CASARSA DELLA DELIZIA (Pn), fraz. Versuta. Chiesa di Sant’Antonio abate

Dalla Ss13 Pontebbana, circa 1,8 Km. dopo Casarsa della Delizia verso Udine, s’imbocca a destra un breve rettilineo e, sottopassata la ferrovia, si giunge ad una deviazione, verso destra, per la frazione di Versuta, località tra i campi sulla destra del Tagliamento.
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La Chiesa di Sant’Antonio Abate di Versuta è il più antico monumento di epoca medievale presente sul territorio del Comune di Casarsa in quanto citata per la prima volta in una bolla di papa Urbano III del 1186.
Versuta è legata all’opera ed alla vita di Pier Paolo Pasolini che qui trascorse parte della sua giovinezza, organizzò una scuola nel 1943 e due anni dopo fondò l’Academiuta di lenga furlana, il cui logo raffigura un cespo di ardielut (valerianella) e il motto “O cristian Furlanut plen di veca salut“.
La chiesa, intitolata ad uno dei santi più venerati in Friuli, Sant’Antoni dal purcit, è un edificio di non grande dimensione e ha il tipico aspetto delle chiesette votive friulane, con il campaniletto a vela in facciata.
Si tratta comunque di un edificio importante dal punto di vista architettonico, ma soprattutto artistico per la presenza di affreschi che risalgono al XIV e XV secolo.
La facciata (vedi immagine) è caratterizzata dalla presenza di un portale con arco schiacciato, sormontato da un’edicola definita da due lesene e timpano, con una nicchia che contiene una statua di Sant’Antonio abate (vedi immagine), scolpita da Carlo da Carona nel 1540 circa, secondo la tipica iconografia del santo, caratterizzato dalla presenza del maialino ai suoi piedi. La facciata termina con un campanile a bifora, rifatto in epoca tarda.
Sulla parete destra si apre la seconda porta d’accesso, architravata, sormontata da un’ampia finestra aperta nel Settecento. Di particolare interesse il ciclo pittorico (secoli XIV-XV) che occupa la parete esterna a mezzogiorno, le due interne e gran parte della zona presbiteriale (volta a crociera, sottarchi, abside e lunette).
All’esterno, gli affreschi trecenteschi presentano la Madonna in trono che allatta il Bambino, San Cristoforo e un Sant’Antonio abate giusto leggibile. Poco significativi altri piccoli brani emersi a seguito del restauro (mano alzata e aureola di un santo, ricche vesti di un personaggio a mani giunte, forse un donatore) che con altri lacerti attestano di una più estesa decorazione.
L’edifico ha una struttura piuttosto semplice costituita da un’aula rettangolare con travi a vista, un presbiterio quadrato con volta a crociera, profilata da costoloni con decorazioni dell’inizio del XV secolo, e un’abside poligonale.
versuta 8All’interno (la chiave per l’accesso si può reperire presso la casa a sinistra guardando la facciata), da ammirare gli affreschi nella parete destra, attribuiti alla scuola di Tommaso da Modena, risalenti al 1370-80 ed alla scuola bolognese in genere.  L’artista post vitalesco viene indicato come il “Maestro di Versuta” ed alla sua bottega, si possono assegnare i riquadri relativi al Trionfo di Sant’Orsola, all’Ascensione di Cristo e ad alcuni Santi, databili intorno al 1355-1360.
Gli affreschi dell’intradosso dell’arco trionfale, della volta del coro e della parete di fondo sono invece di un anonimo maestro del XV secolo, di elevato livello qualitativo, e rappresentano figure di Santi (fra cui un Sant’Antonio Abate – vedi immagine), Evangelisti e angeli e Incoronazione della Vergine. In essi, la critica recente individuata echi della pittura toscana di Masolino da Panicale, il quale avrebbe soggiornato in Friuli nel corso di un viaggio in Ungheria nel 1425 a seguito del condottiero e mecenate Pippo Spano, ma anche riflessi dell’arte di Antonio Vivarini.
Completano il percorso artistico i più modesti affreschi attribuibili ad un seguace di Pietro da San Vito (Madonna con Bambino e San Rocco, sec. XVI) e al casarsese Giuseppe Peloj (Sant’Antonio abate e San Liberale, 1945).
La pala dell’altare rappresenta anch’essa un’immagine di Sant’Antonio Abate (vedi immagine).

Cronologia: XIV – XV sec.

Bibliografia:
AA.VV. Il Sanvitese, percorsi artistici, storici, naturalistici, Consorzio fra le Pro Loco del Sanvitese, 2005.
Note: Il ritrovamento degli affreschi, scomparsi sotto un spesso strato di intonaco, viene attribuito al poeta Pier Paolo Pasolini, che ha abitato nel paesino di Versuta per qualche tempo.

Fruibilità: La chiave per l’accesso si può reperire presso la casa a sinistra guardando la facciata.

Rilevatore: Feliciano Della Mora

Data ultima verifica sul campo: 19/12/2007 – 3/03/2019 – 25/02/2020


Regione Friuli-Venezia-Giulia