Sulla collina che sovrasta il paese, nei pressi del Castello, in Via del Castello.
Da una scalinata in pietra, si accede alla chiesa, costruita in stile romanico, molto semplice, con muratura in pietra spaccata e tetto in lastre di pietra.
La facciata è caratterizzata da un rosone centrale, scoperto recentemente, con ai lati due finestre rotonde sovrastate da una piccola sporgenza in mattoni.
L’edificio è a tre navate con una sola abside nella navata maggiore.
Note storiche:
Non se ne conosce il periodo di edificazione, ma è ipotizzabile che risalga, nella sua parte più antica, al XIV secolo.
Venne rimaneggiata e ampliata nei secoli successivi: probabilmente l’entrata originaria era a nord e la zona dove è ora l’altare maggiore fu costruita nel 1600.
I primi documenti con descrizioni della chiesa sono solo del XVII secolo; essa fu la parrocchiale di Prunetto ed era intitolata a San Lorenzo Martire sino al 1904.
Fu abbandonata perché troppo piccola e venne costruita la nuova parrocchiale nel paese. La chiesa andò in rovina e fu chiusa al culto; restaurata nel 1928, fu eretta a Santuario della Madonna del Carmine.
Nel 1999 sono stati eseguiti lavori di consolidamento delle strutture e di restauro delle pitture murali che hanno consentito di ripristinare o portare alla luce affreschi del XV secolo, tra i quali un ciclo di Seguano Cigna.
All’interno vi sono affreschi. Sulla parete destra, presso l’entrata, è stato recuperato un frammento di affresco con una Madonna col Bambino con caratteri trecenteschi; vi sono poi due angeli che reggono un cero e, nella zona inferiore, un serafino. Nel sottarco della prima campata della navata destra, sant’Antonio abate e santa Caterina di Alessandria; nella parete un’Assunzione rovinata dalla posteriore apertura di un oculo; nel sottarco a destra due santi in abiti quattrocenteschi e a sinistra le due figure dei donatori, san Lorenzo e un altro Santo. Nella crociera i quattro Evangelisti seduti su scranni; di essi solo Giovanni è ben visibile.
Sulla parete destra due riquadri rappresentano le tentazioni di sant’Antonio: in alto, il Santo tentato da un demone in forme femminili; nella scena in basso, sant’Antonio è percosso da quattro diavoli.
Nel sottarco della seconda campata, una Madonna col Bambino e i donatori; a sinistra san Giovanni Battista. Nella volta a crociera della seconda campata un Cristo Pantocratore racchiuso all’interno di un sole rosso con raggi serpeggianti, iconografia piuttosto rara. Nel sottarco frammenti con un’Annunciazione di cui è rimasta solo la Vergine, una Madonna in trono e san Sebastiano.
Nella terza campata, sulla parete destra un riquadro, di fattura meno accurata e probabilmente più tarda, con san Rocco, san Sebastiano, sant’Antonio abate ed un santo Vescovo.
Nella navata centrale, sul primo pilastro a destra un martirio di sant’Agata. Nella navata sinistra, nel sottarco a sinistra san Pietro e a destra san Bernardo da Chiaravalle; nella volta a crociera frammenti di un Evangelista, nel riquadro sulla parete, in alto, una donna legata a un palo che brucia sul rogo, di difficile interpretazione; nel sottarco sant’Antonio abate e san Bernardino da Siena.
Nella terza campata della navata sinistra vi sono gli affreschi di Seguano Cigna da Monteregale (Mondovì): nella lunetta la Crocifissione; in basso una Madonna in trono col Bambino che tiene un mano un uccellino, affiancata a entrambi i lati da due figure di santi non identificabili. Nelle crociere della volta i Dottori della Chiesa: san Gerolamo, sant’Agostino, san Gregorio Magno e sant’Ambrogio. Nel sottarco della navata centrale le rappresentazioni di quattro Virtù: Carità, Temperanza, Speranza, Fortezza, ciascuna con un grande cartiglio. Nel sottarco verso la navata successiva vi è il Cristo in mandorla seduto a figura intera, con ai lati gli evangelisti seduti su scranni, a sinistra san Luca e san Giovanni, a destra san Marco e san Matteo. Nella parte inferiore sinistra un riquadro con san Secondo e un cartiglio col nome del pittore e parte della data, che da documenti del 1800, doveva essere il 1478.
Sulla destra al di sotto dei dipinti del Cigna una Madonna della Misericordia, più tarda e di modesta fattura. Tracce di un velario compaiono qua e là.
Bibliografia:
– L. BERTONE, Arte nel Monregalese, L’Artistica Editrice, Savigliano CN, 2002
– M.P. COSTA PIROVANO, Prunetto: Santuario della Madonna del Carmine. Itinerario storico artistico, s. n. , Prunetto CN, 1999
Vedi:
http://www.comune.prunetto.cn.it
http://langhe.net/sight/prunetto-la-chiesa-della-madonna-del-carmine/
https://www.cittaecattedrali.it/it/bces/411-santuario-della-madonna-del-carmine
Note:
Notizie e fotografie dai testi e dai siti sopra indicati. Foto in alto da www.langhe.net .
Alcune fotografie sono reperibili in www.mappeliguria.com
Fruibilità:
La chiesa è visitabile, con biglietto di ingresso unitamente al Castello, le domeniche da Luglio a Settembre dalle ore 14,30 alle 18,30; tutto l’anno su prenotazione, rivolgendosi al tel.0174 99113 oppure 0174 92199.
Rilevatore: Angela Crosta
Data ultima verifica sul campo: 15/03/2014
