SOCCHIEVE (Ud), fraz. Mediis. La chiesa di San Biagio, con immagine di sant’Antonio abate nell’altare.
È accertato che a Mediis sorgeva una chiesa già all’inizio del XIV secolo.
L’attuale chiesa venne costruita nel XV secolo, affrescata da un collaboratore di Gianfrancesco da Tolmezzo e consacrata il 26 luglio 1515.
La sacrestia venne realizzata nel XVII secolo e, nel 1872, la chiesetta venne completamente ristrutturata.
Nel 1967 il tetto dell’edificio venne rifatto e la chiesa fu restaurata in seguito al terremoto del Friuli del 1976.
I 12 apostoli, i santi, compresa l’Annunciazione, sono stati riportati alla luce nel corso del restauro conservativo fortemente voluto dalla comunità ed ultimato nell’agosto 2019 da parte dei restauratori Alessandro e Federico Lizzi, sotto la regia delle funzionarie della Soprintendenza alle belle arti, la storica dell’arte Elisabetta Francescutti e la restauratrice Rosalba Piccini.
L’interno è a pianta rettangolare, con presbiterio a pianta quadrata ed una sagrestia a destra del medesimo. Per molti aspetti è simile alla chiesa di San Martino di Socchieve.
L’elegante portico che la precede è del XVIII secolo, con copertura a tre spioventi, sostenuto da pilastri che poggiano su un muretto. A sinistra dei gradini di accesso ci sono due elementi in pietra, l’inferiore del quale porta la data del 1502.
La facciata è completata dal campaniletto a bifora, di tipo barocco, di pietre lavorate. All’interno, l’aula è separata dal coro da un arco in pietra, e un arco la divide anche da una cappellina ch’è sulla destra.
Nel corso del restauro ultimato nell’agosto 2019 sono stati ritrovati degli affreschi risalenti al primo quarto del Cinquecento raffiguranti i padri della Chiesa in cattedra, affiancati dai 12 apostoli e dai profeti, i quali sono rappresentati con filatteri e versetti della Bibbia.
Negli sguinci delle finestre sono presenti le figure dei santi Biagio e Rocco, oltre a due sante.
È presente un altare ligneo a sportelli, probabilmente di Michael Parth da Brunico, del 1545 circa. Racchiude statue a tutto tondo: la Madonna col Bambino, tra San Biagio e San Floriano.
Gli sportelli invece recano bassorilievi raffiguranti Sant’Antonio abate e San Mauro. Sulla predella dipinta, Cristo che risorge, tra la Madonna e San Giovanni. All’esterno, gli sportelli recano due santi, dipinti.
L’insieme artistico della chiesa è attribuito alla cultura di Gianfrancesco da Tolmezzo, ma gli affreschi sembrano essere stati realizzati con la tecnica del “mezzo fresco”, ovvero una pittura eseguita con un legante a base di calce mentre il muro stava asciugando. Ciò suggerisce che gli affreschi potrebbero essere stati opera di un allievo di Gianfrancesco da Tolmezzo. Degli affreschi originali sono stati persi alcuni dettagli a causa del deterioramento dovuto al tempo, ma oggi è possibile osservare il disegno preparatorio grazie al mezzo fresco che ha provocato la caduta del colore. Durante il restauro, è emerso che i peducci risalgono anch’essi al Cinquecento e presentano mascheroni privi di naso, poiché erano completamente stuccati ed avevano forme arrotondate simili a pigne.
La chiesa di San Biagio a Mediis ha un significato culturale e storico rilevante per la comunità locale, ed è stato un obiettivo delle istituzioni garantire la conservazione ed il ripristino di questo tesoro artistico.
Attualmente, nella chiesa di San Biagio a Mediis si celebrano messe pre festive, contribuendo a riemergere il senso di appartenenza ed a ricomporre il tessuto sociale della comunità, che ha sofferto per il deterioramento della struttura della chiesa nel corso degli anni.
Fonte: it.wikipedia.org