La chiesa è situata nella località omonima, su un colle nei pressi dell’abitato di Pomarolo.
https://goo.gl/maps/chpm6WmuijkHTfHd9
Si può ipotizzare che il luogo di culto sia sorto al titolo di semplice cappella intorno ai primi decenni del XIII secolo; la prima menzione dell’esistenza del tempio è stata individuata negli atti di accusa rivolti verso Federico di Borsa Castelnuovo, incriminato della spoliazione della chiesa di San Zenone (l’odierna parrocchiale di Pomarolo) e della “ecclesiam beati Antonii”; Curzel (1999). Secondo altri autori nei pressi della chiesa, sorta in un punto strategico su una antica via di comunicazione sulle pendici montane della destra Adige, era presente un cenobio di eremiti agostiniani.
Alcuni documenti del XIV secolo testimoniano la presenza di uno xenodochio, individuato nella struttura adiacente la chiesa, che in seguito all’abbandono da parte della comunità di religiosi, avvenuta prima del 1683, viene impiegato come romitorio fino al 1775.
Secondo Gerola (1912) gli affreschi ancora parzialmente visibili presso la parete settentrionale esterna del luogo di culto sarebbero stati commissionati da Antonio Castelbarco di Lizzana tra il 1390 ed il 1405; è presumibile che contestualmente alla stesura degli affreschi o in un momento successivo anteriore al 1489 (il termine ante quem è fornito da un’epigrafe presso il campanile riportante il millesimo “1489” la cui esistenza è riportata da Fruet, 1990) abbiano avuto luogo gli interventi architettonici di ampliamento dell’edificio, concretatisi nella costruzione della navata meridionale e del campanile.
Importanti restauri tra il 1978 ed il 2002 hanno preservato e valorizzato la preziosa testimonianza architettonica dell’edificio
Seppur con alcuni elementi gotici (l’abside poligonale e le volte della navata laterale), l’edificio si presenta romanico per molti aspetti (il campanile, la pianta, le colonne).
La facciata, a spioventi e asimmetrica, è rinserrata e bipartita da tre pilastri in conci lapidei. Nel settore sinistro sono presenti, in posizione disassata il portale lapideo d’ingresso caratterizzato da piedritti modanati e dotati di mensole a supporto dell’architrave e un sovrastante oculo strombato, dotato di cornice lapidea; il settore destro è aperto da una finestra quadrangolare dotata di cornice lapidea. La fiancata sinistra presenta una finestra a sesto acuto, strombata e dotata di cornice lapidea a livello della navata; in corrispondenza del presbiterio aderiscono al prospetto un sacello esterno, aperto da un’arcata a sesto ribassato, e il volume della torre campanaria. Quest’ultima è contigua, sul lato sudorientale, ad un corpo di fabbrica anticamente utilizzato come romitorio e tangente il prospetto di fondo della chiesa. La fiancata destra risulta scandita da pilastri in muratura intonacata in cinque settori, i primi quattro corrispondenti alle campate interne della navata destra ed il quinto aperto da una finestra a sesto acuto sul locale adibito a sacrestia. Una finestra simile si apre sul primo, sul terzo e sul quarto settore; il secondo presenta un portale d’ingresso laterale lapideo, architravato ed elevato da tre gradini, ed un sovrastante oculo tamponato.
La torre campanaria presenta un affusto quadrangolare dotato di basamento e aperto da numerose feritoie. La cella campanaria risulta aperta da due ordini sovrapposti di bifore a tutto sesto dotate di colonnine lapidee con capitelli fogliati poggianti su cornici marcapiano. Al di sopra della cella si impone la ripida cuspide conica in cotto veronese, coronata da sfera apicale lapidea, bandiera segnavento e croce apicale metallica.
L’interno della chiesa presenta una divisione in due navate scandite in quattro campate da colonne libere in materiale lapideo dotate di basamento, capitello fogliato e abaco, a sostegno delle volte a crociera che coprono l’ambiente e di arcate longitudinali e trasversali alle navate; queste ultime sono a sesto acuto presso la navata destra e a tutto sesto presso quella sinistra e sono supportate presso le pareti laterali da pilastri lapidei addossati. La navata sinistra presenta una quinta campata adibita a presbiterio e dotata di accesso ai locali della torre campanaria presso la parete laterale sinistra. Presso la parete laterale sinistra esterna, all’altezza della navata, sono visibili alcuni lacerti di un apparato decorativo ad affresco, rappresentante alcuni Santi e una Madonna con Bambino entro riquadri.
Un pregevole altare ligneo risale al 1515.
La domenica più vicina al 19 dicembre si celebra la festa di sant’Antonio con al benedizione degli animali.
Testo tratto da:
http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&type=auto&code=26010
Data compilazione scheda: 14-3-2022
Rilevatore: AC