CIRIÈ (TO). Chiesa di San Martino, immagini di sant’Antonio abate

La chiesa fu costruita tra la fine del secolo X e l’inizio dell’XI. Inizialmente venne edificata a una navata con un breve presbiterio coperto a botte, conclusa da un’abside. Una seconda fase costruttiva si ebbe probabilmente tra la fine dell’XI e il XII secolo, quando alla prima chiesa, sul lato sud, si affiancò una seconda navata più bassa e poco più corta, anch’essa absidata. Le due navate furono rese comunicanti con una grande arcata ottenuta abbattendo parte del muro perimetrale a mezzogiorno.
La chiesa di San Martino di Ciriè è indicata in alcuni testi come “di Liramo”, ma tale denominazione non è corretta, perché Liramo era una località posta tra Ciriè, Nole e Grosso, con una pieve-prevostura dedicata a S. Martino, di cui si hanno documenti dal 1185 e che oggi si trova nel territorio del comune di San Carlo Canavese. La confusione tra le due chiese risale alle errate conclusioni tratte dal canonico Giachetti nel testo del 1924 “Notizie storiche di Ciriè”.

Molto interessanti sono i superstiti affreschi, di epoche diverse, all’interno della chiesa nelle due absidi. Tracce di un’antica campagna decorativa risalente al periodo romanico (XII secolo) sono rinvenibili nel sottarco che immette nell’abside maggiore: un frammenti con mani che reggono una foglia di fico e che dovevano appartenere a una grande raffigurazione di Adamo ed Eva dopo il peccato originale. Si sovrappone alla antica decorazione una scena con la Resurrezione delle anime dei morti che doveva far parte di una raffigurazione (di incerta datazione) del Giudizio Finale; più in alto sulla destra sono visibili tracce della Bocca dell’inferno. La più rilevante testimonianza, sebbene alquanto deteriorata, di pittura romanica si ha nell’abside maggiore: nel catino la raffigurazione del Cristo Pantocratore, posto in una mandorla di luce e circondato dai simboli del Tetramorfo; nel semicilindro dell’abside la usuale teoria degli Apostoli, con figure connotate da una notevole eleganza nei tratti del volto.

Invece l‘abside minore è occupata, per ampia parte da affreschi ispirati dal culto mariano. Nel sottarco, al centro, un Cristo benedicente, alla sua destra (poco leggibile) una Ascensione al Cielo della Vergine, e sulla sinistra una Incoronazione della Vergine, con la Madonna ed il Cristo seduti l’una accanto all’altro. Il catino è occupato da una suggestiva rappresentazione del Compianto sul Cristo morto.

Il semicilindro è occupato da alcune immagini di Santi: tra gli altri, un riquadro con San Secondo di Asti che regge in mano un castello con accanto con un santo in abito nero con un bastone a forma di tau nella mano destra; non è riconoscibile cosa regga nella sinistra. Potrebbe trattarsi di sant’Antonio abate, anche se non presenta la consueta barba bianca.
Un altro riquadro presenta San Martino di Tours; difficile è la datazione di questi affreschi: il Compianto presenta tratti stilistici riconducibili alla pittura gotica (XIV) secolo; la data leggibile nella scritta dedicatoria al di sopra della piccola figura di un devoto inginocchiato (1481) non sembra estendibile al resto dei dipinti.

 

Sulle pareti al fondo della navata, prima dell’abside minore, sulla sinistra, altre immagini di Santi, probabilmente con funzione di ex voto e databili al XV – XVI secolo: santa Liberata che, reggendo due infanti in fasce, risponde alla tradizionale iconografia diffusa in Piemonte, e un bel frammento solitamente identificato con sant’Antonio abate, ma di cui è conservata solo la parte superiore della figura con saio, barba bianca e un libro nelle mani. 

 

Link:
http://archeocarta.org/cirie-to-chiesa-san-martino/

Fotografie di Valter Bonello
Immagine in alto da https://www.lastampa.it

Rilevatore: Valter Bonello


Provincia Torino
Regione Piemonte