CONFEDERAZIONE ELVETICA – MENDRISIO. Chiesa parrocchiale di Sant’Antonio abate

Canton Ticino. Mendrisio, quartiere Genestrerio, Piazza Baraini, 22
https://goo.gl/maps/XCkpghZb6LEbb5WR9

Sebbene sia sorta probabilmente nel XV secolo in stile rinascimentale, la chiesa fu menzionata per la prima volta nel 1578 e acquisì i diritti parrocchiali nel 1599.
L’edificio subì nel corso dei secoli diversi interventi, visibili nella stratificazione degli stili architettonici: fra il 1651 e il 1689, in contemporanea con la modifica dell’orientamento, fu rimodellata secondo il gusto barocco allora in voga. Nel 1860, con l’aggiunta del coro, opera di Luigi Fontana, subì una modifica in stile neoclassico.
Nel XVIII secolo furono realizzati gli affreschi illusionistici in facciata, ora conservati solo parzialmente.
Nella tazza del coro, affresco del Giudizio Universale, grande composizione circolare molto mossa, realizzata negli anni 1863-65 dal pittore di Tremona (quartiere di Mendrisio) Antonio Rinaldi (1816 – 1875).
Nel 1967 un’indagine archeologica esplorò la parte sottostante la sagrestia. Il portale in bronzo, di Selim Abdullah, risale al novembre 2008.
La facciata della chiesa e la casa parrocchiale sono opera dell’architetto svizzero Mario Botta (nato nel 1943) realizzate nel 1998-2004

 

Link:
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Sant%27Antonio_Abate_(Mendrisio)

GRAN BRETAGNA – LONDRA. British Library, miniatura di sant’Antonio abate tormentato dai diavoli, 1470

 

Miniatura del manoscritto della Legenda Aurea di Jacopo da Varagine, redatto in Francia (Parigi e Rouen) in corsivo gotico nel 1470, che misura 44,2 x 31,5 cm, testo su tre colonne.
Manoscritto Yates Thompson 49 vol. 1, fol. 34v
Lasciato in eredità al British Museum nel 1941 da Mrs. Henry Yates Thompson.

Attribuito a miniatore della cerchia del Maestro Coëtivy, un pittore e miniatore attivo dal 1450 al 1500, che,
sulla base delle sue caratteristiche stilistiche, si formò nelle Fiandre e lavorò poi a Parigi, il suo nome deriva da un libro d’ore che ha realizzato per Olivier de Coëtivy, consigliere e ciambellano di Carlo VII.

Nella pagina che inizia la storia di Sant’Antonio vi è l’iniziale istoriata ‘A'(ntonio) con la figura del Santo benedetto da un altro santo. La miniatura centrale mostra sant’Antonio tormentato da mostruosi demoni, uno ha la forma di un’aragosta; per questo l’opera è anche nota come: Sant’Antonio abate e il diavolo-aragosta).

 

Link:
http://www.bl.uk/catalogues/illuminatedmanuscripts/record.asp?MSID=8109
http://www.bl.uk/catalogues/illuminatedmanuscripts/ILLUMIN.ASP?Size=mid&IllID=45860

GRAN BRETAGNA – LONDRA. Museo Wellcome Collections, “Il tormento di sant’Antonio” stampa di P. Picault

Stampa calcografica , opera di Pierre Picault (1680 – 1711), tratta da Jaques Callot (1592-1635).
Inventario numero 8723i

 

Wellcome Collection è un museo e una biblioteca fondata nel 2007, con sede a 183 Euston Road a Londra, che espone manufatti medici e opere d’arte originali che esplorano “idee sulle connessioni tra medicina, vita e arte”.

 

 

Immagine da Wikimedia
Link:

https://wellcomecollection.org/works/ns6b7ag6

ROCCASPARVERA (CN). Chiesa parrocchiale di Sant’Antonio abate

Piazza Castello, 6
https://goo.gl/maps/j54UKZoV5FuCdZNv7

La parrocchia di Roccasparvera, menzionata già nella bolla di papa Alessandro III del 1179 e poi nel 1291 come il luogo in cui venne firmato il trattato di pace tra Tomaso I di Saluzzo e Amedeo V di Savoia, viene identificata con la chiesa odierna dedicata a Sant’Antonio abate solo a partire dal 1484. L’antica sede era invece collocata nella chiesa di san Martino, nella località omonima, ai piedi della montagna del castello ove tutt’ora si trovano i resti dell’abside.
Non è nota l’origine della chiesa di Sant’Antonio; tra le possibili ipotesi non è azzardato ritenere che fosse inizialmente (XII secolo?) un ospizio degli Antoniani di Vienne, inglobata poi nel priorato di Santa Maria Maddalena – Priorato medievale estinto, dipendente dall’abbazia benedettina di San Dalmazzo di Pedona; poi dipendente da San Teofredo di Le Puy dal 1100 circa; unito alla parrocchia di San Donato di Demonte nel 1592 – tanto da giustificare, nel 1386, la presenza della chiesa di Sant’Antonio tra le chiese collegate al priorato di Bersezio (Argentera, fondato dai monaci di San Teofredo di Le Puy).
La chiesa quattrocentesca di Sant’Antonio fu ampliata nel ‘600 e nel ‘700 che danno all’edificio un aspetto barocco.

La mole della chiesa emerge da lontano in mezzo al nucleo compatto di case arroccate; si trova sulla piazza principale, accanto al municipio, e poco distante dalla Confraternita di San Sebastiano e dall’antica fontana in pietra con lavatoio.
La decorazione ottocentesca della facciata è stata da poco restaurata,

La facciata ha una forma semplice, con un bel portale con intagli barocchi ed è decorata da affreschi, realizzati nel 1872 e restaurati a fine Novecento, che raffigurano la Madonna Assunta e due nicchie con sant’Antonio abate (titolare della chiesa) e santa Maria Maddalena (particolarmente amata in Valle Stura).
Il campanile fu costruito nel 1758, come testimonia la scritta alla base.

L’interno è a unica navata unica con quattro cappelle laterali ricavate traforando con archi le pareti. Le cappelle sono decorate da altari in stucco e tele di fattura per lo più settecentesca; a quest’epoca appartengono anche il grande altar maggiore, il pulpito ligneo e l’organo, opera di Giovanni Battista Bima di Saluzzo (1794). Elemento caratteristico di questa chiesa è l’abside semicircolare.

 

Bibliografia da: http://cultura.diocesicuneo.it
Roccasparvera-bibliografia.pdf

FOSSANO (CN). Chiesa parrocchiale di Sant’Antonio abate ed ex chiesa di Sant’Antonio

La NUOVA parrocchiale sorge in Via Marconi 65 (foto in alto)
https://goo.gl/maps/aNVQUiUsWWXF8Rpy9
Chiesa di recente edificazione, aperta al culto nel 1976, ristrutturata nel 2017.

Nel Borgo S. Antonio, quartiere di Fossano bassa, è viva la tradizione della Festa di S. Antonio abate, patrono della parrocchia e del rione, sorto nel Medioevo fuori le mura proprio intorno al convento dei Monaci Antoniani, giunti a Fossano intorno alla metà del ‘200, e di cui non resta traccia.

 


L’ex chiesa di Sant’Antonio abate è in Via C. Battisti 4 / Via Marconi
https://goo.gl/maps/526dhK9EarD1pE4W6

Si tratta di un edificio eretto verso la fine del XVIII secolo su progetto del famoso architetto Bernardo Vittone, ampliato intorno alla metà dell’Ottocento.

Quando fu eretta la nuova Chiesa di Sant’Antonio, per l’edificio antico iniziò un periodo di abbandono e degrado: non più utilizzato per il culto, sconsacrato, fu venduto e ridotto a magazzino.
Il riacquisto nel 2014 da parte della Diocesi di Fossano, ha ridato nuova vita alla fabbrica, ritornando a far parlare di questo gioiello architettonico, culturale e spirituale.
Nei mesi estivi del 2014 si è svolto il “Concorso di progettazione Progetto preliminare per restauro dell’antica Chiesa di Sant’Antonio in Fossano avente funzione liturgica e locale polivalente”, conclusosi con l’esposizione dei lavori nel mese di novembre 2014. Nel 2015 Sant’Antonio si riaprì nuovamente alla città, con un weekend di eventi che volevano riportare l’attenzione su questo edificio e fu presentato l’esito del concorso e le idee progettuali che a tutt’oggi però non sono ancora realizzate.

Alcuni progetti:
https://chiara-armando.com/2021/12/17/una-veste-nuova-per-s-antonio/
http://www.archisoave.it/dettaglio_progetto.aspx?id=52&lang=it