La cattedrale di Santa Maria Assunta sorge in Piazza Duomo, nel centro storico di Acqui Terme.
Iniziata dal Vescovo Primo (989 – 1018) fu consacrata nel 1067 dal vescovo Guido, venerato come santo patrono della città e della diocesi. Si tratta di un edificio romanico con pianta a croce latina, originariamente a tre navate, divenute cinque nel XVIII secolo, con cappelle laterali.
La facciata è stata arricchita dall’apertura di un portale maggiore scolpito, opera di Giovanni Antonio Pilacorte (1481): in esso sono raffigurati diversi personaggi, tra cui la Vergine Assunta, alcuni padri della Chiesa, angeli e figure tratte dal mondo animale e vegetale; sugli stipiti sono scolpiti il primo vescovo di Acqui, Maggiorino, ed il vescovo Guido, che consacrò la cattedrale.
Furono poi aggiunti alla fine del Quattrocento il chiostro (1495) ed il campanile gotico (1479); risalgono agli inizi del Cinquecento il rosone della facciata ed il tiburio, mentre il pronao fu eseguito nel 1814.
Del periodo romanico sono visibili le absidi e l’importante cripta che occupa l’area del transetto e del coro; tra il XVI ed il XIX secolo si rinnova completamente la decorazione interna con stucchi ed affreschi.
Il campanile, in facciata, venne completato nel 1479; il pronao seicentesco si armonizza con i porticati laterali che delimitano la piazza del Duomo.
Nel transetto, a sinistra, il barocco altare di San Guido con la pala del genovese David Corte.
Nella sala del Capitolo si conserva il trittico della Madonna del Monserrato, capolavoro del pittore spagnolo Bartolomeo Bermejo, commissionato intorno al 1480 da Francesco Della Chiesa mercante acquese e la pala di San Guido e i quattro Dottori opera lombarda del 1496.
Sul lato destro della Cattedrale si trova il Chiostro dei Canonici ultimato nel 1495.
Al disotto del presbiterio rialzato, vi è la cripta, risalente al XI secolo, divisa in navatelle da colonne in marmo. Al centro, l’altare con il tabernacolo moderno. Conserva l’atmosfera dell’originaria cattedrale, grazie anche ad una vera e propria “foresta” di colonnine, ben 98.
Sul pilone di sinistra un semplice affresco del ‘400 raffigura Sant’Antonio Abate, protettore degli animali la cui devozione era assai diffusa. Ai suoi piedi le piccole figure dei donatori dell’opera e addirittura due maiali della cinta senese.
Rilevatore: Feliciano Della Mora
Data ultima verifica sul campo: 10/04/2014
Allegato: acqui cattedrale_guida.pdf