FRANCIA – BEAUNE. Hôtel – dieu (dipinto e statua dedicate a S. Antonio abate)

 

Rue de l’Hôtel-Dieu.    Tel. 33(0)380244500 – Fax 33(0) 380244599

L’antico ospedale, fondato nel 1443 da Nicolas Rolin, cancelliere del duca di Borgogna, Filippo il Buono, è un gioiello dell’architettura fiamminga, forse dovuto a Jacques Wiscrère; pervenutoci intatto, ha mantenuto la sua funzione fino al 1971.

Presenta una sobria, lunga fronte sotto un alto e aguzzo tetto in ardesia da cui si leva un’agile e slanciata guglia. Si entra nel bellissimo cortile (cour d’honneur) rettangolare: sull’ala di fronte e su quella di sinistra, dagli alti tetti con piastrelle smaltate a vivaci colori e disegni geometrici ravvivati da doppio ordine di finestroni mansardati a cuspide (vedi imm.), corre un portico su esili pilastri, sormontato da una balconata in legno.
L’ala destra fu rifatta nel 1659; sulla sinistra grazioso pozzo con armatura in ferro battuto.
La sala d’ingresso è costituita dall’antico refettorio delle monache. Nella Grande Sala o camera dei poveri, lunga 72 m. coperta da volta lignea a carena con travi decorate e dipinte, lungo le pareti sono 28 letti a baldacchino; in fondo, grande statua in legno policromo della Pietà (XV secolo).
Ritornando nel cortile si visitano le sale Ste-Anne, St-Hugues e St-Nicolas, quindi l’antica cucina con un vasto camino gotico a doppio focolare, la farmacia, con vasi in ceramica di Nevers, e la sala di St-Louis con arazzi di Tornai (XVI secolo) e di Bruxelles (XVII secolo).
Si passa infine nella sala del Polittico, concepita espressamente per ospitare il celebre polittico del Giudizio universale di Rogier van der Weyden, ordinato al pittore fiammingo dal cancelliere Rolin nel 1443; inoltre, oggetti d’arte e arazzi.

Due immagini dedicate a Sant’Antonio abate sono visibili all’interno dell’ospedale nella corsia intitolata a San Luigi.
La statua in calcare policromato (terzo quarto del XV secolo)  rappresenta il Santo in posizione eretta e nella mano destra mostra il Vangelo e nella sinistra ha il bastone, ai suoi piedi un piccolo porcellino. (immagine in alto)

L’immagine dipinta fa parte del polittico del Giudizio Universale. Sul retro degli scomparti chiudibili si trovano un Angelo Annunciante e Vergine annunciata (registro superiore) e San SebastianoSant’Antonio abate (registro inferiore) dipinti a monocromo, come statue marmoree viventi. Sant’Antonio (immagine in basso) è raffigurato nella maniera classica con la campanella, il bastone, e l’emblema dell’ordine Antoniano; non sono presenti i maialini.

Nel 1400 tali opere si trovavano nella cappella dell’ospedale e sono poi in seguito state portate in diversi luoghi, per poi ritornare al loro posto nel 1961.

Note storiche:
La costruzione (Hôtel-dieu) è nata nel 1443 come un’opera di carità ad opera di Nicola Rolin Cancelliere del duca di Borgogna Filippo il Buono. Alla fine della Guerra dei Cent’Anni, Beaune è in preda alla miseria ed alla carestia. Tre quarti dei suoi abitanti sono privi di risorse. Per assicurarsi il Paradiso, il Cancelliere e sua moglie Guigone di Salis decidono di creare un Ospizio per i poveri.
Per il mantenimento venne donato in appannaggio una rendita annuale (saline) e delle risorse proprie (vigne), e si rivolsero a numerosi artisti per realizzare le decorazioni.
Questa costruzione, unica nel suo genere, ha avuto spunto dai periodi in cui Nicolas Rolin si trovava in Fiandra, allora sottomessa alla Borgogna.
Nell’osservare gli ospedali del nord, il Rolin ne rimase fortemente impressionato e se ne ispirò per la costruzione di quello di Beaune.

 

Link: http://www.hospices-de-beaune.tm.fr

Note:
Si può notare una spiccata devozione per Sant’Antonio abate a partire dal 1400 circa sino ai giorni nostri. La cosa strana è che in città esistono molte chiese ma nessuna ha dedicato una cappella, una statua, un dipinto al Santo. Però se si intervistano gli anziani del luogo emerge subito che la devozione per il Santo esiste ancora ed è radicata nella popolazione.

Fruibilità:
Visite: gennaio – 25 marzo e 20 novembre – 31 dicembre, ore 9 – 11,30 e 14 – 17,30; 26 marzo – 19 novembre, ore 9 – 18,30.
Email: hospices.beaune@wanadoo.fr

Rilevatore: Valter Bonello

Data ultima verifica sul campo: 22/05/2008 – aggiornam. 15/12/2021

PASIAN DI PRATO (Ud), fraz. Colloredo di Prato. Parrocchiale con altare dei Santi Antonio abate, Antonio di Padova e Floriano

Nella Parrocchiale, dedicata ai Santi Niccolò e Giorgio, collocata su piccola un’altura al centro del paese, si trova un altare dedicato ai Santi Antonio abate, Antonio di Padova e Floriano.

La data di fondazione della chiesa è ignota; benché si abbia notizia di sacerdoti officianti fin dalla metà del Trecento, non si sa nulla sulla conformazione dell’edificio in cui celebravano.
Il nome dei titolari compare per la prima volta nel 1474 nell’atto di nomina a Cappellano di Giacomo d’Aulea.

La navata unica, di pianta rettangolare, con angoli di facciata smussati, misura internamente metri 20,95 per 12,30 ed è coperta da un soffitto a vela non affrescato.
La superficie delle pareti laterali è interrotta da due nicchie per parte. Nelle più avanzate sono collocati, uno di fronte all’altro, gli altari marmorei della Madonna a sinistra e di Sant’Antonio a destra.
L’elemento di maggior interesse dell’aula è rappresentato dal battistero, posto a sinistra dell’ingresso, in prossimità della bussola, e delimitato da un recinto di colonnine di pietra d’Istria.
Il presbiterio, in posizione sopraelevata rispetto all’aula, separato da essa per mezzo della consueta balaustra, ha forma quadrata con lato di metri 9,40. Sul soffitto a crociera sono effigiati San Giovanni Bosco con Domenico Savio, l’Annunciazione, i Santi Cosma e Damiano e San Pio X, mentre nella lunetta di fondo vi è la Crocifissione.

Al centro si trova l’altar maggiore, massiccio ma ben proporzionato, in marmo di differenti colori, sul quale oltre alle statue dei protettori fa bella mostra di sé il tempietto del tabernacolo, impreziosito dall’immagine della Vergine e da alcuni putti, con al culmine la figura lignea del Cristo benedicente appoggiato sulla volta di una corona molto elaborata. Completano il presbiterio i pregevoli scranni del coro.

 

L’altare dedicato anche a s. Antonio abate risale al 1592, da un documento parrocchiale che indica di aver “speso a M. Vincenzo pitor di udine, per uno quadro per l’altare di Santo Antonio L. 54.1“.
La tela è di autore ed epoca imprecisati, ma quasi certamente non anteriore al XIX secolo.

 

Bibliografia:
Franco SGUERZI, Colloredo di Prato, Campanotto Editore, Udine 1991.

Note:
Le descrizioni sopra riportate sono state dedotte dalla pubblicazione indicata in bibliografia.

Fruibilità:
L’altare è collocato lungo la parete destra della chiesa e quindi visibile quando questa è accessibile (normalmente durante le funzioni religiose).

Rilevatore: Feliciano Della Mora

Data ultima verifica sul campo: 04/07/2008

SLOVENIA – BLED. Parrocchiale, statua di sant’Antonio abate

 

La Parrocchiale dedicata a San Martino sorge dove esisteva in origine una cappella antecedente all’anno 1000.
L’attuale chiesa in stile neo-gotico fu costruita nel 1905 al posto della precedente chiesa gotica del secolo XV.

Conserva sull’altare in fondo alla navata destra un trittico in marmo.
La statua a sinistra raffigura Sant’Antonio abate  benedicente, con il maialino ai piedi.

 

Rilevatore: Feliciano Della Mora

Data ultima verifica sul campo: 15/06/2008

MERETO DI TOMBA (Ud), fraz. Pantianicco. Affresco su edificio: “Sant’Antonio abate fra gli animali”

Affresco sulla facciata della “Latteria Sociale”.


Affresco risalente al secolo scorso e raffigurante Sant’Antonio abate fra gli animali.

 

Rilevatore: Feliciano Della Mora

Data ultima verifica sul campo: 29/06/2008

RASSA (Vc). Cappelletta dell’Assunta con immagine di s. Antonio abate.

 

Rassa (altitudine m 917, 25 km da Varallo) è raggiungibile percorrendo la statale di Alagna e deviando sulla sinistra all’altezza di Quare; attraversato il ponte sul Sesia, in circa 4 chilometri si giunge al paese.

A Rassa confluiscono due torrenti, il Sorba e il Gronda, che hanno data origine alle due valli laterali (val Gronda e della val Sorba, valli laterali sulla destra orografica della Valsesia) che si dipartono dal paese; la cappelletta si trova in val Gronda, a lato della mulattiera che da Rassa conduce alla frazione Ortigoso, ed è raggiungibile in circa trenta minuti di cammino.
CAI Varallo (scala 1:25000) – foglio 4^, Scopello (senza curve di livello); la carta, con indicazione aggiornata dei segnavia, è allegata alla Guida degli itinerari escursionistici della Valsesia, vol. 2^, Club Alpino Italiano sezione di Varallo.

 

La cappelletta ha le tre pareti interne affrescate.
Sulla parete di fondo sono rappresentati in alto l’Assunta, in basso a destra Santa Caterina d’Alessandria, riconoscibile dalla corona sul capo e dal frammento della ruota simbolo del suo martirio, in basso a sinistra S. Antonio abate.
Sulle pareti laterali sono affrescati altri Santi. L’affresco è racchiuso entro una cornice dipinta.
S. Antonio, che indossa un saio chiaro e un mantello, è inginocchiato con le mani giunte in atteggiamento di preghiera; ai suoi piedi si intravvedono il fuoco e la testa del maialino. Sotto la cornice c’è la scritta “Carlo Arienta e Antonio Tersoli hanno eretto la presente capella [sic] al 23…”[resto della data illeggibile].

 

Fase cronologica:
Molto probabilmente la costruzione e gli affreschi risalgono all’Ottocento.

 

Materiale informativo ed illustrativo:
A cura di P.C De Vecchi, S. Pitto, R. Fantoni, Sentieri dell’arte sui Monti della Valsesia. Rassa (917 m) – Mezzanaccio (1294 m), Club Alpino Italiano sezione di Varallo, pag. 9.
L’opuscolo è disponibile presso la sede del CAI di Varallo.

Link: http://www.rassavalsesia.com

Fruibilità:
Durante l’estate la commissione “Montagna antica, montagna da salvare” del CAI di Varallo organizza visite guidate da Rassa a Mezzanaccio, nell’ambito dell’iniziativa “Sentieri dell’arte sui monti della Valsesia”.
Per informazioni: CAI Varallo, via Durio 14 – 13019 Varallo (Vc) – tel. 0163 51530, fax 0163 54384, e-mail: caivarallosesia@libero.it

Rilevatore: Maria Gabriella Longhetti

Data ultima verifica sul campo: 09/04/2008