PILA (VC). Oratorio di S. Antonio abate

L’oratorio si trova in un piazzetta su cui termina via S. Antonio, una strada breve e ripida, che ha inizio a destra della statale appena fuori del centro abitato.
Pila (altitudine m 686) si trova sulla statale per Alagna e dista circa 18 km da Varallo.


L’oratorio è coperto con lose ed è preceduto da un portico  con tetto a capriata, probabilmente un’aggiunta posteriore. Ai lati della porta si aprono due finestre, ed una finestra si trova anche al di sopra del portico; un piccolo campanile si innalza sul lato sinistro. Sulla parete esterna sinistra vi sono affreschi, alcuni di difficile lettura, mentre altri rappresentano santi, tra cui all’estremità destra è riconoscibile S. Cristoforo.

Fase cronologica:
Probabilmente gli affreschi risalgono al XV secolo, mentre l’architettura sembra aver subito rimaneggiamenti successivi.

 

Bibliografia:
L. Ravelli, Valsesia e Monte Rosa, Guida alpinistica – artistica – storica, Forni, Bologna 1980 (ristampa anastatica dell’edizione del 1924), pag. 182.

Rilevatore: Maria Gabriella Longhetti

Data ultima verifica sul campo: 30/08/2006

VARALLO SESIA (VC), fraz. Morondo. Chiesa di S. Antonio abate

La frazione Morondo (altitudine m 790) è situata a circa 6 km da Varallo e la si raggiunge seguendo la strada diretta alla frazione Camasco, che percorre la valletta del torrente Nono; il primo tratto è in comune con la strada che conduce al Sacro Monte di Varallo. Dopo circa 5 km della strada per Camasco, una deviazione conduce a Morondo.
La chiesa si trova su una piazza, al termine della Via Crucis che unisce il cimitero alla parrocchiale. https://goo.gl/maps/o9XGyuCdsMVANap26


La chiesa ha tre navate ed un pronao, sorretto da due coppie di colonne, al di sopra del quale si apre una finestra, sormontata da un rosone. In una nicchia  sopra il portale d’ingresso della chiesa è collocata una statua di S. Antonio abate; il Santo, che è rappresentato frontalmente, nella mano sinistra tiene il fuoco, mentre ai suoi piedi si trova un maialino.
Una seconda statua di S. Antonio, situata nella prima cappella della navata destra, presenta il medesimo schema iconografico della statua sul portale.

Sulla cupola del presbiterio è affrescata la Trinità con la Gloria di S. Antonio abate circondato da angeli e santi, datata al 1780, opera del pittore valsesiano Antonio Orgiazzi il Vecchio (Varallo 1725-1790 circa). Sulla parete di fondo dell’abside è collocata una tela di grandi dimensioni, che rappresenta la Madonna in trono con il Bambino e alcuni santi, eseguita dal pittore Tarquinio Grassi (Romagnano 1656- dopo il 1733), e risalente ai primi  decenni del ’700.

Note storiche:
la chiesa fu costruita grazie ai contributi degli artigiani emigrati da Morondo a Roma. Nell’inventario del 1717 è citata sopra il portale “in pittura l’immagine di S. Antonio Abate”. La statua è quindi posteriore a questo anno e potrebbe risalire al 1776, data presente sulla cornice al di sotto della statua.

Fase cronologica:
la chiesa, che ne sostituì una più antica, venne iniziata probabilmente nel 1636, data che compare sul pronao, mentre l’anno della consacrazione è il 1779, come risulta dai verbali ed è testimoniato dalla data presente sulla facciata al di sopra del rosone.

Cronologia: XVII-XVIII secolo

Bibliografia:
– L. Ravelli, Valsesia e Monte Rosa, Guida alpinistica – artistica – storica, Forni, Bologna 1980 (ristampa anastatica dell’edizione del 1924), pag. I^ 267
– E. Manni, I campanili della Valsesia. Note di storia locale. Fascicolo II. Dieci parrocchie del contorno di Varallo, Varallo 1974, pag. 189, pagg. 196-197
– Per T. Grassi e A. Orgiazzi  si veda: C. Debiaggi, Dizionario degli artisti valsesiani dal secolo XIV al XX, Società conservazione opere arte monumenti Valsesia, Varallo 1968, pagg. 87-89, 127-128
– AA.VV., Conoscere la Valsesia e la Valsessera, Istituto geografico De Agostini, Novara 1990, pag. 60

Note:
attualmente alla statua sul portale manca la mano sinistra, asportata recentemente da una pallonata, mentre da tempo la mano destra è priva del bastone.

Fruibilità:
la chiesa è aperta durante la celebrazione delle messe

Rilevatore: Maria Gabriella Longhetti

Data ultima verifica sul campo: 09/08/2006

ALAGNA VALSESIA, Riva Valdobbia (VC), loc. S. Antonio. Oratorio S. Antonio abate

Il 1 gennaio 2019 il Comune di Riva Valdobbia è stato incorporato in quello di Alagna Valsesia.

La val Vogna si apre sulla destra idrografica della Valsesia, circa tre chilometri prima di Alagna, all’altezza del comune di Riva Valdobbia. Lasciata la statale, si percorre la carrozzabile fino al parcheggio sottostante la frazione Ca’di Janzo (m 1354), poi si imbocca una strada che ha cancellato l’antica mulattiera e che è percorribile con l’auto solo a chi è munito di permesso; in circa 15 minuti di cammino si giunge alla frazione S. Antonio (m 1381).
L’oratorio è situato in una piazzetta al centro dell’abitato, ed ha alla sua sinistra un edificio ora sede del posto tappa della GTA (Grande traversata delle Alpi), un tempo abitazione del cappellano e scuola elementare.
https://goo.gl/maps/vQECftwt4Vy4n1Fd9

L’oratorio, a pianta rettangolare e con tetto a capanna coperto di lose, ha un campanile sul lato sinistro ed è affrescato su tutta la facciata. Ai lati del portale, che ha un timpano a triangolo spezzato sovrastato da un lunotto, si aprono due finestre.
Al centro della facciata, all’interno di una nicchia affrescata, è rappresentato S. Antonio abate, che ha ai lati S. Michele e S. Bernardo; sotto il Santo vi è la scritta “DIVO ANTONIO”; sul frontone è affrescata la Madonna Immacolata. Quattro colone corinzie affrescate dividono in scomparti lo spazio della facciata.

All’interno il paliotto in tela dell’altare raffigura S. Antonio abate
La tela che era la pala d’altare, con la Madonna con Bambino tra S. Antonio abate e S. Michele è stata ritirata.
L’altare, con tre nicchie fiancheggiate da colonne tortili, ha al centro una statua di S. Antonio abate.

Note storiche:
L’oratorio, uno dei più antichi della val Vogna, è citato in occasione di una visita pastorale del 1618; l’ampliamento è stato benedetto nel 1851.

Fase cronologica:
Il corpo centrale dell’oratorio risale agli inizi del XVII secolo; l’abside, la facciata e gli affreschi, frutto di un ampliamento posteriore, sono stati terminati nel 1851.

 

Bibliografia:
– L. Ravelli, Valsesia e Monte Rosa, Guida alpinistica – artistica – storica, Forni, Bologna 1980 (ristampa anastatica dell’edizione del 1924), pag. 247.
– A cura di A. Ferla, Sentieri dell’arte sui Monti della Valsesia. Val Vogna Alta Via dei Walser (a quota 1500 m), Club Alpino Italiano sezione di Varallo.

Note:
Lungo il percorso da Ca’ di Janzo a S. Antonio si trovano le frazioni di Ca’ Piacentino, Ca’ Morca e Ca’ Verno, con costruzioni tipiche dei Walser.
Altre info sule frazioni: RIVA VALDOBBIA-Valvogna-Sentiero-dell’arte.pdf

Fruibilità:
L’oratorio è aperto nel periodo estivo; la festa è celebrata il 17 gennaio. Durante l’estate la commissione “Montagna antica, montagna da salvare” del CAI di Varallo organizza visite guidate  con partenza da Ca’ di Janzo, nell’ambito dell’iniziativa “Sentieri dell’arte sui monti della Valsesia”. Per informazioni: CAI Varallo, via Durio 14 – 13019 Varallo (Vc) –  tel. 0163 51530,  fax 0163 54384,  e-mail: caivarallosesia@libero.it

Rilevatore: Maria Gabriella Longhetti

Data ultima verifica sul campo: 13/08/2006 – aggiornam. 19/12/2021

BOCCIOLETO (VC), frazione Fervento. Chiesa di S. Antonio abate

La val Sermenza si apre sulla sinistra idrografica della Valsesia (Vercelli), lasciando la strada statale per Alagna all’altezza del comune di Balmuccia. Fervento dista circa 18 km da Varallo e si trova ad un’altitudine di m 791.
La chiesa parrocchiale intitolata a S. Antonio Abate sorge nella frazione Fervento del comune di Boccioleto in val Sermenza, in Valsesia. La chiesa è situata nel centro abitato, lungo la strada della val Sermenza, Via G.B Zali, 37
https://goo.gl/maps/pbQa3pUgoDUqY7bv6

La chiesa ha tre navate con un portico sulla facciata e un imponente campanile. Sul fianco sinistro, parete nord, portico, vi sono due affreschi: il primo  rappresenta  S. Cristoforo, un santo molto presente nella decorazione delle chiese in Valsesia, tra S. Antonio abate e una Crocifissione; nel secondo è raffigurato S. Antonio abate, al di sotto del quale vi è la scritta “protector noster”.

Note storiche:
La chiesa, fondata probabilmente nel XIV secolo, è stata poi ampliata tra la fine del XVI secolo e il 1617; nell’anno 1600, come è testimoniato da una lapide, è stato elevato il  campanile.
Un secondo intervento è stato iniziato nel 1685, e a questo risale l’aspetto attuale della chiesa.

Della costruzione primitiva restano gli affreschi della seconda metà del Quattrocento con S. Cristoforo, S. Antonio abate e una Crocifissione, attribuiti ad un pittore dell’ambito di Johannes de’ Campo, un artista novarese; gli affreschi sono vicini stilisticamente a quelli della cappella della Madonna del Ponte presso la località Cunaccia di Fervento.


Dimensione: 186,5 x 86 cm (senza cornice); 192,5 x 97 cm (con cornice)
Lo stato di conservazione del dipinto rende difficile una lettura stilistica; sono comunque ravvisabili caratteri che lo riconducono all’ambito della cultura di Johannes De Campo, elementi utilizzati anche per la datazione.
Questo affresco presenta strette affinità iconografiche e stilistiche conquello, di analogo soggetto, presente nell’anti-sagrestia della Basilica di San Giulio, Orta, Isola di San Giulio.
Bibliografia: Amerio, 1962, p. 20 ; Minonzio, 2005, p. 111.

 

Il secondo affresco, che rappresenta S. Antonio abate con la scritta “protector noster”, risale probabilmente all’ultima sistemazione della chiesa, avvenuta alla fine del XVII secolo.

 

Bibliografia:
– L. Ravelli, Valsesia e Monte Rosa, Guida alpinistica – artistica – storica, Forni, Bologna 1980 (ristampa anastatica dell’edizione del 1924), pag. 99.
– AA.VV., Percorsi tra arte e devozione – Vercelli, Vercellese ,Valsesia, Vercelli pag. 188.
– D. Minonzio, Val Sermenza in Valsesia. Repertorio analitico dei dipinti murali nel medioevo, Società valsesiana di cultura,  Borgosesia 2005, pagg. 109-112.
-Guida d’Italia del Touring Club Italiano, Piemonte, Milano 1976, pag. 597.
-AA.VV., Conoscere la Valsesia e la Valsessera, istituto geografico De Agostini, Novara 1990, pagg. 75

Fruibilità:
la chiesa è aperta durante la celebrazione delle messe

Rilevatore: Maria Gabriella Longhetti

Data ultima verifica sul campo: 01/09/2006

 

ALAGNA VALSESIA (Vc), val d’Otro. Pilone di S. Antonio abate

Il pilone (altitudine m 1630) si trova ai margini del sentiero, in un bosco di conifere e si raggiunge in circa novanta minuti di cammino sul sentiero che va da Alagna agli alpeggi di Otro; la val d’Otro si apre sul lato idrografico destro della Valsesia all’altezza di Alagna, ed è raggiungibile con un sentiero che parte dalla località Riale di Alagna oppure dalla frazione Resiga.

 

Il pilone è chiuso da una grata di ferro ed ha dimensioni ridotte; è appoggiato al pendio retrostante ed è costruito su di un muretto di pietre. Le pareti, il pavimento e la copertura sono costituiti da lastre di pietra.
All’interno si trova una statua lignea di S. Antonio abate, che ha il bastone a forma di tau da cui pendono due campanelli nella mano destra, il libro della regola su cui poggia il fuoco nella mano sinistra, mentre ai suoi piedi si trova il maialino, anch’esso di legno.

Note storiche:
Il fatto che il pilone sia di costruzione recente testimonia la persistenza del culto di S. Antonio abate nelle zone degli alpeggi, in quanto il Santo tradizionalmente è ritenuto il protettore degli animali domestici.

Fase cronologica:
non vi sono indicazioni di data; la costruzione risale a pochi anni addietro.

Rilevatore: Maria Gabriella Longhetti

Data ultima verifica sul campo: 20/08/2006