) fu incaricato nel 1981 di lavorare al bozzetto preparatorio per il grande mosaico da inserire sulla facciata della chiesa. L’opera, realizzata dalla ditta Bacci e Ferrari di Pietrasanta, fu inaugurata dall’Arcivescovo Benvenuto Matteucci nel 1982.
Nel 1990, il catino absidale fu dipinto da Romano Cosci, che vi realizzò una pittura murale raffigurante Gesù e i Discepoli di Emmaus. L’opera fu inaugurata dall’Arcivescovo Alessandro Plotti il 13 Giugno 1991.
Sulla parete di controfacciata fu realizzata nel 1994-95 da Romano Cosci una seconda pittura murale raffigurante l’Ultima Cena. L’opera fu inaugurata dall’Arcivescovo Alessandro Plotti l’11 Luglio 1995.
La torre campanaria, a pianta quadrata, è addossata al fianco sinistro della chiesa ed è caratterizzata da una cella campanaria aperta su tutti i lati mediante aperture rettangolari e cimata da una balaustra in marmo realizzata nel 1998.

La Chiesa presenta una facciata a capanna completamente intonacata, fatta eccezione per il basamento in marmo bianco. Il corpo centrale è affiancato da due ali laterali aggettanti, ospitanti gli ingressi laterali. Al centro, si apre il portone d’ingresso principale, scolpito da Romano Cosci nel 2000 e sormontato da un grande mosaico dello stesso autore, realizzato nel 1982 e raffigurante l’episodio evangelico di Cristo che benedice i fanciulli.
Internamente la chiesa, a navata unica, è conclusa da un abside semicircolare e dotata, sul lato sinistro, di quattro cappelle laterali comunicanti tra loro.
All’interno, due pitture murali raffiguranti, in controfacciata, l’Ultima Cena e, nel catino absidale, Gesù e i discepoli di Emmaus, entrambe eseguite dal Cosci. Nell’area presbiteriale, oltre all’Altare maggiore, ai due amboni laterali e al fonte battesimale in marmo bianco, prende posto il gruppo scultoreo dei dodici Apostoli e del Cristo risorto, opera di Giancarlo Deri del 1980. Le cappelle laterali ospitano altari in marmo. La cappella più vicina all’altar maggiore, intitolata al Santissimo Sacramento, è introdotta da una balaustra realizzata con quattro pannelli in marmo e mosaico, smontati da quella che cingeva l’area presbiteriale, progettata e costruita nel 1980, è caratterizzata dalla presenza di un tabernacolo cilindrico in marmo bianco e giallo e da alcuni frammenti settecenteschi, resti dell’antico altare in marmo, andato distrutto nella Seconda guerra mondiale.

 

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