MONTEPULCIANO (SI). Ex Oratorio di San Giovanni in Poggiolo, ora Biblioteca Diocesana, con “storie della vita di s. Antonio abate”, XV secolo
Sito in Piazza di Santa Lucia, 5, l’edificio fu eretto sul finire del XIII secolo dai monaci Silvestrini. La chiesa svolse la sua funzione fino al 1653, anno dopo il quale risulta essere passata sotto la giurisdizione del Seminario Vescovile.
Attualmente l’oratorio è stato destinato ad accogliere la Biblioteca Diocesana “Emilio Giorgi” i cui scaffali rendono poco agevole la visione degli affreschi che, nel 1988, durante alcuni lavori di ordinaria manutenzione dell’edificio, furono scoperti fortuitamente a sinistra e a destra della controfacciata e che sono datati 1413.
Il quattrocentesco portale d’ingresso in travertino, proveniente dalla chiesa di Santa Maria della Cavina, è composto da due paraste ioniche sorreggenti un architrave sormontato da un timpano. Alla sua destra è collocata una trecentesca lapide tombale effigiante un monaco.
All’interno, a destra della porta di ingresso è raffigurata una Crocifissione con la Madonna, san Giovanni Evangelista e Maria Maddalena realizzata da un pittore senese dei primi del Quattrocento, come si legge nella data MCCCCXVIII.
A sinistra della porta di ingresso è dipinto intorno a una nicchia un ciclo di affreschi, realizzato nel 1413, come recita la scritta [AD] MCCCCXIII, che si legge alla base di una delle scene che illustrano sei episodi della Vita di sant’Antonio abate, di autore ignoto. Negli sguanci di destra e di sinistra sono invece raffigurati quatto santi (Benedetto e Giovanni battista; un santo ignoto e Silvestro Guzzolini), mentre nello spazio sovrastante la nicchia è raffigurato Cristo pantocratore tra due angeli.
Gli affreschi quattrocenteschi sono stati realizzati su una decorazione trecentesca, come è evidentemente visibile sotto la pittura di Cristo pantocratore. Anche in alcune parti delle scene con la Vita di Antonio si vedono i resti di elementi architettonici trecenteschi, che lasciano pensare all’esistenza di una decorazione differente da quella realizzata nel 1413.
Partendo dalla scena in alto a sinistra; Sant’Antonio abate che rifugge dalla tentazione dell’oro.
Proseguendo verso il basso, la seconda scena raffigura Antonio abate di fronte al demonio dove Antonio con un gesto della mano destra intima al diavolo di allontanarsi.
La scena successiva mostra Antonio che libera una donna indemoniata. Nella parte inferiore della cornice vi etra una scritta, oggi ridotta a poche lettere che indicava il nome dell’autore o quello del committente.
Sulla parete di destra sono raffigurare altre tre scene: L’incontro di Antonio con il centauro; L’incontro di Antonio con Paolo primo eremita.
L’ultimo episodio illustrato mostra invece Antonio seduto dinanzi ad un edificio mentre intima ad un giovane che gli porge un fiaschetto di allontanarsi. La fonte di questa scena è probabilmente nella Leggenda di Patras.
Bibliografia:
Argenziano Raffaele, Le storie di sant’Antonio abate negli affreschi dell’oratorio di San Giovanni in Poggiolo a Montepulciano, in Salvestrini Francesco (a cura di), I monaci silvestrini e la Toscana (XIII-XVII secolo), Leo S. Olschki, Verona 2020, pp. 187-98