FRIULI. Sant’Antonio abate: festa del Maiale 17/18 gennaio.
Oltre a Sant’Andrea anche Sant’Antonio Abate è collegato alla macellazione del maiale e in alcune località del Friuli si festeggia la tradizione del “purcità”.
Perché la scelta di s. Antonio abate? Nella vita del santo non c’è niente che possa accomunarlo ai campi e alla vita rurale, tutt’altro. Antonio abate è il patriarca del monachesimo ed è una figura realmente esistita. Sant’Agostino, nelle Confessioni, ricorda come la figura di Antonio fosse ancora viva nella memoria trent’anni dopo la sua morte e come suscitasse ancora vocazioni. Poiché sembra che il santo sia morto veramente il 17 gennaio e, si sa, la data che si sceglie per ricordarli è il giorno della morte che equivale alla nascita al cielo.
Sant’Antonio, anacoreta e direttore d’anime si è trovato nelle vicinanze delle antiche feste pagane e, senza nesso reale, eccolo santo rurale. A lui, è associato il bastone a T, tau, e un maiale.
Cosa c’entra il maiale, che per i cristiani era simbolo del male? Secondo gli studiosi, all’inizio si trattava di un cinghiale, attributo del dio celtico Lug, venerato in Gallia ma che compare anche nelle saghe irlandesi, ritratto come un giovane che tiene tra le braccia questo animale. Lug era il dio del gioco e della divinazione, era colui che risorgeva con la primavera, figlio della Grande Madre celtica cui erano consacrati i cinghiali e i maiali come alla romana Cerere. I celti lo tenevano in gran conto, tanto è vero che portavano l’emblema di un cinghiale sugli stendardi e il simbolo sugli elmi. Non solo, sui corti capelli stendevano una poltiglia di gesso perché, irrigidendosi, rassomigliassero alla cotenna dell’animale. I sacerdoti celtici, i druidi, erano chiamati Grandi Cinghiali Bianchi, nelle leggende si racconta della caccia al cinghiale immortale per togliergli un pettine e una forbice che si trovavano fra le sue orecchie. Poiché le reliquie del santo erano giunte in Francia, i primi cristiani celti trasferirono nel santo gli attributi del dio pagano e nelle leggende di sant’Antonio abate ecco che s’inserisce il cinghiale, diventato poi maiale per estirpare il ricordo precristiano, e nascono due leggende per cristianizzare gli emblemi: la prima racconta che il cinghiale-maiale fosse il diavolo sconfitto da Antonio resistendo alle tentazioni, la seconda dice che un giorno il santo guarì un maialino e da quel momento questi lo seguì fedele come un cane.
E il maiale diventò un privilegio dei Fratelli Ospedalieri di sant’Antonio, fondati nel 1600, che potevano allevarlo per nutrire gli ammalati che accorrevano alla chiesa di Saint-Antoine-de-Viennoi a alla Motte-Saint-Didier, dopo che si era sparsa la voce che attribuiva al santo la facoltà di guarire l’herpes zoster, grazie al suo dominio sul fuoco, poiché si racconta che sant’Antonio abbia rubato, con l’aiuto del suo maialino, il fuoco all’inferno.
Una vivace testimonianza di un festeggiamento romano di sant’Antonio ce l’ha lasciato Goethe, che nel suo diario parla del 17 gennaio del 1787, giorno sereno e tiepido dopo una notte in cui aveva gelato, nel quale poté assistere alla benedizione degli animali domestici, con cavalli e muli infiocchettati e benedetti con copiose aspersioni d’acqua.
In molte località italiane, al mattino si benedicono gli animali e si preparano cataste di legna che al tramonto si accendono, sempre in ricordo del famoso fuoco trafugato dal santo al demonio. E la gente cerca di portarsi a casa un po’ di cenere o qualche resto di tizzone per preservare stalle e animali da eventuali sciagure (da arcobaleno.net).
Iniziative in Friuli:
– 17 Comune di BORDANO (Ud), Festa di San Antonio Abate
– 17 Pro Loco MERETO DI TOMBA (Ud), 7ª ed. Jack Day
Giornata dedicata alla lavorazione e preparazione “dal vivo” delle carni di maiale. Si potrà assistere alla lavorazione delle carni di maiale così come hanno sempre fatto e fanno i “purcitârs” – Norcini per la macellazione nell’ ambiente familiare.
– 17 Festa di Sant’Antonio Abate “Svet Cintonih”, San Pietro al Natisone (UD), Clenia/Klenje – San Pietro al Natisone
– 18 Comune di FAGAGNA (Ud), “Sant’Antoni – Fieste dal Purcitâr”. Raduno dei Norcini da tutta la Regione con degustazioni, convegni, aneddoti, in collaborazione con la Pro Loco (Org. Museo della Civiltà Contadina “Cjase Cocel”).
– Festa di S. Antonio Abate, Verzegnis (UD)
Fonte: http://www.udine20.it
Vedi anche scheda:
https://www.santantonioabate.afom.it/friuli-feste-di-santantonio-abate/