PAESANA (CN), frazione Calcinere. Affresco sul muro di una casa privata con s. Antonio abate

Paesana è raggiungibile imboccando la strada provinciale della Valle Po a Saluzzo, da cui dista circa 20 km; Calcinere (altitudine m 700) si trova a circa 3 km a Ovest del capoluogo sulla provinciale della Valle Po in direzione di Crissolo.
Borgata Ca’ Peccioni.


L’affresco raffigura al centro la Madonna con il Bambino seduta su di una nuvola, a destra S. Antonio abate, che indossa un saio marrone e un mantello blu e tiene nella mano sinistra il bastone con la campanella; a sinistra S. Michele Arcangelo che regge una spada e una bilancia; sullo sfondo si vedono elementi di paesaggio.

 

Note storiche:
L’affresco è attribuito a Giors Boneto, pittore itinerante nato nel 1746 a Pratoguglielmo di Paesana, e di cui è documentata l’attività tra il 1777 e il 1828. A lui sono attribuite circa trecento opere presenti in varie località delle valli cuneesi.

Fase cronologica:
La data indicata a destra in alto è il 1795.

Bibliografia:
Gianni Aimar, Un segno lassù, I libri del Corriere, Saluzzo 2005, pag. 140; per Giors Boneto ibidem pagg. 16-24.

Rilevatore: Gianni Aimar

PAESANA (CN), frazione Ghisola. Affresco sul muro di una casa privata, con s. Antonio abate -1

Paesana è raggiungibile imboccando la strada provinciale della Valle Po a Saluzzo, da cui dista circa 20 km; Ghisola (altitudine m 660 circa) si trova a meno di 2 km a Ovest del capoluogo, sulla provinciale della Valle Po in direzione di Crissolo.
Edificio in Via Pian Lavarino 12 S.


La figura centrale dell’affresco è Santa Margherita, a fianco della quale è rappresentato un serpente, simbolo del diavolo tentatore; ai lati sono raffigurati a sinistra S. Filippo Neri, a destra S. Antonio abate, che indossa un saio marrone e un mantello blu e tiene nella mano sinistra il libro della Regola dell’Ordine Antoniano, mentre con il braccio regge il bastone con la campanella; ai suoi piedi si intravvedono il maialino ed il fuoco. Sullo sfondo sono visibili una casa e una grande chiesa, in alto sono rappresentati angeli stilizzati.

Materiale informativo ed illustrativo:
L’affresco è opera di Giors Boneto, un pittore itinerante nato nel 1746 a Pratoguglielmo di Paesana e di cui è documentata l’attività tra il 1777 e il 1828; a lui vengono attribuite circa trecento opere presenti in varie località delle valli cuneesi.

Fase cronologica:
Non vi è alcuna indicazione di data; se l’attribuzione a Giors Boneto è attendibile, l’affresco può essere datato tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo.

Bibliografia:
Gianni Aimar, Un segno lassù, I libri del Corriere, Saluzzo 2005, pag. 127; per Giors Boneto ibidem pagg. 16-24.

Note:
Il dipinto, di notevoli dimensioni (larghezza cm 190, altezza cm 130), è in cattive condizioni di conservazione a causa soprattutto di una crepa sul lato destro, e delle scritte dei muratori che sono intervenuti per intonacare il muro.

Rilevatore: Gianni Aimar

 

CERVATTO (VC), fraz. Cadiano. Oratorio di Sant’Antonio abate

Cadiano è una frazione di Cervatto, nella val Mastallone, che si apre sulla sinistra idrografica della Valsesia; la strada ha inizio verso il termine dell’abitato di Varallo.  Si seguono le indicazioni per Fobello (19 km da Varallo); qui sulla sinistra ha inizio la strada che in un km circa conduce a Cervatto. Dalla piazza centrale una carrozzabile molto stretta (scarse sono le possibilità di parcheggio) conduce alla frazione Cadiano (altitudine m 1007), a meno di un km dal capoluogo. In alternativa si può lasciar l’auto al parcheggio situato poco più in basso dell’abitato di Cervatto e proseguire a piedi sulla carrozzabile, giungendo all’oratorio in circa 20 minuti.
L’oratorio si trova in un piccolo spiazzo al termine della strada carrozzabile.   https://goo.gl/maps/yAkM22Gq1UkYkRbg8


L’oratorio ha proporzioni ridotte, dovute  alle dimensioni limitate del luogo su cui sorge; presenta sulla facciata una porta con architrave e cornici  in pietra, sopra la quale si apre una finestra; sotto lo spiovente del tetto si trova una finestrella.
Un piccolo campanile è impostato sull’angolo anteriore sinistro del tetto. Agli angoli sono dipinte finte pietre rettangolari, secondo un uso frequente nella zona.
Nell’interno la navata è coperta da una volta a crociera, mentre il presbiterio ha una copertura a botte; i pilastri laterali, le cornici aggettanti e gli archi sono decorati con profilature dipinte.

 

Bibliografia:
Guida degli itinerari escursionistici della Valsesia, Club Alpino Italiano sezione di Varallo, vol. 4^, pag. 60.
– AA.VV., Sentieri dell’arte sui monti della Valsesia. Cervatto – Madonna del Balmone, Club Alpino Italiano sezione di Varallo.

Note:
Nel 2006 l’interno era completamente spoglio (vedi foto 3); infatti gli arredi erano stati asportati, perché stava per essere rifatto il pavimento, mentre la copertura in beole era già stata completamente rinnovata. Il quadro con l’immagine della Madonna e del Santo titolare era in corso di restauro.
Nel 2021 l’oratorio si presenta restaurato anche esternamente.

 

Fruibilità:
L’oratorio è aperto in occasione della festa, che è celebrata nel mese di luglio, anziché a gennaio, per avere un maggior concorso di persone. Durante l’estate la commissione “Montagna antica, montagna da salvare” del CAI di Varallo organizza visite guidate da Cervatto alla Madonna del Balmone, nell’ambito dell’iniziativa “Sentieri dell’arte sui monti della Valsesia”.
Per informazioni: CAI Varallo, via Durio 14 – 13019 Varallo (Vc) –  tel. 0163 51530,  fax 0163 54384,  e-mail: caivarallosesia@libero.it

Rilevatore: Maria Gabriella Longhetti

Data ultima verifica sul campo: 29/09/2006 – aggiornamento 19/12/2021

ALAGNA VALSESIA (VC), fraz. Dosso. Cappella di Sant’Antonio abate

La frazione Dosso (altitudine m 1357) si trova a monte di Alagna ed è raggiungibile tramite una strada carrozzabile che ha inizio sulla sinistra della statale, verso il termine dell’abitato di Alagna, oppure in circa 45 minuti di cammino, su una mulattiera che parte dalla centrale piazza Grober e attraversa la frazione Bonda. Dosso è situata su di un ripiano erboso attraversato dal vecchio sentiero per il col d’Olen: la cappella si trova in una piazzetta in mezzo alle case ed ha di fronte una fontana (anno 1627) con una vasca in pietra.
https://goo.gl/maps/D8aHERYN1RAhDRjRA

 

La cappella è coperta con lose ed ha un piccolo campanile situato sul lato destro del tetto, ed un’abside con una piccola finestra circolare. Sui due lati, immediatamente sotto lo spiovente del tetto, sono dipinte due fasce decorative, di cui l’inferiore è a cancorrente. La cappella è chiusa da una porta lignea, con arco a sesto acuto, e da sbarre, anch’esse di legno.

La struttura interna è a botte. Sull’altare vi sono tre statue: al centro si trova la Madonna con il Bambino, che ha alla sua  destra S. Giovanni Battista, a sinistra S. Antonio abate. Il trittico può essere chiuso da due ante, su cui sono dipinti a sinistra S. Pietro e a destra forse S. Giorgio.

 

Materiale informativo ed illustrativo:
AA.VV., Conoscere la Valsesia e la Valsessera, istituto geografico De Agostini, Novara 1990, pag. 91.

Fase cronologica: sopra la porta è dipinta la data 1610

Note: la cappella è stata restaurata recentemente

Rilevatore: Maria Gabriella Longhetti

Data ultima verifica sul campo: 23/09/2006

 

BALMUCCIA (VC), fraz. Guaifola. Oratorio di S. Antonio abate e S. Antonio di Padova

Balmuccia si trova sulla statale per Alagna, a circa 11 km da Varallo, all’imbocco della val Sermenza. Si raggiunge la frazione Guàifola (altitudine m 570) imboccando una strada poche centinaia di metri prima del bivio per la val Sermenza; dopo poche decine di metri si giunge alla frazione.
L’oratorio sorge in un piccolo spiazzo all’inizio del centro abitato, Via Guaifola, 22.
https://goo.gl/maps/u91HCWHEgwdVJZ2T7

 

L’oratorio, coperto in beole, ha una facciata completamente affrescata, come è frequente nelle chiese valsesiane. La porta, con cornici e architrave in pietra, è fiancheggiata da due finestre. La superficie della facciata è scandita da elementi architettonici dipinti: architrave, frontone e quattro colonne, di cui le due laterali sono scanalate. Sopra la porta sono affrescati una Madonna e due santi inginocchiati: a sinistra S. Antonio abate e a destra probabilmente S. Antonio da Padova; al di sopra è rappresentata un’Annunciazione, che ha ai lati due Sante. Il campanile è impostato sulla parte destra del tetto.

L’interno ha una sola navata ed un presbiterio a pianta quadrata, coperti da volte a crociera. La pala d’altare, inserita entro una cornice architettonica, rappresenta in alto la Madonna con il Bambino circondata da angeli, ed in basso i due Santi titolari; a destra della pala è affrescato S. Rocco, a sinistra un altro santo.

Il presbiterio presenta una complessa decorazione ad affresco: sulle pareti laterali sono rappresentati, ai lati di una finestra ed entro cornici dipinte, quattro episodi della vita di S. Antonio abate (a sinistra le tentazioni di S. Antonio e una visione del Santo nel deserto, a destra S. Antonio con S. Paolo Eremita, e la morte di S. Paolo); negli spicchi della volta sono raffigurati, entro medaglioni, busti di profeti e del Padreterno, mentre al culmine è affrescata la Gloria di S. Antonio abate, circondato da angeli.

 

Materiale informativo ed illustrativo:
AA.VV., Conoscere la Valsesia e la Valsessera, istituto geografico De Agostini, Novara 1990, pag. 63.

Note storiche:
Gli affreschi sono opera di Antonio Orgiazzi il Vecchio (Varallo 1725-1790 circa), con la collaborazione di Giovanni Avondo (Balmuccia 1763-1829); entrambi sono capostipiti di due famiglie di pittori che hanno operato soprattutto in Valsesia tra la fine del Settecento e l’Ottocento. La gloria di S. Antonio abate rappresentata sulla volta del presbiterio, pur nelle dimensioni più ridotte, è simile a quella affrescata sulla volta della parrocchiale di Morondo, opera anch’essa di Antonio Orgiazzi.

Fase cronologica:
L’intervento di Antonio Orgiazzi a Guàifola risale agli ultimi anni della vita del pittore, quindi intorno agli anni ottanta del Settecento; probabilmente la costruzione dell’oratorio è di poco anteriore.

 

Bibliografia:
– AA.VV., Percorsi tra arte e devozione – Vercelli, Vercellese, Valsesia, Vercelli, pag. 192
– Per A. Orgiazzi e G. Avondo si veda C. Debiaggi, Dizionario degli artisti valsesiani dal secolo XIV al XX, Società conservazione opere arte monumenti Valsesia, Varallo 1968, pagg. 7-8, 127-128.
– Per la compresenza di immagini di S. Antonio abate e di S. Antonio di Padova si veda V. Casini, Chi passa per questa via…itinerari di devozione tra piloni e affreschi delle Alpi occidentali, Priuli e Verlucca, Aosta 2005, pag. 55

Note:
A causa di alcune infiltrazioni d’acqua, gli affreschi del presbiterio si stanno deteriorando

Fruibilità:
L’oratorio è aperto quando, su richiesta, vi vengono celebrate messe, e in tre occasioni: il 17 gennaio (S. Antonio abate), il 13 giugno (S. Antonio di Padova) e il 16 agosto (S. Rocco).

Rilevatore: Maria Gabriella Longhetti

Data ultima verifica sul campo: 06/10/2006