COLLI AL METAURO (PU), frazione Serrungarina. Chiesa parrocchiale di S. Antonio abate
La chiesa sorge al centro del castello di Serrungarina. Piazza Serafini, 2
https://goo.gl/maps/XVuCffsiEXqQXrqj7
La chiesa fu edificata nel 1665 al posto dell’antica rocca Malatestiana che era stata costruita da Galeotto Malatesta nel 1348.
Il vescovo Lapi nel 1610 trovò la chiesa quasi completamente demolita, compresa gran parte del tetto. Nell’omelia tenuta nell’antica pieve di San Giovanni il vescovo esortò tutti gli uomini del castello a concorrere per la costruzione della nuova fabbrica di Sant’Antonio. L’opera fu portata a termine nel 1665, utilizzando anche le rovine dell’antica rocca che aveva reso quel castello, ai confini del contado fanese, uno dei meglio fortificati.
La chiesa di Sant’Antonio abate dentro le mura sopravvisse per circa due secoli prima di essere demolita nel 1866 e ricostruita nel 1867. Il nuovo edificio, senza particolari pregi architettonici, fu solennemente consacrato nel settembre 1870 dal vescovo Vespasiani.
La chiesa ha struttura in muratura ed è affiancata sulla sinistra dal fabbricato che ospita la sede del Comune di Serrungarina; il fianco destro invece è libero.
La scalinata di sette gradini del sagrato conduce al portale timpanato che caratterizza la facciata in laterizi faccia a vista e tetto a capanna. Sopra la porta d’ingresso si apre un occhio vetrato compreso tra due finestre centinate collocate ai lati a metà altezza; in alto la facciata si conclude con un frontone triangolare. Sul retro a sinistra, si erge il campanile.
L’interno è a un’unica navata coperta con volta a botte a sesto ribassato. Le lunette del soffitto ospitano in totale quattro finestre con vetrate istoriate raffiguranti gli Evangelisti. Alla controfacciata sono addossate la bussola e la cantoria con parapetto ligneo specchiato. Sull’aula assembleare si affacciano due cappelle per lato, di diversa profondità, ospitanti un Crocefisso, altari lignei, statue e dipinti sacri. Sulla parete sinistra, tra prima e seconda cappella, è fissato un piccolo pulpito ligneo.
Due gradini conducono al piano dell’abside che ha andamento semicircolare ed è coperta a catino; dietro la mensa d’altare, un tramezzo ligneo nasconde la porta della sacrestia. L’unitarietà interna della navata e della parte absidale è raggiunta attraverso la partitura architettonico-decorativa delle lesene e della trabeazione sovrastante.
All’interno della chiesa sono conservate due tele di notevole livello artistico, una è l‘Immacolata Concezione opera del 1560 del fanese Giuliano Presutti (attivo dal 1490 a Fano – al 1557 ad Ancona).
L’altra è la pala d’altare, un olio su tela di 328 x 195 cm, rappresentante la Visitazione con i santi Antonio abate, Fortunato e Maria Maddalena (la figura di san Zaccaria è in alto a destra), uno degli esempi più alti della pittura di Giovanni Francesco Guerrieri (Fossombrone, 1589 – Pesaro, 1657) da collocarsi intorno al 1620.
“Appena tornato da Roma, il G. dovette dipingere la Visitazione (Serraungarina, parrocchiale), dalla cui lettura traspare una studiata commistione di verità naturalistiche e di idealismi di maniera, ripetendo, certo in forma attenuata, quel gusto per i dettagli e per l’ornato elegante profuso nelle opere romane borghesiane, pervenendo alla fine a una traduzione schiettamente e deliberatamente domestica di quella fondamentale esperienza di stile. Un piccolo modello per la testa di S. Elisabetta è stato rintracciato a Besançon, Musée des beaux-arts (Cellini, G.F. G., 1997, p. 87)” (1)
La figura di sant’Antonio, a sinistra in basso, lo mostra con tonaca e barba bianca, intento a leggere un libro.
A Serrungarina viene celebrata la festa patronale di sant’Antonio abate, il 17 gennaio.
https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/1100160758
(1) https://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-francesco-guerrieri_%28Dizionario-Biografico%29/