CAVALLERMAGGIORE (CN). Cappella di San Vito, affresco con sant’Antonio abate, fine XV secolo
Chiesetta campestre del X-XI secolo; già esistente all’atto di fondazione della abbazia di Santa Maria di Caramagna cui fu unita con lo stesso istrumento del 28-5-1028 in uno con molti altri luoghi della Val Maira ed in Liguria che erano di proprietà dei fondatori Olderico Manfredi e Berta, genitori di Adelaide di Susa.
La Cappella è composta da un’aula rettangolare con abside romanica semicircolare e di un portico quadrato, sette-ottocentesco.
L’aula è di epoca gotica, coperta con soffittatura cinque-seicentesca. L’abside è bassissima perché il pavimento è stato più volte soprelevato.
La chiesa è di proprietà privata ed è stato effettuato nel 2018 un intervento, per il risanamento delle murature perimetrali, il restauro dell’affresco con san Vito ed i due nobili in adorazione ed il descialbo di parte della volta stellata.
La cappella conserva nell’absidiola affreschi di Santi del ‘400 – ‘600 e nella cella lunette dipinte del ‘500.
Nell’abside, a sinistra, vi sono le figure di s. Bernardo e s. Antonio abate: il primo con il demonio incatenato (abraso) ed in basso la scritta in gotico minuscolo “ S. BERNARDUS”.
Il titolo di sant’Antonio abate è cancellato ma la figura è chiaramente riconoscibile per gli attributi dell’abito, della barba bianca del libro e del bastone a Tau con la campanella. Un piccolissimo maialino è ai suoi piedi.
Solo questo affresco è attribuibile al pittore cavallermaggiorese Giorgio Turcotto (1450? – 1544?); si nota la qualità migliore di questo dipinto rispetto agli altri presenti nella cappella.
Bibliografia:
Perotti Mario, Repertorio dei monumenti artistici della provincia di Cuneo, vol. 2c; Quaderno n° 42c, 1986, Amministrazione della Provincia di Cuneo, pp. 264 -266
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Rilevatore: Angela Crosta