MACELLO (TO). Cappella campestre di San Teodoro, con immagine di s. Antonio abate, di M. Baretta, 1966
La chiesa sorge in Regione Boschi, isolata, all’incrocio di strade di campagna che congiungono le frazioni del comune di Macello. https://goo.gl/maps/y6yEDVSyA3vh9PeA9
La cappella è nota localmente con diverse denominazioni, tra esse anche quella “di S. Antonio abate”, “di San Grato”, “del S. Chiodo”.
Edificata nel 1685. Citata nella visita pastorale del 1753 effettuata da Don Spirito Beltrandi per volere del vescovo Gio. Battista Roero (G. Chiattone, 1986, pp. 18-27).
Visita pastorale di Mons. F. M. Bigex del 13 ottobre 1818. La cappella è decorosa e in buono stato di conservazione. (G. Chiattone, 1986, p. 33)
Tra le cappelle di Macello risulta quella di S. Teodoro detta volgarmente di S. Chiodo “esistente in campagna a mezzogiorno e levante del paese.” (Caffaro, 1903, v. VI, p. 600). Il nome di “ciesa ‘d San Ciòdo”, è a ricordo di un ipotetico chiodo della croce di Gesù, che vi sarebbe stato conservato e venerato.
Nel 1966 Michele Baretta dipinse sulla parete di fondo San Teodoro tra S. Antonio abate e S. Grato, con tecnica a tempera, opera in stato di buona conservazione.
Alla fine del XX secolo sono stati rifatti il tetto, le tinteggiature interne ed esterne e sostituiti tutti i banchi. Per visitarla, chiedere le chiavi al parroco, rintracciabile nella canonica adiacente alla Chiesa di S. Maria Maddalena.
L’edificio è libero su tutti e quattro i lati, le superfici murarie sono finite a rinzaffo liscio tinteggiato color giallo paglierino, mentre le lesene e il timpano sono color rosa incarnato. La facciata è composta da lesene angolari ai lati che terminano superiormente in corrispondenza della cornice bianca, sagomata e aggettante che definisce anche il frontone triangolare. Nella parte bassa corre su tutti i lati una zoccolatura grigia dipinta; l’ingresso con porta in ferro (fine XX secolo causa furto antico portoncino ligneo) è posto in mezzeria del prospetto principale. Ai lati si aprono due finestre rettangolari protette con grate e rete metallica, di seguito, sopra, le aperture sono prolungate mediante rispettivi riquadri centinati dipinti e al centro campeggia la scritta di dedicazione. Il fronte sud ospita tre finestre rettangolari, protette anch’esse da grate e rete metallica.
L’interno della cappella risulta alquanto spoglio; l’aula è definita superiormente da due volte a crociera tinteggiate di bianco. Le pareti sono pitturate color salmone tenue e al centro dell’abside campeggia il dipinto che raffigura San Teodoro con a sinistra Sant’Antonio abate e a destra San Grato, opera del pittore di Vigone (TO) Michele Baretta (1916 – 1987).
S. Antonio , in saio scuro, tiene il bastone a tau, ai suoi piedi il fuoco.
Sotto il dipinto, è collocata la semplice mensa in legno sul cui piano poggia un leggio; l’arredo liturgico è completato dai banchi in legno e da una piccola icona appesa all’inizio della parete di destra del presbiterio.
L’edificio ha un unico corpo a pianta rettangolare che si restringe leggermente nella zona del presbiterio e termina con l’abside piatto; la sezione è regolare a capanna. Le murature sono presumibilmente in laterizi misti a pietre, unite con malta di calce. Sono presenti due catene metalliche di rinforzo della struttura, in corrispondenza degli archi delle volte. La stretta copertura del frontone è realizzata in lastre di pietra, mentre il tetto che copre l’aula è in coppi con l’orditura in legno.
Bibliografia:
Caffaro Pietro, Notizie e documenti della chiesa pinerolese (raccolta e composta dall’ill.mp e rev.mo monsignor Gio. Batt. Rossi vescovo di pinerolo da Pietro Cafafro canonico-teologo delal Cattedrale e professore di teologia dommatica nel Seminario), voll. I- VI), Attilio Zanetti editore (poi Chiantore – Mascarelli), Pinerolo 1893 – 1903
Chiattone Gianni, Macello: notizie e documenti religiosi, Copisteria “Lo scriba”, Pinerolo 1986