FIRENZE. Gallerie dell’Accademia, due tavole con s. Antonio abate del “Maestro di Sant’Ivo”

1) Dipinto a tempera con laminazione aurea su tavola di 77 x 42 cm. Raffigura: “Madonna con Bambino e Sant’Antonio abate; San Francesco di Assisi e Sante vergini”, 1400-1415.
Attribuita al “Maestro di Sant’Ivo”, pittore attivo a Firenze tra la fine del secolo XIV e gli inizi del XV, formatosi probabilmente nella bottega di Agnolo Gaddi.
Inventario numero 8614. FOTOGRAFIA IN ALTO

Il Procacci identifica questo dipinto con quello attribuito dal Siren (1904) al “Maestro del Bambino Vispo”,già agli Uffizi (sala di S. Maria Nuova, n. 16). Purtroppo dalla descrizione del Siren tale collegamento sembrerebbe arbitrario, né gli elementi a disposizione consentono altre proposte

Sant’Antonio è raffigurato a sinistra con in mano un libro e un nodoso bastone a tau.

 

Link:
http://www.polomuseale.firenze.it/inv1890/scheda.asp

https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0900281930

 


2) Tempera su tavola di 57 x 43 cm. Raffigura : “Madonna in trono con Bambino; San Giovanni Battista, Sant’Agata, Santa Maria Maddalena e Sant’Antonio abate”, 1390-1410.
Attribuita al “Maestro Sant’Ivo”
Inventario numero 3151

La tavola pervenne alle Gallerie fiorentine nel 1900 dall’Arcispedale di Santa Maria Nuova. Collocata nel Museo di San Marco nel 1907, fu ricordata l’anno successivo dalla Cruttwell, che la vide nell’Ospizio del Convento, e assegnata genericamente a scuola fiorentina del XIV secolo. Boskovits (1975) ha inserito il dipinto nel gruppo di opere da lui riunite intorno al Maestro di Sant’Ivo, dal dipinto con “Sant’Ivo che raccoglie le suppliche dei poveri” (Inv. 1890, 4664); Boskovits proponeva per la tavola in oggetto una datazione tra il 1405 e il 1410, e identificava la Santa a sinistra con Sant’Apollonia; ma l’attributo della tenaglia fa pensare piuttosto a Sant’Agata, riferimento che potrebbe far supporre un collegamento con l’Ospedale di Sant’Agata.

Sant’Antonio abate è a destra e tiene in mano libro e bastone a tau.

 

Link:
http://www.polomuseale.firenze.it/inv1890/scheda.asp?position=1&ninv=3151

https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0900162730

PIMONTE (NA). Chiesa di San Michele con statua di sant’Antonio abate, ritrovata a gennaio 2023

Dopo il sisma del 1980 la chiesa è chiusa e le funzioni si svolgono in un container. Da allora si era persa traccia anche della statua lignea settecentesca del Santo.
Dopo oltre 40 anni è stata rintracciata sul web dal sindaco Francesco Somma e, dopo complesse trattative, acquistata dall’antiquario che aveva la statua.
La cerimonia per accogliere l’effigie del Santo nella chiesa si è tenuta nel giorno della sua festa il 17 gennaio 2023.

La statua raffigura a mezzo busto sant’Antonio, con la tau sul mantello e nella mano sinistra il libro col fuoco, nella destra è rimasto il manico del bastone a tau.

 

Link:
https://www.vesuviolive.it/ultime-notizie/451452-pimonte-sant-antonio-abate-statua/

https://www.ilgiornaledisalerno.it/il-sindaco-di-pimonte-ritrova-sul-web-una-statua-scomparsa-40-anni-fa/

ANAGNI (FR). Ex chiesa di Sant’Antonio abate (Auditorium) e statua lignea

La chiesa di Sant’Antonio abate, sita in Via Vittorio Emanuele, svolse un ruolo assai importante sin dal XIII secolo a causa dell’annesso ospedale della confraternita della SS. Annunziata.
L’aspetto attuale risale al secolo XVIII, con facciata divisa orizzontalmente da una cornice; ai lati del portone vi sono due nicchie racchiuse da paraste; analogamente ai lati della finestra superiore.
L’interno è stato rimaneggiato a fine Ottocento, ma oggi è da restaurare.
La chiesa, sconsacrata, è oggi adibita ad Auditorium comunale, messo in sicurezza nel 2020, ove si svolgeranno eventi culturali: convegni, concerti e rappresentazioni teatrali.

Carlo Maratta, artista che svolse un ruolo decisivo nella situazione artistica romana della seconda metà del XVII, dipinse per la chiesa anagnina una grande pala d’altare raffigurante l’Annunciazione, oggi custodita nel palazzo vescovile.



Una antica statua lignea raffigurante sant’Antonio abate, ricavata da un unico tronco e proveniente dall’ex chiesa, dal 1998 è conservata nel Museo del Tesoro della Cattedrale.

 


Link:

https://anagnia.com/2020/02/12/anagni-terminati-i-lavori-di-messa-in-sicurezza-dellauditorium-comunale-santantonio-abate/

CORTONA (AR). Musei dell’Accademia Etrusca e della città di Cortona (MAEC), tavola con s. Antonio abate, fine XIV secolo

Tempera su tavola, fondo oro.
Proviene dalla donazione Tommasi Baldelli.⠀
Opera di Gualtieri di Giovanni da Pisa (notizie 1389-1445) oppure di Scuola fiorentina. Datata alla fine XIV secolo.
Sant’Antonio, con saio marrone e mantello nero con cappuccio, tiene nella mano destra un libro e nella sinistra un bastone con terminazione a forcella.

 

Link:
https://www.facebook.com/MAEC.Cortona/photos/a.1564545337108893/3128953697334708/?type=3&eid=ARCMz_5hC19guun3sY_ZqzuIVPOE%E2%80%A6

https://cortonamaec.org/it/

 


Nella Chiesa di San Francesco a Cortona, nella sala capitolare, già sulla parete destra, è conservato un affresco frammentario che raffigura la Madonna col Bambino, a sinistra santa Caterina e sant’Antonio abate, a destra san Nicola e san Giovanni Battista; nella predella il Vir dolorum tra la Vergine, san Giovanni Evangelista e due Sante.

 

Info e immagine da:
Giura G., San Francesco di Asciano, opere, fonti e contesti per la storia della Toscana francescana, Mandragora, Firenze 2018

MONTECARLO (LU). Chiesa collegiata di Sant’Andrea con statua lignea di s. Antonio abate di F. di Valdambrino, 1410 circa

La Chiesa di S. Andrea fu costruita entro la prima metà del secolo XIV e completamente ristrutturata e trasformata nel 1783.

Sul lato sinistro, dopo la Cappella Bardi-Rucellai, vi è la Cappella Santuario e la retrostante Cappella del Rosario dove è stato realizzato un piccolo ma interessante spazio museale che conserva la statua lignea di 166 x 138 cm, risalente al primo-secondo decennio del Quattrocento, opera del senese Francesco di Valdambrino (1363 – 1435), allievo di Jacopo della Quercia, da poco restaurata, rappresentante sant’Antonio abate.
La statua è costituita da due semitronchi scavati internamente che, uno per il fronte e uno per il retro, comprendono anche la relativa porzione di basamento di forma ottagonale.
La figura del Santo, leggermente ricurva in avanti, impugna il libro con la mano sinistra e con la destra trattiene un lembo della veste mentre l’ampio mantello si apre simmetricamente sul busto lasciando intravedere la veste sottostante che scende a terra a coprire i piedi.
Il confronto con la scultura di identico soggetto, opera di Antonio Pardini nella chiesa di Sant’Antonio abate a Pietrasanta vedi scheda, testimonia il legame tra i due artisti.

 

Nel Museo vi sono anche: la statua rappresentante Gesù Morto (sec.XV); una tela di Camillo Ciai con la Madonna in trono col Bambino e i santi Domenico e Caterina del 1667; il grande dipinto  a olio, staccato da una parete della cripta raffigurante un’Ultima Cena di inizio secolo XVIII attribuita al fiorentino Camillo Sagrestani; la Pala con la Madonna col Bambino del 1434 dipinta dal lucchese Francesco Anguilla; un bel fonte battesimale cinquecentesco inoltre, nelle due nicchie laterale all’altare, vari oggetti sacri del tesoro della Collegiata.
Diverse notevoli opere d’arte si trovano nelle altre cappelle.

 

Link e immagini:
https://www.comune.montecarlo.lu.it/home/cultura-e-turismo/turismo/monumenti/chiesa-s.andrea.html#

https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0900255970

http://www.promontecarlo.it/chiesa_collegiata_montecarlo.html