Fulvio ROMANO, “Sant’Antonio abate e la Sindone”

Tracce pittoriche di un sistema simbolico folklorico, in AA.VV., Il corpo del crocifisso. Sindone e religiosità popolare, 2010.

La presenza della Sindone nell’iconografia e nella devozione popolare di Cuneo città è limitata a quattro esempi. Tanti, almeno, quelli fin qui registrati (Terzuolo, 1998, p. 181): una copia del Sacro Lenzuolo datata 1653 e conservata nella parrocchia di Santa Maria, una tela nella sacrestia di San Sebastiano; un affresco (fig.) su di un antico edificio, da poco ristrutturato, in via Savigliano e – infine – un secondo affresco (fig.), ingenua copia ottocentesca del precedente, in via Chiusa Pesio, poco distante dall’originale.

Leggi l’analisi approfondita nell’Allegato: fulvio romano.pdf

Ovidio COLUSSI, “Sant’Antoni dal pursit” (racconto)

Da Strolic Furlan 2011

“Sant Antoni di Zenar, miesa cjiesa e mies solar”, al ghi veva dita Nando Butul, ch’al era vignut four dal porton di cjasa, dut intaborossat inta la so mantilina, zontant encja un bundì a miesa vous.

L’intero racconto si trova nell’allegato.

Allegato: sant antoni dal pursit.pdf

Laura FENELLI, Dall’eremo alla stalla. Storia di sant’Antonio abate e del suo culto(libro).

 

«L’Antonio eremita che vive solo nel deserto è lo stesso Antonio circondato di fedeli che invocano la guarigione, l’Antonio accompagnato da un maialetto dei dipinti trecenteschi è ancora l’Antonio dei santini, circondato dagli animali da stalla e da cortile, l’Antonio che cura i malati di fuoco sacro è l’Antonio che protegge il bestiame dalle malattie e la casa del contadino dagli incendi»: queste sono solo alcune delle sfaccettature della figura di sant’Antonio abate e del culto a lui tributato nel bacino mediterraneo nel corso dei secoli.
Attraverso testi e immagini Laura Fenelli ricostruisce una storia iniziata nel IV secolo dopo Cristo che vede l’asceta trasformarsi da santo eremita e poi taumaturgo a santo contadino e protettore degli animali.
Emergono in queste pagine «i meccanismi attraverso i quali si produce una devozione e un ordine religioso si innesta, talea floridissima, su un culto già radicato da secoli, e lo plasma, lo modifica, lo influenza a tal punto da renderlo, a prima vista, quasi irriconoscibile. Quello che la storia e le rappresentazioni dell’anacoreta della Tebaide, Antonio, dimostrano con chiarezza è il complicato processo attraverso il quale anche dalle immagini, costruite per specifiche esigenze di devozione, a memoria di attività economiche e terapeutiche, nascono nuovi testi e nuove leggende, pronte, ancora una volta, a dar luogo a innumerevoli raffigurazioni, in un continuo processo biunivoco di vasi perennemente comunicanti tra loro».

Info:
Editori Laterza, Bari, 2011 con ill.
pp. 208, € 20,00  ISBN: 9788842097051
Per acquisto, vai a >>>
http://www.laterza.it

SANT’ANTONIO ABATE IN VALLE DI SUSA (To)

Al 2012 erano state inserite sul sito 69 schede che si riferiscono principalmente alla Valsesia ed alla Valle di Susa.
Si è infatti tentato di fare una mappatura completa delle singole zone, mappatura che sarà comunque possibile integrare in qualsiasi momento.
Allegato: sant antonio abate in valsusa.pdf

PERCORSI IN VALLE DI SUSA (TO): Chiomonte – Exilles e le borgate.

Note:

L’itinerario prevede le seguenti tappe: Chiomonte con la chiesa parrocchiale, la cappella di S. Andrea e le borgate S. Antonio e S. Giuseppe (che fanno parte della frazione Ramats di Chiomonte); la borgata Ruinas di Cels (frazione di Exilles); Exilles.

Vedi allegato.

Allegato: percorso valsusa.pdf