SANTARCANGELO DI ROMAGNA (Rn). Collegiata San Michele Arcangelo, statua Sant’Antonio abate

La Chiesa Collegiata di San Michele Arcangelo è sita a Santarcangelo di Romagna – Piazza Balacchi, 7

All’interno è collocata una statua in gesso raffigurante Sant’Antonio Abate con il libro, il bastone con il campanello e ai suoi piedi il fuoco.

 

Fruibilità: Tutti i giorni 9,00 – 13,00 / 15,00 – 19,00

Materiale informativo ed illustrativo: presso l’Ufficio Informazione ed Accoglienza Turistica (IAT), Via C. Battisti, 5 -Tel. 0541 624270 – Fax 0541 622570

Internet: http://www.parrocchiasantarcangelo.it/

E-mail: iat@comune.santarcangelo.rn.it

Data compilazione scheda: 17/01/2016
Nome del rilevatore: Valter Bonello

SANTARCANGELO DI ROMAGNA (Rn). Collegiata San Michele Arcangelo, pala con Sant’Antonio abate

 La Chiesa Collegiata di San Michele Arcangelo è sita a Santarcangelo di Romagna (Rn) – Piazza Balacchi, 7

La pala è situata nella cappella alla destra entrando nella chiesa. Sull’altare dei Santi Antonio Abate e Isidoro Agricola è posto un olio su tela 297 x 190 cm.  N. inv. 0150
La pala fu dipinta da Giovan Francesco Nagli  (meglio conosciuto come il Centino) nel 1649.
Il palliotto in scagliola, della prima metà del XVII secolo, è attribuibile alla famiglia Flamini.

 

Orario: Visitabile tutti i giorni 9,00 – 13,00 / 15,00 – 19,00

Materiale informativo ed illustrativo: presso l’Ufficio Informazione ed Accoglienza Turistica (IAT), Via C. Battisti, 5 -Tel. 0541 624270 – Fax 0541 622570

Internet: http://www.parrocchiasantarcangelo.it/

E-mail: iat@comune.santarcangelo.rn.it

Data compilazione scheda: 17/01/2016
Nome del rilevatore:  Valter Bonello

RECANATI (Mc). Museo Diocesano, dipinto a tempera su tavola con Sant’Antonio Abate.

Recanati – Vecchio Palazzo Episcopale sede del Museo Diocesano, via Gregorio VII, 2 – telefono e fax: 0717574278 .

All’interno del museo si può vedere una tavola con dipinto a tempera, opera del pittore Guglielmo Veneziano (Venezia, documentato nel 1382) che raffigura: Madonna in trono col Bambino e i santi Giovanni Battista, Antonio Abate (in basso a sinistra), Andrea e Cristoforo.

La tavola proviene dalla chiesa di Santa Maria di Castelnuovo in Recanati.

 

 

Orario: da Venerdì a Domenica: 10,30-12.20/ 15,30/18,30

Internet: http://www.comune.recanati.mc.it/

Data compilazione scheda: 17/01/2016

Rilevatore: Valter Bonello

VARMO (Ud). Parrocchiale di San Lorenzo, pala del De Sacchis detto il Pordenone con s. Antonio abate

La parrocchiale di San Lorenzo a Varmo si presenta come una grande struttura rettangolare, con la lunga sacrestia addossata sulla destra ed il presbiterio leggermente più basso rispetto alla navata.
La facciata in stile neoclassico, incompiuta, si caratterizza per la presenza di quattro finte colonne ed è movimentata grazie alle due nicchie laterali; mentre il frontone, di forma rettangolare, appare al confronto spoglio.
All’interno sono conservate diverse opere d’arte, tra cui spiccano due tele del Cinquecento di Pomponio Amalteo e Francesco Floreani.
Ma l’opera più conosciuta in assoluto è la pala dell’altare maggiore, capolavoro del Pordenone.
Per quanto riguarda la parte pittorica, nella grande tela centrale è raffigurata la Madonna in trono con in grembo il Bambino benedicente e ai piedi tre angeli musicanti; in quella di sinistra sono raffigurati San Lorenzo e San Giacomo; in quella di destra l’Arcangelo Michele che pesa le anime con la bilancia, mentre con il piede destro schiaccia Lucifero, e Sant’Antonio abate in secondo piano.

La pala raccontata da Franco Gover e Michela De Candido: vedi visita virtuale in video.

AREZZO. Pieve di San Paolo, affresco raffigurante Sant’Antonio Abate.

La pieve di San Paolo è un luogo di culto cattolico della città di Arezzo, situato in località San Polo.
Sorta come chiesa battesimale paleocristiana, ristrutturata nell’VIII-IX secolo e ricordata nel 1031, ebbe nel XIII secolo un rifacimento romanico a forma basilicale con tre navate, documentato da due iscrizioni (1256) nella facciata. Tra la fine del Trecento e l’inizio del Quattrocento fu costruito il campanile a torre.
Prima del 1424 furono tamponate le arcate laterali e l’interno fu ridotto ad una sola navata.
Dopo il terremoto del 1796 fu completamente restaurata.
Le pareti interne sono decorate da affreschi quattrocenteschi attribuiti in parte a Lorentino d’Andrea.
Il ciborio è quattrocentesco. A destra dell’altare maggiore è l’ingresso al transetto costituito da tre arcate in cotto poggianti su colonne di granito con capitelli corinzi in marmo (V secolo).
Fra gli affreschi quattrocenteschi, ci sarebbe una nuova opera da aggiungere al catalogo del grande Piero della Francesca. Si tratta di un affresco che raffigura Sant’Antonio Abate, e se ne sta seminascosto in un angolino della Pieve. Inevitabile la pronuncia della soprintendenza, che si è limitata a ricordare che si tratta di una questione molto dibattuta, ma starebbero emergendo elementi che rafforzerebbero l’attribuzione.
Più dettagliato l’intervento del Museo Medievale.
“Il volto del S. Antonio Abate è attribuibile a Piero della Francesca, fatto sicuramente con uno dei cartoni usati per la Cappella Bacci. Sono evidenti le tracce dello spolvero”, ha dichiarato al quotidiano La Nazione. “Ora si tratta di capire se è opera di Piero solo la testa o anche il resto del corpo. Ci sono infatti altri elementi che fanno risalire alla mano dell’artista”.