ASSISI (Pg). Dipinto di Tiberio d’Assisi con Sant’Antonio abate

Museo del Tesoro della Basilica di San Francesco, Cristo crocifisso tra angeli e i santi Leonardo, Antonio abate, Francesco e Chiara (inizi XVI sec.), dipinto su tavola di Tiberio d’Assisi (circa 1470-1524), già nella cappella di Sant’Antonio abate della basilica inferiore di San Francesco.

Tiberio Ranieri di Diotallevi (Assisi, 1470 circa – 1524) è stato un pittore italiano del Rinascimento.
Conosciuto generalmente col nome di Tiberio d’Assisi, potrebbe essere stato allievo, insieme con il concittadino d’Aloigi da Assisi, detto l’Ingegno, del Perugino e del Pinturicchio, che seguì a Roma quando il Maestro umbro dipinse nella basilica di Santa Maria del Popolo (nella Cappella del Presepio) e nell’Appartamento Borgia, dal 1485 al 1495.
Nei primi anni novanta era già pittore indipendente: operò nella cattedrale di Perugia nel 1495, poi in Assisi, affrescando la Porziuncola, in Santa Maria degli Angeli, e in numerose chiese dell’Umbria.
Il suo stile risente dell’imitazione del Pinturicchio e del Perugino.

GIAVENO (To). Chiesa di San Lorenzo Martire, pala d’altare con sant’Antonio abate

Le notizie relative all’antica pieve di San Lorenzo sono molto scarse, ma è verosimile ritenere che già nel 1309, sul sito ove ora si trova la Collegiata, vi sorgesse già l’antica chiesa.
Nel 1611 accadde per Giaveno un fatto di straordinaria importanza: la traslazione da Roma delle reliquie del Santo Papa Antero, qual dono di frà Giovanni Battista Cavagno di Novara al giavenese don Vincenzo Claretta. Questo eccezionale avvenimento si lega cronologicamente in modo assai stretto alla decisione di ricostruire San Lorenzo.
I lavori di riedificazione ebbero immediato avvio e nel 1622, su richiesta del cardinal Maurizio di Savoia, papa Gregorio XV ratificò la richiesta cardinalizia di nominare la chiesa Collegiata.
L’odierna parrocchiale è in buona parte frutto di rifacimenti avvenuti tra fine Ottocento ed inizio Novecento. L’originaria chiesa seicentesca era collocata al di fuori della cinta muraria della città; nel 1622 il cardinal Maurizio, divenuto da tempo “signore” di Giaveno, fondò in San Lorenzo la Collegiata dei Canonici con l’approvazione di Papa Gregorio XV e solo allora la chiesa venne consacrata dal vescovo di Asti.
La nuova parrocchiale era più ampia della precedente, con tre navate e sei cappelle laterali per ciascuna navata. L’altare maggiore apparteneva alla comunità e vi era stata retta la Compagnia del Corpus Domini. Nella cappella di sinistra, dedicata dal comune a Sant’Antero erano collocate le reliquie del Santo.
La Collegiata vanta la presenza di un pregevolissimo dipinto raffigurante San Lorenzo firmato e datato Joseph Ouvertus 1725. La pala era posta sopra gli stalli del coro a guisa di pala d’altare e rappresenta San Lorenzo inginocchiato davanti alla Madonna con il Bambino, affiancata da San Michele Arcangelo, circondata da angeli sopra una cornice di nuvole.

Transetto – Altare dedicato al SS. Salvatore.
La scena della grande pala, dipinta dal pittore di Pancalieri (TO) Tommaso Lorenzone (1824 – 1902), sviluppa il tema dello scambio dei “cuori” tra Gesù e la Beata Caterina da Racconigi.
Fanno corona uno stuolo di Angeli con San Francesco d’Assisi, Sant’Antonio abate (a sinistra), San Domenico, Santo Stefano protomartire, rappresentati con le loro simbologie.

Info:
Diocesi di Torino (sec. XVII; XVIII)
Via Ospedale, 2 10094, Giaveno, Torino

BROSSASCO (Cn). Borgata Ciabot. Affreschi con sant’Antonio abate

Adiacente alla Borgata Canova è costituita da lunghe costruzioni allineate parallelamente alle curve di livello del terreno con balconate in legno a cui si accede attraverso scale in pietra.
Si nota un affresco di Giuseppe Gauteri datato 1872 con la Madonna attorniata da San Giuseppe, Sant’Antonio Abate e Sant’Anna.

Un altro affresco – immagine in alto – datato 1869 rappresenta la Madonna col Bambino e in basso, a sinistra san Giovanni Battista e sant’Antonio Abate; a destra santa Maria Maddalena e san Bernardo con il solito Diavolo alla catena.

 

Info su Gautieri: scheda

Foto da:
https://www.targatocn.it/2021/12/03

BROSSASCO (Cn). Borgata Baghetta, Sant’Antonio abate

Su uno dei pilastri che sostengono un colonnato si trova un dipinto di Giuseppe Gauteri datato 1872 che rappresenta Sant’Antonio Abate.

 

Info su Gautieri: scheda

VITERBO. Cattedrale di San Lorenzo, statua lignea di sant’Antonio abate

La chiesa ha un’imponente struttura romanica risalente al XII secolo anche se la facciata, a causa dei rimaneggiamenti del XVI secolo, si presenta come struttura di stile rinascimentale.
La cattedrale fu eretta su una collina della città verso la fine del XII secolo, al posto di una chiesetta dedicata a San Lorenzo e risalente al VII secolo, a sua volta eretta sulle rovine di un tempio pagano dedicato ad Ercole.
La cattedrale, così come fu eretta nel XII secolo, è volta ad est sulla collina ed è collegata direttamente al Palazzo dei Papi che sovrasta la città sottostante.
L’attuale facciata contrasta decisamente gli edifici circostanti, di origine e stile medievale, poiché oltre a non essere costruita in pietra come quelli, è disegnata in stile rinascimentale, per volontà del cardinale Gambara (1533 – 1587), vescovo della diocesi di Viterbo dal 1568 al 1580, che diede corso alla trasformazione della cattedrale. Dall’esterno l’unica opera originale visibile è il campanile, formato nella parte alta da strati segnati da doppie bifore e da fasce policrome orizzontali che alternano il bianco del locale travertino e l’azzurro del basalto. L’accesso ai portali avviene attraverso una breve scalinata.
L’interno, a tre navate separate da due ordini di colonne collegate da archi a tutto sesto e dotato di un pavimento cosmatesco, fu rimaneggiato nel secolo XVI, quando furono aperte nelle pareti laterali dieci cappelle: questo comportò la perdita degli affreschi murali dipinti sui muri, demoliti per far posto alle cappelle stesse.
Nel XVII secolo venne edificata una volta a botte decorata nel 1681 da Urbano Romanelli che impedì la vista della capriata decorata attualmente visibile. Alla stessa fase edilizia è riconducibile l’allungamento della navata centrale e la costruzione dell’abside barocco (attualmente nascosto dalla ricostruzione di un moderno abside in luogo di quello romanico) visitabile, insieme alla bellissima sagrestia ed al Palazzo dei Papi, rivolgendosi presso il Museo del Colle del Duomo di Viterbo. Gran parte di queste modifiche è stata poi rimossa dopo la seconda guerra mondiale: l’esplosione di una bomba caduta nella cattedrale durante un bombardamento del 1944, infatti, produsse ingenti danni ed il successivo restauro fornì l’occasione per riportare gran parte dell’interno della chiesa al presumibile impianto romanico.

All’interno è collocata una statua lignea rappresentante Sant’Antonio Abate, opera risalente agli inizio del XX secolo.