Via Sant’Antonio, 15, Albiano Magra
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Nel 1584 esisteva ad Albiano un oratorio dedicato a Sant’Antonio abate retto da una confraternita che fu visitato dal reverendo De Angelis il 18 marzo per conto dell’inviato apostolico Mons. Angelo Peruzzi. La chiesa era formata da un unico vano con altare e dotata della suppellettile liturgica per celebrarvi la messa ogni quarta domenica del mese.
Nel 1762 l’edificio fu “incendiato totalmente insieme con tutte le masserizie e sacre suppellettili”; anche se “tale incendio incoraggiò il popolo a riedificarlo con qualche maggior decenza e decoro” e l’opera fu molto difficile e laboriosa.
Le volte furono completate nel 1767 ed è ragionevole supporre che anche le decorazioni a stucco siano coeve o di poco successive.
Nella prima metà del secolo XIX, probabilmente tra le due guerre, l’oratorio fu dipinto con una decorazione a stencil nelle pareti dell’aula. Furono dipinti probabilmente in un secondo periodo anche gli stucchi con colori grossolani.
Nel 2005 fu eseguita una manutenzione straordinaria delle coperture, il rifacimento della pavimentazione, e un restauro delle decorazioni interne con l’eliminazione degli stencil e con il recupero delle tonalità di colore antiche degli stucchi che riacquistarono la loro leggibilità. Il portone, non più recuperabile, fu sostituito con uno di analogo disegno e materiale.
L’oratorio e si trova all’estremità settentrionale del centro storico di Albiano Magra dove si trova la piazzetta generata dal nodo tra l’asse centrale del borgo ed il percorso ellittico interno che, seguendo il tracciato di antiche mura, lo circonda. La genesi architettonica dell’oratorio è legata a questo andamento curvilineo, dal quale dipendono, in buona parte, gli orientamenti delle strutture murarie dei fabbricati confinanti. Da questa circostanza deriva la forma trapezoidale del vano primitivo, già descritto nella Visita pastorale. Il vano interno è un’aula scandita in due campate coperta da volte a vela, per costruire le quali è stato necessario addossare alle pareti laterali la struttura di sostegno in forma di robusti pilastri. Il presbiterio, dalla forma più regolare, fu innalzato come il resto del fabbricato quando, a seguito dell’incendio del 1762, furono costruite le volte. Il presbiterio sporge dalla cortina muraria ellittica del borgo e si fonda sopra un edificio più basso, successivamente riempito, probabilmente per ampliare con un nuovo corpo di fabbrica il fabbricato più antico; la traccia di una porta tamponata è ancora leggibile sul prospetto posteriore.
Il campanile non esiste, ma la sua funzione è affidata ad una piccola campana montata su una mensola in ferro e legno ancorata alla facciata.
Il fronte principale, aperto sulla piazzetta, è una semplice parete con la porta d’ingresso sormontata da un bassorilievo settecentesco, in marmo, raffigurante Sant’Antonio abate e da una finestra polilobata, unica fonte di luce dell’aula interna. Il presbiterio, più luminoso, con tre finestre ricavate nel perimetro del corpo retrostante, è ritmato da quattro paraste ornate di capitelli corinzi. Esse sostengono una proporzionata trabeazione al centro della quale si inserisce il cartiglio che orna la cornice, contenuta dalle paraste centrali, mentre due nicchie, ornate con un fastigio a stucco, si aprono nei raccordi curvilinei del presbiterio.
Le due campate dell’aula sono scandite dai pilastri addossati alle pareti perimetrali e dalle arcate che contengono le volte. L’arco trionfale delimita l’ultima campata completamente occupata dal presbiterio, delimitato da balaustri marmorei, è arredato con l’altare in muratura elevato al di sopra due gradini con la predella in marmo bianco e bardiglio scuro.
L’altare in muratura è decorato da stucchi, di buona fattura, e s’inserisce pienamente nella produzione ligure del secolo XVIII, sia per la tipica forma a calice sia per le decorazioni.
Al centro della volta una gloria di cherubini si dispone sui bordi di una raggiera in forma di sopracielo. I colori vivaci degli stucchi dall’intenso colore dell’ocra su fondo rosso sono riemersi a seguito dei restauri che hanno rimosso la grossolana decorazione novecentesca.

Al centro della volta una gloria di cherubini si dispone sui bordi di una raggiera. I colori vivaci degli stucchi dall’intenso colore dell’ocra su fondo rosso, il motto bene augurante del cartiglio posto ad ornamento della cornice contenente l’immagine dei Santi venerati in Albiano, in alto s. Antonio abate, sono riemersi a seguito dei restauri che hanno rimosso la grossolana decorazione novecentesca. Il crocefisso ed il sopracielo sono quelli della chiesa parrocchiale ricollocati all’epoca della sostituzione dell’altare maggiore.
Link:
https://www.beweb.chiesacattolica.it/edificidiculto/edificio/23076/Oratorio+di+Sant%27Antonio+Abate
https://www.ilcorriereapuano.it/2023/01/loratorio-di-santantonio-abate-di-albiano-magraalbiano-magra/



