ALAGNA VALSESIA (Vc), val d’Otro. Pilone di S. Antonio abate

Il pilone (altitudine m 1630) si trova ai margini del sentiero, in un bosco di conifere e si raggiunge in circa novanta minuti di cammino sul sentiero che va da Alagna agli alpeggi di Otro; la val d’Otro si apre sul lato idrografico destro della Valsesia all’altezza di Alagna, ed è raggiungibile con un sentiero che parte dalla località Riale di Alagna oppure dalla frazione Resiga.

 

Il pilone è chiuso da una grata di ferro ed ha dimensioni ridotte; è appoggiato al pendio retrostante ed è costruito su di un muretto di pietre. Le pareti, il pavimento e la copertura sono costituiti da lastre di pietra.
All’interno si trova una statua lignea di S. Antonio abate, che ha il bastone a forma di tau da cui pendono due campanelli nella mano destra, il libro della regola su cui poggia il fuoco nella mano sinistra, mentre ai suoi piedi si trova il maialino, anch’esso di legno.

Note storiche:
Il fatto che il pilone sia di costruzione recente testimonia la persistenza del culto di S. Antonio abate nelle zone degli alpeggi, in quanto il Santo tradizionalmente è ritenuto il protettore degli animali domestici.

Fase cronologica:
non vi sono indicazioni di data; la costruzione risale a pochi anni addietro.

Rilevatore: Maria Gabriella Longhetti

Data ultima verifica sul campo: 20/08/2006

ALAGNA VALSESIA (VC), loc. Kreas. Oratorio di S. Antonio abate

L’oratorio è situato lungo la strada che va da Alagna alla località Acqua Bianca (così chiamata per la presenza di una cascata) e si trova all’inizio del sentiero che conduce al rifugio Pastore ed agli alpeggi dell’alta valle del Sesia.
Per raggiungere l’oratorio (altitudine m 1385), che dista circa tre chilometri da Alagna, occorre lasciare l’auto al parcheggio della frazione Merletti (m 1271, due chilometri da Alagna, zona delle miniere), oltre cui la strada è percorribile con l’auto solo a chi è munito di permesso; si può proseguire a piedi lungo la carrozzabile oppure servirsi della navetta, che funziona quotidianamente solo nel mese di agosto.

 

L’oratorio è coperto con lose ed ha un’abside a pianta quadrata; è caratterizzato da un ampio porticato, la cui copertura è costituita dal prolungamento del tetto dell’oratorio ed è sostenuta da un muro terminale.
Sopra la porta d’ingresso, all’interno di una cornice dipinta, è affrescato S. Antonio abate, ai cui piedi si trovano a sinistra il maiale ed a destra il fuoco.

Note storiche:
Prima che fosse costruita la strada carrozzabile, la mulattiera che conduceva agli alpeggi passava sotto il porticato, ora chiuso lateralmente da un muro. L’oratorio era un luogo di transito sulla via degli alpeggi, e il porticato offriva possibilità di sosta e di riparo dalle intemperie.

Fase cronologica:
In un registro d’archivio stilato da don Gnifetti, per l’edificazione di quest’ Oratorio è riportata la data del 1646, mentre sul muro antistante la facciata è incisa la data 1783, probabilmente l’anno di un primo restauro.
All’interno era testimoniata la presenza di una tela su Sant’Antonio realizzata da Tanzio da Varallo, pittore caravaggesco (Varallo 1575-1635).

 

Bibliografia:
– L. Ravelli, Valsesia e Monte Rosa, Guida alpinistica – artistica – storica, Forni, Bologna 1980 (ristampa anastatica dell’edizione del 1924), pag. 292.
– Per Tanzio da Varallo si veda C. Debiaggi, Dizionario degli artisti valsesiani dal secolo XIV al XX, Società conservazione opere arte monumenti Valsesia, Varallo 1968, pagg. 45-47.

Note: una targa apposta sul muro laterale ricorda il restauro avvenuto nel 1993

Fruibilità: l’oratorio è aperto nelle occasioni in cui è celebrata la messa; una di queste è la seconda domenica d’ottobre, quando si svolge la processione walser del Rosario Fiorito, istituita nel 1683, che rappresenta il ringraziamento alla Madonna per la protezione accordata alle mandrie durante l’estate.

Rilevatore: Maria Gabriella Longhetti

Data ultima verifica sul campo: 22/08/2006

SCOPELLO (VC). Cappella di S. Antonio abate

La cappella si trova sulla destra della strada sottomonte parallela alla statale, che s’imbocca all’inizio dell’abitato, ed è situata alle spalle dell’ultimo grosso condominio di Scopello; è parzialmente coperta dalla vegetazione. Via Degli Alpini
https://maps.app.goo.gl/MjVNuH9Cz7qqNEtr6
Scopello (altitudine m 659) si trova sulla statale per Alagna e dista circa 17 km da Varallo.


La cappella, che è coperta con lose, è di forma absidale ed è chiusa da una grata con un cancello; ad essa conduce una breve scalinata. Vi sono resti di affreschi su tutto l’interno e sull’arcata esterna: restano tracce di elementi decorativi e parzialmente le figure di due santi, di cui uno è identificabile con S. Antonio abate.

 

Note storiche:
La cappella attualmente è nota come dedicata a S. Giovanni Battista, perché sulla parete di fondo è stato appeso un quadro che rappresenta questo Santo
.

Fase cronologica:
Gli affreschi sembrano risalire al XV secolo o al più tardi al XVI.
L’iconografia di S. Antonio abate, con la mano destra alzata e tre dita tese in atteggiamento benedicente, è paragonabile all’atteggiamento del Santo in affreschi quattrocenteschi; invece in opere successive S. Antonio è più frequentemente rappresentato mentre tiene nelle mani il bastone e il fuoco o il libro della Regola.

 

Rilevatore: Maria Gabriella Longhetti

Data ultima verifica sul campo: 30/08/2006

ROSSA (VC), fraz. Giavinelle. Oratorio della Madonna della Neve con affresco di s. Antonio abate

Oratorio delle Giavinelle dedicato alla Madonna della Neve in val Cavaione, valletta laterale della val Sermenza, in Valsesia, provincia di Vercelli.
La val Sermenza si apre sulla sinistra idrografica della Valsesia (Vercelli), lasciando la strada statale per Alagna  all’altezza del comune di Balmuccia. L’oratorio è situato nel territorio del comune di Rossa (distante circa 15 km da Varallo), che si raggiunge percorrendo una strada ripida e tortuosa, dopo aver lasciato la strada della val Sermenza poco a monte della frazione Cerva.
Altitudine m 850.


L’oratorio, ad una sola navata, presenta due finestre ai lati della porta, una nicchia affrescata ed un rosone di forma ovale; questo schema è molto frequente nelle chiese valsesiane. La facciata è affrescata su tre fasce: in quella superiore, sotto i due spioventi del tetto, è rappresentata l’Annunciazione; nella fascia mediana vi sono figure di Santi: S. Giovanni Battista, S. Antonio abate, S. Carlo e S. Pietro a sinistra, mentre a destra compaiono S. Paolo, S. Rocco, S. Bernardo da Mentone e S. Giovanni Evangelista; nella fascia inferiore è rappresentato in tre scene il Miracolo della Neve. All’interno si trova un altare ligneo e vi sono affreschi sulla volta e sulle pareti della navata.

Note storiche:
L’oratorio, costruito agli inizi del Seicento, sostituì una precedente cappella risalente al XV secolo, e viene citato per la prima volta in un verbale di visita del 1628. Gli affreschi della facciata sono attribuiti a Cristoforo Martinolio detto il Rocca e sono stati restaurati nel 1971, come si legge in una iscrizione sul lato destro della facciata.
Il termine “Giavinelle” deriva dalla voce dialettale “giavina”, che significa frana, pietraia.

Fase cronologica:
Gli affreschi della facciata sono  datati al 1616 e sono attribuiti a Cristoforo Martinolio (nato a Roccapietra verso la fine del XVI secolo), soprannominato  il Rocca dal paese di origine. Alcuni affreschi dell’interno, documentati tra il 1716 e il 1733, sono opera di Bartolomeo Carlo Borsetti (Boccioleto 1698-1759).

 

Bibliografia:
– L. Ravelli, Valsesia e Monte Rosa, Guida alpinistica – artistica – storica, Forni, Bologna 1980 (ristampa anastatica dell’edizione del 1924), pag. 85
– A cura di R. Fantoni, P. Cucciola, S. Pitto, Sentieri dell’arte sui Monti della Valsesia.  Rossa (813 m) – Alpe Sull’Oro(1263 m), Club Alpino Italiano sezione di Varallo, pagg. 10-11
– CAI Varallo, Guida degli itinerari escursionistici della Valsesia, Club Alpino Italiano sezione di Varallo, vol. 3^, pag. 86
– Per C. B. Borsetti si veda C. Debiaggi, Dizionario degli artisti valsesiani dal secolo XIV al XX, Società conservazione opere arte monumenti Valsesia, Varallo 1968, pagg. 23-24
– Guida d’Italia del Touring Club Italiano, Piemonte, Milano 1976, pag. 596.

Note:
l’oratorio è protetto a monte da un paravalanghe.

Fruibilità:
L’oratorio, un tempo meta di processioni, è aperto in occasione della festa che viene celebrata la domenica più vicina al 5 agosto.
Durante l’estate la commissione “Montagna antica, montagna da salvare” del CAI di Varallo organizza visite guidate da Rossa, nell’ambito dell’iniziativa “Sentieri dell’arte sui monti della Valsesia”. Per informazioni: CAI Varallo, via Durio 14 – 13019 Varallo (Vc) –  tel. 0163 51530,  fax 0163 54384,  e-mail: caivarallosesia@libero.it

Rilevatore: Maria Gabriella Longhetti

Data ultima verifica sul campo: settembre 2005

BOCCIOLETO (VC), frazione Fervento, local. Cunaccia. Cappella della Madonna del Ponte, con immagine di s. Antonio abate

Cappella dedicata alla Madonna del Ponte presso la località Cunaccia nel comune di Fervento in val Sermenza, in Valsesia.
La val Sermenza si apre sulla sinistra idrografica della Valsesia (Vercelli), lasciando la strada statale per Alagna all’altezza del comune di Balmuccia. Altitudine m 790 circa


La cappella, di modeste dimensioni, all’interno ha una struttura a botte e presenta sulla facciata una grande apertura ad arco, chiusa con sbarre di legno. La parete di fondo è affrescata con una Madonna in trono con il Bambino, che ha alla sua destra S. Antonio abate e alla sua sinistra S. Marco; sulla parete di destra sono affrescati S. Fabiano e S. Sebastiano accanto ad una Crocifissione. Una Maiestas Domini è rappresentata sulla parte inferiore della volta a botte, a sinistra della parete di fondo. All’esterno sono rappresentati S. Cristoforo, un santo molto presente nella decorazione delle chiese in Valsesia, e S. Giovanni Battista.

Note storiche:
La cappella è stata costruita presso la mulattiera della Val Sermenza, in prossimità del ponte sul torrente Sermenza, sul percorso che collega il fondo valle con gli alpeggi situati sulla destra idrografica della valle e che, attraverso alcuni valichi, porta in Val Grande (la parte alta della Valsesia). Era una cappella di sosta sulla via che percorrevano le mandrie per la monticazione e il ritorno a valle alla fine della stagione estiva.

Fase cronologica:
Gli affreschi sono datati al 1462 e sono attribuiti al pittore novarese Johannes de’ Campo o a Luca de’ Campo. Gli affreschi sono vicini stilisticamente a quelli della chiesa parrocchiale di Fervento intitolata a S. Antonio abate.
La cappella è stata ristrutturata entro il quarto decennio del XVIII secolo, periodo a cui risalgono gli affreschi sull’arcata d’ingresso.

 

Bibliografia:
– L. Ravelli, Valsesia e Monte Rosa, Guida alpinistica – artistica – storica, Forni, Bologna 1980 (ristampa anastatica dell’edizione del 1924), pag. 99
– D. Minonzio, Val Sermenza in Valsesia. Repertorio analitico dei dipinti murali nel medioevo, Società valsesiana di cultura,  Borgosesia 2005, pagg. 113-118

Note:
La cappella è stata restaurata nel 1993 dai volontari della commissione “Montagna antica, montagna da salvare” del CAI di Varallo, come ricorda la lapide posta sull’esterno della parete sinistra.

Fruibilità:
l’interno della cappella è visibile attraverso l’apertura della facciata.

Rilevatore: Maria Gabriella Longhetti

Data ultima verifica sul campo:  settembre 2005