La serie di otto pannelli originariamente apparteneva a una pala d’altare il cui scomparto centrale (un dipinto, una scultura o uno stendardo processionale) è andato perduto.
Oggi le le tavole sono suddivise tra i musei americani di New York, Metropolitan Museum; di Washington, National Gallery of Art; di New Hawen, Yale University Art Gallery; e il museo tedesco di Berlino, Staatliche Museen, Gemäldegalerie.
Le tavole furono un tempo attribuite al Sassetta, poi da R. Longhi (1940) e A. Graziani (1948) all’anonimo Maestro dell’Osservanza, così chiamato da un trittico nella Chiesa dell’Osservanza vicino a Siena.
Oggi Il Maestro dell’Osservanza, attivo a Siena dal 1420 al 1440, è identificato con Sano di Pietro (1405 – 1481).
La seconda scena, la distribuzione delle ricchezze, mostra lo stemma dei Martinozzi, importante famiglia senese che probabilmente commissionò la pala d’altare. Molte sono le ragioni iconografiche per supporre che l’opera provenisse da una chiesa agostiniana, forse Sant’Agostino a Siena (De Marchi 1988). Sant’Agostino e gli eremiti agostiniani veneravano particolarmente Sant’Antonio. L’enfasi sul il rifiuto della ricchezza, la decisione di adottare la vita da eremita, la povertà e la sintesi di vita attiva e contemplativa, nonché l’equilibrio tra scene con ambientazioni urbane, architettoniche e paesaggistiche determinano la scelta e il carattere delle scene (Christiansen 1988). La base per le raffigurazioni è l’adattamento trecentesco di Cavalca, domenicano pisano, della vita del santo scritto da Atanasio.
Tutti gli otto pannelli sono stati riuniti nel 1988/89 nella memorabile mostra “Painting in Renaissance Siena 1420 – 1500 “al Metropolitan Museum di New York.
Il testo nel catalogo di K. Christiansen (e suoi successivi commentari 1990) costituisce la più aggiornata valutazione e l’analisi più penetrante dell’intero complesso della personalità del maestro e del suo studio. Vedi:
Christiansen Keith; Kanter Laurence B.; Strehlke Carl Brandon, Painting in Renaissance Siena – 1420 – 1500, MET, New York, 1988, pp. 104 – 123
Vi sono sei pannelli di formato rettangolare verticale: tre erano disposti per lato, uno sopra l’altro, mentre i due pannelli di formato rettangolare più piccolo e orizzontale appartenevano alla predella.
La sequenza dei pannelli inizia in basso a sinistra e si legge dal basso verso l’alto, prima a sinistra e poi a destra. L’ultima scena, la sepoltura, era il pannello di destra della predella.
Segnaliamo che vi sono millimetriche differenze nelle misure dei pannelli causate presumibilmente al momento dello smembramento del polittico.
La sequenza è la seguente.
Pannelli laterali di sinistra, dal basso verso l’alto.
Sant’Antonio a messa dedica la sua vita a Dio, (46 x 32,5 cm)
vedi scheda BERLINO
Sant’Antonio distribuisce le sue ricchezze ai poveri, (46,4 x 33,6 cm)
vedi scheda WASHINGTON
Sant’Antonio lascia il suo monastero (46,3 x 33,1 cm)
vedi scheda WASHINGTON
Pannelli laterali di destra, dal basso verso l’alto.
S. Antonio tormentato dai demoni (47,5 × 34,3 cm)
vedi scheda NEW HAVEN
Sant’Antonio nel deserto, tentato da un mucchio d’oro ( 47,6 x 34,6 cm)
vedi scheda NEW YORK
Sant’Antonio incontra san Paolo eremita (46,4 x 33,4 cm)
vedi scheda WASHINGTON
PREDELLA: è possibile manchino dei pannelli.
Sant’Antonio tentato dal diavolo in forma di donna (37,9 x 40,2 cm)
vedi scheda NEW HAVEN
Morte e funerali di sant’Antonio ( 36,3 x 38,5)
vedi scheda WASHINGTON
Dal catalogo di Christiansen, di cui alleghiamo le pagine: “MaestroOsservanza- S ANTONIO-Painting_in_Renaissance_Siena_1420_150o.pdf”
e da: http://www.smb-digital.de/
è stata tratta la seguente ipotesi di ricostruzione della sequenza nel polittico originario.

15 gennaio 2022
A cura di Angela Crosta