SPAGNA – MADRID. Museo del Prado, “Sant’Antonio abate e san Paolo eremita” di D.Velasquez, 1634
Olio su tela di 261 x 192,5 cm, realizzato nel 1634 circa da Diego Velázquez (1599 – 1660).
Inventario numero P001169 esposto nella Sala 14
Fu commissionato per decorare l’eremo di San Pablo nei giardini del Buen Retiro ed è una delle poche opere religiose del pittore sivigliano. Proviene dalla Collezione Reale (Nuovo Palazzo Reale, Madrid, “cuarto del infante don Javier”, 1772, n. 866; Nuovo Palazzo Reale, Madrid, “cuarto de la serenísima infanta-dormitorio”, 1794, sn; Palazzo Reale, Madrid, “habitación del infante don Carlos-quinta pieza”, 1814-1818, sn).
La tela combina più scene dalla vita del Santo, indipendentemente dalla loro successione temporale.
La Legenda aurea di Jacopo da Varagine narra che Antonio, ritiratosi come eremita nel deserto, ricevette in sogno la rivelazione che un’altra persona era eremita nel deserto e l’ordine di andare a cercarla. Fu guidato nella sua ricerca da un centauro e un fauno , figure che sono rappresentate a sinistra dell’opera, sullo sfondo.
Antonio riuscì così a trovare il rifugio di Paul in una grotta e Velázquez rappresenta questa scena a destra del dipinto sullo sfondo.
La scena centrale dell’opera rappresenta i due eremiti mentre arriva il provvidenziale corvo a portare loro il pane.
Antonio, ritornato al suo eremo, vide poi vide degli angeli che portavano in cielo l’anima di Paolo. Quindi tornò alla grotta dell’eremita e trovò il suo corpo senza vita. Antonio non aveva attrezzi per scavare una fossa, ma due leoni vennero ad aiutarlo. Questo episodio è rappresentato a sinistra: il Santo inginocchiato accanto al corpo disteso di Paolo mentre i due leoni scavano nel terreno.
Il dipinto è riprodotto in due litografie conservate nel Museo, una di Framond Blanchard (1805-1873) del 1826-29 e un’altra coeva prodotta nello Stabilimento Litografico Reale di Madrid (Real Establecimiento Litográfico de Madrid).