FERENTINO (FR). Chiesa e monastero di Sant’Antonio abate

Via Stella Ponte Sant’Antonio, 67-71
https://goo.gl/maps/TLMeeGEfaChsgR1j6

Il monastero, in stile romanico, fu fondato da papa Celestino V e ne accolse le spoglie fino al 1327 divenendo così meta di pellegrinaggi.
La chiesa venne retta dall’Ordine dei Celestini dal XIII al XVII secolo; in seguito, per penuria di monaci, fu aggregata alla chiesa di Sant’Eusebio a Roma di cui divenne grangia.
L’esterno si presenta costituito da una facciata a capanna con portale architravato sormontato da una lunetta, una finestra circolare e un semplice campanile.

I restauri (1995-96) hanno restituito all’edificio l’originaria pianta a tre navate, distinte da pilastri che sorreggono arcate a tutto sesto in prossimità della zona presbiteriale. Le navatelle laterali sono coperte da volte a crociera. La navata centrale ha la parete absidale rettilinea e, come nelle chiese urbane di S. Francesco e S. Maria Maggiore, presenta due tipi di copertura: lignea nell’area destinata ai fedeli e in muratura con volta a crociera sulla campata occupata dall’altare.
L’intervento di demolizione della volta ottocentesca ha permesso di recuperare l’originaria facies interna e di scoprire nuove decorazioni sulle parti alte delle pareti nella zona del sottotetto e nella parete di controfacciata. Quest’ultima presenta decorazioni altomedievali con figure di Santi inserite in rettangoli con fasce geometriche rosse contornate da perlinature biancastre; i contorni chiaroscurali sono a secco e le aureole sono lisce e definite nei contorni.
La parete destra della navata centrale presenta affreschi di pregevole fattura databili alla fine del XIII e l’inizio del XIV secolo, la Vergine, San Giovanni Battista, al centro Cristo (con aureola crociata e incisa) e il corpo nudo coperto da lunghi capelli del santo eremita Onofrio della tebaide d’Egitto. (sec. V d. C.). L’alta qualità della fattura fa attribuire tali affreschi al grande pittore romano Pietro Cavallini.

Gli affreschi che decorano l’arco trionfale riproducono tre scudi a forma di “bucranio” appesi alla parete in risalto su un drappo verde: a sinistra c’è lo stemma della città di Ferentino (il giglio bianco su fondo rosso), al centro, in maggiori dimensioni, quello dei Fratelli dello Spirito Santo fondati da Pietro del Morrone (sull’arma a fondo bianco la croce ha la lettera S sovrapposta al suo asse verticale; sopra l’arma è riprodotta la tiara pontificia), e a destra è dipinto lo stemma dell’Ordine Ospedaliero degli Antoniani (sull’arma a sfondo bianco si staglia il Tau, sul quale è riprodotta la croce infissa sul Calvario, raffigurato da tre piccoli monti).

Importantissimo è il rinvenimento, sulla superficie del pilastro di retrofacciata della cappella sottostante il campanile, di un affresco, databile agli inizi del XIV secolo raffigurante a grandezza naturale san Pietro Celestino con l’abito scuro del monaco, che regge tra le mani la tiara papale e ha appoggiato sul braccio sinistro il mantello purpureo.

Addossato alla parete absidale della navate centrale è l’altare maggiore, su cui domina la pala raffigurante “Vergine con il Bambino e i santi Pietro Celestino, Giovanni Battista, e Antonio abate”, tela dipinta da Andrea Giorgini nel 1829 e dono del cardinale Pietro Vidoni. Nella parte superiore della tela è rappresentata la Madonna, seduta su un trono di nuvole grigie con in braccio Gesù Bambino. Nella parte inferiore della tela sono le immagini dei Santi inserite in un ambiente sereno e naturalistico. San Pietro Celestino è raffigurato a sinistra: di aspetto senile, indossa abiti e tiara pontificale e, con le braccia protese verso la sua sinistra, invita i fedeli ad ascoltare san Giovanni Battista, il suo patrono, raffigurato al centro vestito di pelli e con un mantello rosso mentre regge con la mano sinistra la croce e con l’indice della mano destra sollevato addita ai fedeli la gloria di Maria e Gesù.  A destra è raffigurato di tre quarti sant’Antonio abate, con barba bianca, saio marrone e mantello più scuro; che regge con la mano sinistra il bastone con il campanello e tiene poggiata la mano destra al petto, mentre estasiato reclina all’indietro il capo per contemplare la visione della Vergine. La cornice architettonica dell’ancòna dell’altare maggiore è di stile tardo-barocco non privo di classica sobrietà, adeguata al contesto rurale della chiesa. La cornice presenta due colonne corinzie che fiancheggiano la pala di Andrea Giorgini e che sorreggono una trabeazione con angeli seduti simmetricamente alle cornici angolari di un timpano spezzato, al cui centro addossata alla parete è una tabula quadrata incorniciata in stucco da volute ed elementi floreali. Tra i rilievi della cornice dell’ancona sono raffigurati a sinistra della pala d’altare San Benedetto, nel cui ordine papa Urbano IV il 1° giugno 1263 incorporò i Fratelli dello Spirito Santo fondati da Pietro del Morrone, e a destra Caterina d’Alessandria.

Sull’altare laterale destro una statua di sant’Antonio abate.

La chiesa conserva alcuni labirinti medievali incisi e figure (pavoni ecc.).

Molto interessante è il complesso monasteriale, che si addossa alla chiesa. La congregazione dei Celestini lo resse fino alla sua soppressione avvenuta nel 1810. Il monastero del XIII secolo è stato assai deturpato nel corso dei secoli, tuttavia mantiene tracce del periodo medievale specialmente nel chiostro, dove semplici pilastrini, conclusi da capitelli piatti a trapezio rovesciato, sorreggono arcate a sesto ribassato.

 

Link e immagini:
https://www.ferentino.org/monumenti/chiese/sant-antonio-abate/

https://www.facebook.com/photo/?fbid=2068235126692528&set=a.115515418631185

https://ferentinum.com/index.php/menu/chiese/38-sant-antonio-abate-in-ferentino-cenni-storici


Regione Lazio