MONFALCONE (Go). Edicola con mosaico dedicato a Sant’Antonio abate

Vicino al parcheggio delle Terme Romane
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Come ogni anno in occasione della festa di S. Antonio abate che si ricorda il 17 gennaio, la comunità parrocchiale del SS. Redentore ha rinnovato la benedizione degli animali, legata dalla tradizione al santo protettore degli animali domestici e delle stalle.
Dopo la Messa delle 10.30 la statua lignea del santo, unica cosa rimasta della chiesetta che sorgeva sulla collina del Lisert e andata distrugga nel primo conflitto mondiale, è stata portata davanti all’oratorio “Don Tonzar” e don Giovanni Derosa dopo aver spiegato il significato della festa, ha benedetto gli animali presenti portati lì dai vari bambini e da persone anziane a cui loro fanno compagnia. È seguito un rinfresco in oratorio cui hanno assistito anche i cani ed i gatti presenti con i loro padroni.
Nel pomeriggio invece presso le Terme Romane in zona Lisert accanto al parcheggio si è svolta l’inaugurazione e la benedizione dell’edicola dedicata proprio a S. Antonio abate.
Davanti ad una numerosa folla ha preso la parola il Sindaco Altran dichiarandosi contenta di condividere con i tanti parrocchiani di Via Romana e del mandamento questo momento tanto atteso di questa opera che raffigura il santo protettore di queste zone. Ha ringraziato poi a nome dell’amministrazione comunale tutte le realtà che hanno contribuito a questa realizzazione, la Società Terme Romane ed i suoi soci, la Ditta costruttrice, la ICI Coop ed il signor Giusto Zoff della parrocchia del SS. Redentore che ha dato sprone e spinta all’idea di questa opera. Ha preso la parola anche don Rino Lorenzini per molti anni parroco nel rione Via Romana- Solvay che se pur in carrozzina per le precarie condizioni di salute, ha voluto essere presente e ha ricordato in breve la storia della chiesetta e di S. Antonio abate legato alla tradizionale benedizione degli animali.
E’ intervenuto poi il dottor Aniello Langella, presidente della prima sezione regionale Archeoclub costituitasi a Monfalcone con il nome di Caput Adrie, il quale ha sottolineato questo evento sotto tre aspetti: in questi giorni si ricorda un secolo dal bombardamento di questa area e quindi anche della chiesa dedicata al santo con una scritta che riporta la data del 12 marzo 1916; S. Antonio era il santo anche del fuoco sacro, oltre che monaco era un taumaturgo perché guariva la malattia del fuoco di S. Antonio, con il grasso del maiale che leniva le ulcere e le ferite; infine questa zona è legata all’acqua elemento purificatore e come il Battesimo, purifica nel corpo e nello spirito, una fonte di acqua che contiene zolfo e che è curativa per varie malattie. “Oggi non si svolge qui solo una commemorazione storica e religiosa- ha detto il dottor Langella – ma vuole essere un momento di riappropriazione di un territorio da parte di tutti i monfalconesi.”
Don Gilberto Dudine parroco di S. Nicolò ha ringraziato il mosaicista Vanni Aita che ha realizzato l’immagine di S. Antonio che si trova all’interno dell’edicola e dopo la preghiera di don Giovanni Derosa e lo scoprimento da parte di due bambini, don Rino ha benedetto quest’opera tanto attesa cui è seguito un caloroso applauso.

 

Autore: Paolo Zuccon

Fonte: www.voceisontina.eu, 1 feb 2016

Segnalazione: Albertino Martignon – albertino.martignon@gmail.com


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