CORLEONE (PA). Chiesa di Sant’Antonio abate e statua del 1604

La chiesa si trova nella zona adiacente alla villa comunale, un tempo area esterna e periferica alle mura di città . Risultava ubicata dunque in aperta campagna e nel quartiere denominato “dei fondaci “ sulla via che conduceva verso Palermo. Oggi su Corso dei Mille
https://goo.gl/maps/EXxrMvTd78VXTzs29

 

L’edificio religioso fu costruito alla fine del 1300, godeva di una certa importante e notorietà perché alla struttura sacra era annesso un piccolo ospedale, successivo alla più antica struttura ospedaliera ubicata nel quartiere di San Giuliano.
Alla chiesa in seguito fu accorpata un’antica confraternita votata a sant’Antonio abate, costituita nel XVI secolo.
La chiesa fu salvata dal crollo intorno al XVIII secolo e ristrutturata ancora nel 1910.
Dopo il terremoto del 1968 e inagibile e chiusa al culto, in attesa di un restauro conservativo.

La chiesa presenta un prospetto realizzato in pietra arenaria scolpita, ritoccato nel ‘700 ma ancora si evincono preesistenti elementi dalle nette caratteristiche tipiche dell’architettura chiaramontana, come i segni di un arco in rilievo. Inoltre vi si trovano scolpite due croci a tau, simbolo di sant’Antonio abate.

Lo spazio interno si presenta ad unica navata con abside semicircolare e con ricchi decori in stucco del ‘700.
La particolarità del monumento risiedeva nel fatto di esser stato costruito in un terreno in pendenza.

 

La preziosa statua lignea di sant’Antonio abate fu realizzata dallo scultore Nicola Milazzo nel 1604, per commissione di don Tommaso Scarpinato.
Il giorno della sua festa, il 17 gennaio, la statua era collocata sul sagrato della chiesa per la consueta benedizione degli animali, lì radunati.e, un tempo veniva trasportata processionalmente anche per la festa del SS. Sacramento

Attualmente la statua è custodita nella chiesa di Santa Maria di Gesù ed è stata restaurata recentemente.

 

Link e immagini:
https://www.visitcorleone.net/chiesa-di-santantonio-abate/

https://www.belindagiambra.it/sculture.html

FIRENZE. Gallerie dell’Accademia, due tavole con s. Antonio abate del “Maestro di Sant’Ivo”

1) Dipinto a tempera con laminazione aurea su tavola di 77 x 42 cm. Raffigura: “Madonna con Bambino e Sant’Antonio abate; San Francesco di Assisi e Sante vergini”, 1400-1415.
Attribuita al “Maestro di Sant’Ivo”, pittore attivo a Firenze tra la fine del secolo XIV e gli inizi del XV, formatosi probabilmente nella bottega di Agnolo Gaddi.
Inventario numero 8614. FOTOGRAFIA IN ALTO

Il Procacci identifica questo dipinto con quello attribuito dal Siren (1904) al “Maestro del Bambino Vispo”,già agli Uffizi (sala di S. Maria Nuova, n. 16). Purtroppo dalla descrizione del Siren tale collegamento sembrerebbe arbitrario, né gli elementi a disposizione consentono altre proposte

Sant’Antonio è raffigurato a sinistra con in mano un libro e un nodoso bastone a tau.

 

Link:
http://www.polomuseale.firenze.it/inv1890/scheda.asp

https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0900281930

 


2) Tempera su tavola di 57 x 43 cm. Raffigura : “Madonna in trono con Bambino; San Giovanni Battista, Sant’Agata, Santa Maria Maddalena e Sant’Antonio abate”, 1390-1410.
Attribuita al “Maestro Sant’Ivo”
Inventario numero 3151

La tavola pervenne alle Gallerie fiorentine nel 1900 dall’Arcispedale di Santa Maria Nuova. Collocata nel Museo di San Marco nel 1907, fu ricordata l’anno successivo dalla Cruttwell, che la vide nell’Ospizio del Convento, e assegnata genericamente a scuola fiorentina del XIV secolo. Boskovits (1975) ha inserito il dipinto nel gruppo di opere da lui riunite intorno al Maestro di Sant’Ivo, dal dipinto con “Sant’Ivo che raccoglie le suppliche dei poveri” (Inv. 1890, 4664); Boskovits proponeva per la tavola in oggetto una datazione tra il 1405 e il 1410, e identificava la Santa a sinistra con Sant’Apollonia; ma l’attributo della tenaglia fa pensare piuttosto a Sant’Agata, riferimento che potrebbe far supporre un collegamento con l’Ospedale di Sant’Agata.

Sant’Antonio abate è a destra e tiene in mano libro e bastone a tau.

 

Link:
http://www.polomuseale.firenze.it/inv1890/scheda.asp?position=1&ninv=3151

https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0900162730

PIMONTE (NA). Chiesa di San Michele con statua di sant’Antonio abate, ritrovata a gennaio 2023

Dopo il sisma del 1980 la chiesa è chiusa e le funzioni si svolgono in un container. Da allora si era persa traccia anche della statua lignea settecentesca del Santo.
Dopo oltre 40 anni è stata rintracciata sul web dal sindaco Francesco Somma e, dopo complesse trattative, acquistata dall’antiquario che aveva la statua.
La cerimonia per accogliere l’effigie del Santo nella chiesa si è tenuta nel giorno della sua festa il 17 gennaio 2023.

La statua raffigura a mezzo busto sant’Antonio, con la tau sul mantello e nella mano sinistra il libro col fuoco, nella destra è rimasto il manico del bastone a tau.

 

Link:
https://www.vesuviolive.it/ultime-notizie/451452-pimonte-sant-antonio-abate-statua/

https://www.ilgiornaledisalerno.it/il-sindaco-di-pimonte-ritrova-sul-web-una-statua-scomparsa-40-anni-fa/

ANAGNI (FR). Ex chiesa di Sant’Antonio abate (Auditorium) e statua lignea

La chiesa di Sant’Antonio abate, sita in Via Vittorio Emanuele, svolse un ruolo assai importante sin dal XIII secolo a causa dell’annesso ospedale della confraternita della SS. Annunziata.
L’aspetto attuale risale al secolo XVIII, con facciata divisa orizzontalmente da una cornice; ai lati del portone vi sono due nicchie racchiuse da paraste; analogamente ai lati della finestra superiore.
L’interno è stato rimaneggiato a fine Ottocento, ma oggi è da restaurare.
La chiesa, sconsacrata, è oggi adibita ad Auditorium comunale, messo in sicurezza nel 2020, ove si svolgeranno eventi culturali: convegni, concerti e rappresentazioni teatrali.

Carlo Maratta, artista che svolse un ruolo decisivo nella situazione artistica romana della seconda metà del XVII, dipinse per la chiesa anagnina una grande pala d’altare raffigurante l’Annunciazione, oggi custodita nel palazzo vescovile.



Una antica statua lignea raffigurante sant’Antonio abate, ricavata da un unico tronco e proveniente dall’ex chiesa, dal 1998 è conservata nel Museo del Tesoro della Cattedrale.

 


Link:

https://anagnia.com/2020/02/12/anagni-terminati-i-lavori-di-messa-in-sicurezza-dellauditorium-comunale-santantonio-abate/

PIANA DEGLI ALBANESI (PA). Chiesa di Sant’Antonio abate (il Grande) e affresco

Via Giorgio Kastriota, 152
https://goo.gl/maps/zSsK7ivEozVdKSHo6

 

La Chiesa parrocchiale di Sant’Antonio il Grande, edificata nel 1562 per volere del papàs Teodoro Parrino, è l’unica che ha mantenuto l’altare ad oriente così come è in uso nell’architettura bizantina.
La chiesa, a forma di croce greca mancante di un braccio, nasconde l’altare con una semplice iconostasi da cui emerge l’antico l’affresco del XVI secolo raffigurante la Madonna di Loreto con san Giovanni Battista e l’arcangelo Gabriele. Originariamente dedicata alla Madonna di Loreto, cambiò patrono dopo il 1644.

Pietro Antonio Novelli (Monreale, 1568 – Monreale, 1625) nel 1604 dipinse un ciclo di affreschi – perduti tranne il frammento raffigurante sant’Antonio abate che all’inizio del XX secolo fu staccato, posto su tela e poi trasferito nella chiesa di San Giorgio Megalomartire.

 

Nella Chiesa di Sant’Antonio fu posto un dipinto ispirato all’affresco, del pittore Pietro Petta, XIX secolo (a destra).

 

Ornano le pareti laterali della chiesa due mosaici di Michele Dixit Domino (Palermo 1908 – 2003), raffiguranti santa Caterina e sant’Antonio abate, e icone bizantine con scene bibliche.

 

Link:
http://www.virtualsicily.it/Monumento-La%20chiesa%20S.%20Antonio%20il%20Grande-Piana%20degli%20Albanesi-PA-1644

https://it.wikipedia.org/wiki/Pietro_Antonio_Novelli

https://www.visitpiana.com/post/pietro-petta-il-pittore-di-piana-degli-albanesi