MILANO. Pinacoteca di Brera, “La tentazione di sant’Antonio abate”, di G.B. Tiepolo, 1724-25

Olio su tela di 40 x 47 cm
Opera di Giovanni Battista Tiepolo (1696–1770)
Inventario numero 5969
Esposta nella Sala XXXV
Secondo il Rizzi (1966) il dipinto avrebbe fatto parte della collezione Caiselli di Udine. L’opera giunse a Brera come dono del viennese Augusto Lederer al governo italiano nel 1929; appartiene alla produzione giovanile dell’artista, precedente gli impegni del pittore nel palazzo vescovile di Udine (1726).

 

La visione fantastica ripropone un paesaggio di pura invenzione, in cui il vecchio monaco Antonio cerca di farsi scudo con un gigantesco libro per allontanare la tentazione che un diavolo dalle ali di pipistrello gli presenta sotto forma di bellissima, giovane donna nuda. Il racconto biblico è trasfigurato dal pittore in un’allegoria delle stagioni della vita, conferendo alla scena un carattere quasi profano.

I toni dell’opera sono caldi e scuri. In alto a sinistra prevale un’atmosfera dominata all’arancione-rosso della nuvola, del corpo del demonio e delle ombre della giovane. In basso a destra invece il suolo è verde chiaro con luci giallo pallido. Nel cielo e nel paesaggio prevalgono toni in grigio-scuro e nero. I forti contrasti di luminosità creano un’atmosfera drammatica e cupa. La sagoma di sant’Antonio si staglia infatti netta contro il grigio chiaro della nuvola che in realtà è percepita come bianca. La figura della giovane è illuminata contro lo scuro del cielo e della pelle del demonio. L’illuminazione è fantastica. Lo spazio non è costruito mediante linee prospettiche ma attraverso alcuni elementi quali i tronchi a destra e le strutture nuvolose che congiungono terra e cielo

 

Immagine da Wikimedia

Link:
https://pinacotecabrera.org/collezione-online/opere/le-tentazioni-di-santantonio-abate/
https://www.analisidellopera.it/tiepolo-tentazioni-di-sant-antonio-abate/

Rilevatore: AC


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