MERATE (Lc). Azienda agricola e apicoltura di Vincenzo Ravasi – statua di Sant’Antonio Abate.

Merate (Lc), via Statale, 165 – Tel. 039599235 cell.3333580832
Azienda agricola e apicoltura di Vincenzo Ravasi (www.apicolturaravasi.it), con una cascina didattica con animali e piante autoctone.


L’attuale proprietario ha acquistato (al mercatino cosiddetto “Mato grosso” che sarebbe stata recuperata da una vicina cascina di Casatenovo Brinza, ora demolita) una statua rappresentante Sant’Antonio Abate e l’ha collocata in una nicchia nel sottoportico della casa.

 

Rilevatore: Franca Benvenuto, Giuseppe Spada

Data ultima verifica sul campo: 31/08/2015

SORAGNA (Pr). Rocca, dipinto su tela raffig. S. Antonio Abate.

Dipinto ad olio su tela raffigurante Sant’Antonio abate in preghiera, posto nella Cappella di Santa Croce, edificata nel 1606 quale oratorio e luogo di sepoltura per i membri della casata Meli Lupi , che vi furono tumulati per circa duecento anni.
Arricchiscono l’ambiente le colonne ioniche e l’altare ornato con diversi marmi, realizzato dallo scultore Pietro Oliva; sul retro, la grande pala raffigurante la
Crocifissione, incorniciata da due colonne a sostegno di un elaborato timpano, fu dipinta nel XVIII secolo dal pittore parmense Giovanni Bolla (1650 –  1735), autore anche del quadro raffigurante Sant’Antonio Abate

 

Note storiche sulla Rocca:
Nel 1385 il duca di Milano Gian Galeazzo Visconti concesse ai marchesi Bonifacio Lupi e Raimondino Lupi la possibilità di costruire la Rocca, trasformata alla fine del XVII secolo, in residenza signorile.
L’edificio si presenta a pianta quadrata ed origine era circondato da un fossato che adesso ne rimane visibile solo una parte sul lato meridionale e orientale; ed inoltre presentava quattro torri angolari quadrate ed una al centro della facciata di cui se ne possono ancora notare  le forme. Invece appartengono alle successive trasformazioni le decorazioni interne alla sala delle Grottesche, con affreschi di Cesare Baglione (1580), la sala del Bocchirale, la sala Rossa con ritratti di Giampaolo IV Meli Lupi e della moglie Ottavia Rossi di San Secondo, la sala degli Stucchi che venne affrescata dai Bibiena, la galleria dei Poeti, con la presenza delle  raffigurazione e citazioni di brani delle loro opere di dodici tra i maggiori poeti.
Al piano superiore si possono visitare: la sala del Trono, con le pareti decorate da velluti, broccati, stucchi e intagli dorati e la Cappella.

Cronologia: XIV – XVII sec.

Note:
Non è possibile fotografare gi interni.

Rocca – tel. 0524 597964
Fruibilità:
Orari: da gennaio a marzo 9/11* e 14.30/17.30*; da aprile al 15 ottobre 9/11* e 15/18*; dal 16 ottobre a dicembre 9/11* e 14.30/17.30*(*inizio ultima visita). Chiuso il lunedì non festivo e altri giorni in occasione di manifestazioni che richiedano l’uso di diverse sale della rocca.
Visite guidate in lingua inglese e francese su prenotazione con pagamento di un supplemento. Per i gruppi consigliata al prenotazione.
Adulti: Euro 8,00 – Gruppi: (minimo 15 persone) Euro 7,00 -Scolaresche: Euro 5,00 – Bambini: da 6 a 13 anni Euro 4,00 – Card del Ducato: Euro 7,00.
https://www.roccadisoragna.it/

Rilevatore: Valter Bonello

Data ultima verifica sul campo: 23/05/2015

 

TORINO. Litografie di Carlo Verdoni, raffiguranti S. Antonio Abate.

Conservate in Collezione privata.

Carlo Verdoni è uno dei figli di Angelo Verdoni, probabilmente cresciuto nell’azienda di famiglia, quindi molto competente di stampa litografica. Alla morte del padre si trova a dover gestire con la madre ed il fratello un’azienda in piena espansione, che detiene una notevole fetta del mercato delle stampe popolari. Alcune stampe della collezione, datate 1868, riportano la dicitura “Litografia e fabbrica d’immagini dei Fratelli Verdoni, via S. Tommaso n. 26 Torino”, poi resta il solo Carlo che si trasferisce in via Cavour 5 primo piano.
L’offerta iconografica era molto ampia, quasi infinita, sostenuta da una vera industria litografica in grado di realizzare in poco tempo le più scvariate tirature, anche personalizzate su richiesta dei committenti.
A partire dal 1873 Carlo Verdoni rinominò i suoi prodotti, che da quel momento recheranno sempre la scritta più o meno abbreviata di “Litografia e Fabbrica d’immagini di Carlo Verdoni, Torino Via Cavour N. 5 Piano I”.
Un esempio riguarda due litografie di S. Antonio Abate realizzate dai fratelli Verdoni e da Cordey intorno al 1868.
I due pezzi sono molto movimentati, l’iconografia è identica: donne tentatrici, draghi volanti che sputano demoni, demonietti che tentano di rubare il maiale al santo (vedi immagine doppia).
In questo caso Verdoni sembra essere più sobrio nella raffigurazione e nei colori, mentre Cordey si cimenta con figure grottesche e mostruose e colori più aggressivi.

Nel secondo caso S. Antonio Abate è raffigurato naturalmente anche nell’iconografia più classica, mentre è attorniato da animali che benedice. Questa litografia era molto diffusa nelle case contadine di tutto il territorio (vedi immagine singola).

 

Bibliografia:
– La Stamperia Verdoni. Fabbricanti di immagini nella Torino dell’Ottocento, Collezione e catalogo a cura di Giulia e Guido Cavalli, Biblioteca della Regione Piemonte, Torino, 2015

Rilevatore: Feliciano Della Mora

Data ultima verifica sul campo: 20/05/2015

 

SORAGNA (Pr). Museo della Civiltà Contadina, statua raffig. S. Antonio abate

Museo della Civiltà Contadina – Corte Castellazzi – Via Volta

Statua in gesso, raffigurante Sant’Antonio abate.

 

Fruibilità:
Aperto tutto l’anno il sabato, la domenica e i giorni festivi.
Apertura su prenotazione per gruppi nei giorni feriali.
Tel. 328/3643299
Ingresso gratuito
http://www.civiltacontadina.org/joomla/

Rilevatore: Valter Bonello

Data ultima verifica sul campo: 23/05/2015

 

DRUENTO (To). Chiesa cimiteriale, affresco con s. Antonio abate.

La cappella di Santa Maria della Stella si trova presso il cimitero, Via Venaria, 9 – Druento (To)

L’affresco è sito nella prima cappella (Cappella del Suffragio) entrando alla sinistra, risale al 1682, di autore sconosciuto.
Un cartello illustrativo è posto sull’altare della cappella

Note storiche:
Nel 1740, un morbo appestò il bestiame, e gli abitanti fecero abbondanti elemosine propiziatorie, che il parroco Don Giuseppe Pancrazio du Bois destinò all’abbellimento delle cappelle della navata laterale sinistra. Tutte e tre ebbero perciò l’altare ligneo lavorato e dipinto, così come sono anche ora.
In origine la Cappella del Suffragio aveva un affresco – anno 1682 – con la Vergine Maria attorniata da diversi santi che intercedono per le anime del Purgatorio che si vedono in basso. In alto a sinistra invece è visibile Sant’Antonio abate con il fuoco posto a lato dei piedi, l’affresco è molto sbiadito.

Questo affresco, riportato alla luce con gli ultimi restauri – anno 2000 – era ricoperto dalla tela del pittore Trona che rappresenta la Vergine, San Nicola da Tolentino e le anime del purgatorio supplicanti “S.te Nicolae adiuva nos” che ora è collocato sulla parete a sinistra dell’altare.

La chiesa è aperta durante le funzioni o su appuntamento.

Rilevatore: Valter Bonello

Data ultima verifica sul campo: 24/02/2015