CHIOGGIA (VE). Basilica minore di San Giacomo apostolo, dipinto con s. Antonio abate, XVIII secolo
Nel sito già esisteva un edificio romanico e uno successivo la cui abside crollò nel 1741.
I lavori iniziarono dopo che la fabbrica del duomo approvò il progetto del veneziano Pietro Pelle nel 1742, successivamente la chiesa fu terminata dal nipote, Domenico Pelle.
Nel 1790 fu consacrata per poi essere elevata a basilica nel corso del 1806.
Nello stesso anno, essa divenne rifugio di una icona “La Madonna della marina”, chiamata anche “Madonna della Navicella”, oggetto di grande venerazione presso i fedeli. L’icona è attualmente custodita nel sontuoso altare maggiore.
La chiesa conserva numerose e notevoli opere d’arte, in particolare del Giambellino (1430-1516) e di Antonio Marinetti (XVIII secolo).
Il primo altare laterale a destra, intitolato all’Angelo Custode, del XVIII secolo, è formato da due angeli in stucco sopra un timpano lapideo arcuato a dentelli; due colonne con fusti in marmo che sorreggono i capitelli corinzi e inquadrano l’olio su tela raffigurante “L’Angelo custode, Tobia e sant’Antonio abate”.
La tela è opera di Antonio Marinetti detto, “il Chiozzotto”(Chioggia, 1719 – Venezia, 1796) e risale alla seconda metà del XVIII secolo.
Sant’Antonio abate è dipinto a sinistra, inginocchiato; tiene con la mano sinistra un bastone a terminazione curva cui è appesa una campanella; la destra è aperta e ricolta verso l’Angelo.
Il paliotto dell’altare e i gradini sono di calcare ammonitico rosso e presentano intarsi in lastrine di breccia policroma e monocroma. Alla base una più recente statua di santa Rita.
https://it.wikipedia.org/wiki/Basilica_minore_di_San_Giacomo_Apostolo_(Chioggia)
Segnalazione e parte delle fotografie:
Albertino Martignon