Dalla SS28, nel comune di Priola svoltare seguendo le indicazioni per il centro del paese; seguire poi per la frazione Casario lungo la SP292, superando le rovine del castello di Priola.
Poco prima di entrare nel paese, presso le prime case (la strada diventa Via della Costa) si nota sul lato sinistro della strada un cartello che riporta la segnalazione per la cappella di San Bernardo: il sentiero, percorribile a piedi in circa 15 minuti, porta alle rovine di una fortificazione e alla chiesetta.
La cappella è stata realizzata, probabilmente alla fine del XIV secolo, installandosi sul perimetro di una struttura fortificata, verosimilmente reimpiegandone anche il materiale edilizio, con l’abside poggiante sui resti della torre circolare e su parte delle mura perimetrali.
La fortificazione presentava una torre circolare presso il lato Sud-Est (uno dei due lati minori), conservata per circa 1 m in elevato e dal diametro di circa 2 m. Da qui si sviluppava un corpo quadrangolare: la linea delle mura perimetrali si può ancora seguire se si osserva il terreno del prato antistante la chiesa con un po’ di attenzione; sul lato opposto alla torre, quello rivolto verso Nord-Ovest, i ruderi murari assumono un andamento che fa pensare all’esistenza di due torri semicircolari d’angolo.
L’interno della cappella campestre di San Bernardo è voltato a botte e presenta AFFRESCHI del XV secolo che raffigurano il Cristo Pantocratore e immagini di santi: sant’Antonio abate, san Sebastiano. Forse di mano di Fra’ Enrico Biazaci, 1451.
Nell’immagine di Sant’Antonio Abate, il santo porta un berretto di foggia orientale, come anche a Millesimo nella chiesa di Santa Maria extra muros.
Un altro affresco raffigura San Giorgio mentre uccide il drago al cospetto dei feudatari di Priola, affacciati a una finestra del castello. Quest’immagine è la raffigurazione più antica del maniero e richiamerebbe lo stile di Giacomo Jaquerio.
Gli affreschi sono stati restaurati nel 1999 dalla ditta Nicola Restauri.
Note storiche:
Il toponimo di “Petra Auriola”, da cui l’odierna Priola, compare per la prima volta nel XIII secolo nel cartario della Certosa di Casotto come luogo di stipula di vendite e donazioni a favore dei monaci (CONTERNO 1970, p. 387).
La sede pievana cui afferiva questo insediamento sparso doveva essere collocata entro l’attuale frazione di Pievetta già dal V secolo d.C., mentre a Priola, secondo le prime fonti medievali, era la sede della corte (RAVOTTO 2004, p. 32-33) incastellata.
In seguito all’espansione aleramica lungo il Tanaro, il comune di Priola entrò a far parte del distretto marchionale dei Ceva.
Nel 1225 Giorgio II il Nano vendette anche il feudo di Priola per ottenere da Asti aiuto militare contro l’alleanza tra il marchese di Ceva Guglielmo, i Clavesana e Mondovì; alla fine del XIII secolo però la città stessa vi infeudò nuovamente i marchesi di Ceva vincitori (CASALIS 1834, vol. II, pp. 14-15).
Nel corso del XIV secolo fu infeudato ai Pallavicino di Ceva, ramo cadetto della famiglia marchionale, signori del luogo e vassalli dei Savoia.
In documenti del XVII secolo la chiesa campestre di San Bernardo risulta sotto la parrocchiale di San Giusto, che a sua volta era stata attribuita dal vescovo di Asti ai monaci benedettini dell’abbazia di San Giusto di Susa già dal IX secolo (i resti della chiesa di San Giusto sono visibili lungo la SP292 immediatamente ai piedi del castello di Priola).
San Bernardo, in ogni caso, non deve essere molto anteriore al XV secolo: tra XV e XVI secolo sorgono infatti le numerose cappelle campestri del territorio di Priola (PALMERO 1998, p. 6).
Bibliografia:
BOCCARDO M., Il castello di Priola e il suo territorio: storia, restauro e valorizzazione, Rel. Tosco, Carlo Mario and Occelli, Chiara. Politecnico di Torino, 1. Facoltà di architettura , 2005
PALMERO B., Schede storico-territoriali dei comuni del Piemonte. Comune di Priola, 1998
BERRA L., La strada di Val Tanaro da Pollenzo al mare dal tempo dei Romani al tardo Medioevo, in «BSSSAACn», 23, 1943, pp. 71-89
CONTERNO E., Frazionamenti di possessi e valori di terre nel XIII secolo: gli acquisti della Certosa di Casotto, in «BSBS», 68, 1970, pp. 377-413
CASALI G., , Dizionario geografico storico-statistico commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, vol. II, Torino, 1834.
Link: http://www.culturaterritorio.org/zfiles/CMAVT_10.htm
http://archeocarta.org/priola-casario-cn-cappella-di-san-bernardo/
Fruibilità:
Per visitare la cappella, contattare il Parroco di Mursecco di Garessio, tel. 0174-88013.
Rilevatore: AC
Data ultima verifica sul campo: 08/03/2011